L'indifferenza nell'era moderna: un problema sociale crescente
L’indifferenza, un comportamento sempre più attuale. Indifferenza, termine latino che vuole identificare alcuni comportamenti.
In filosofia, stato tranquillo dell’animo che, di fronte a un oggetto, non prova per esso desiderio né repulsione; o che, di fronte all’esigenza di una decisione volontaria, non propende più per l’uno che per l’altro termine di un’alternativa. Nell’uso comune, spesso con tono di biasimo, condizione e comportamento di chi, in determinata circostanza o per abitudine, non mostra interessamento, simpatia, partecipazione affettiva, turbamento e simili, infatti, si dice anche: “lo ascoltò con indifferenza, oppure mostrare indifferenza eccetera”. È usato anche in ascetica per definire il raggiungimento di quello stato necessario al conseguimento della vita perfetta, in cui si rinuncia ad ogni scelta finché non si conosca la volontà di Dio per potersi uniformare ad essa. Termine altresì usato in economia.
Fatta questa precisazione vengo a concentrarmi sul titolo. Purtroppo mi pare di percepire, nella società odierna, una pratica all’indifferentismo – rimarco ancora una volta il finale “ismo” come negatività – in diversi campi della vita civile e religiosa.
Nel comportamento civile si tende, salvo rare eccezioni, a mantenere un comportamento indifferente anche di fronte ad azioni esterne che invece richiederebbero un intervento, esempio classico è quello di chi assiste a un oltraggio verso una persona anziana, indifesa o una donna, e sceglie di rimanere indifferente girandosi dall’altra parte oppure, potendolo fare, “tagliando la corda” come si suol dire. La massima espressione dell’indifferenza è la pratica dell’omertà. Certo qualcuno dirà che ci vuole del coraggio e, citando il romanzo del Promessi Sposi ben si presta la figura di don Abbondio che di coraggio neanche a parlarne. D’altro canto l’indifferenza è anche figlia di quell’insegnamento negativo che afferma: “vivi e lascia vivere”, che in parole più semplici e meno gentili sott’intende “fregatene del prossimo” di quel che combina sono fatti suoi, importante è che ti stia alla larga e non ti dia fastidio.
Non può meravigliare che poi capiti che l’inquilino della porta accanto lo si scopra nel suo appartamento morto da tempo perché mai nessuno si è degnato di suonargli il campanello per chiedergli se stava in salute o se aveva bisogno di qualcosa. Perfetta indifferenza! È doveroso sottolineare che l’indifferenza è anche frutto di anomalie legislative dove chi subisce un torto si trova in una posizione più castigata di chi commette il reato, e questo comportamento, a lungo andare, porta le persone all’indifferenza perché: “chi me lo fa fare se poi …”. Anche in questo caso vi è stata una anomalia in quella pretesa che dice: “nessuno tocchi Caino”, troppo comodo così! Di questo passo si finisce che Abele, o chi subisce il torto, diviene il primo responsabile; è l’alibi del maschilismo che scusa il femminicidio, perché in fondo la prima responsabile è la donna che …
Esiste poi anche l’indifferenza religiosa che attiene a tutti coloro che non prendono una posizione sull’esistenza o inesistenza di Dio, infatti, o Dio esiste o Dio non esiste, su quale delle due alternative è vantaggioso scommettere? A riflettere attentamente chi afferma che Dio non esiste ne sta affermando proprio l’esistenza poiché non si può dimostrare che una cosa o qualcuno non esiste se non esiste, ma il fatto che si voglia dimostrarne l’inesistenza è certificare che esiste.
Concordo perfettamente con la visione di Pascal che afferma “che è un errore madornale vivere nell’indifferenza verso la ricerca di una cosa così importante”. Anche perché questa domanda ci mette di fronte alla Morte che, inevitabilmente, arriva per ciascuno e che ci proietterà in una dimensione nuova, di felicità? di dannazione? Dipende ovviamente dalle nostre scelte, non certo dall’indifferenza che né paga né appaga.
Quindi, per concludere questo mio pensiero, l’indifferentismo, comunque avvenga, è sicuramente deleterio per una società che desidera evolversi verso il bene e un progresso di pace.