La strategia del controllo sociale
Mi è capitato sotto gli occhi un lavoro di Noam Chomsky, ritenuto uno dei più importanti intellettuali odierni, il quale ha elaborato una lista composta da dieci punti che vogliono evidenziare quali sono le strategie della manipolazione attraverso i mass media. Li voglio riportare, mettendoci un commento personale.
- La strategia della distrazione. È, a mio avviso, "un'arma" sempre usata ed efficace, che consiste nel distrarre l'opinione pubblica da problemi importanti e/o rilevanti, sia di ordine politico, scientifico, o altro, tenendola occupata in considerazioni diverse. È simile a quando una persona parla sempre degli altri per non parlare di sé.
- Creare problemi e poi offrire le soluzioni. Un problema è creato ad arte in modo che poi si possa far accettare alcune misure anche drastiche. Esempio: creare una crisi, economica o di ordine sanitario, per poi fare accettare un "male necessario" per rimediare.
- Strategia della gradualità. È un metodo che può richiedere del tempo, ma che alla fine paga. Consiste nel far accettare gradualmente, piano alla volta, una misura che risulterebbe inaccettabile. Questa strategia, se ci pensiamo bene, è stata ed è attualmente applicata per far passare leggi, modi comportamentali che altrimenti sarebbero invisi.
- La strategia del differire. Che usa come metodo di convincimento che la cosa è "dolorosa ma necessaria", così l'opinione pubblica è più disposta ad accettare una decisione impopolare in quanto spostata in un prossimo futuro spaventa meno di una immediata, e poi si spera sempre che "domani andrà tutto bene" così non ci sarà più bisogno di sacrificarsi.
- Rivolgersi al pubblico come ai bambini. Ossia usare quel linguaggio che stimola il prestare attenzione, che attenua la capacità del senso critico, che provoca suggestione. Se analizziamo la pubblicità, ci accorgeremmo che molte usano proprio argomenti, personaggi e una intonazione infantile per attirare l'attenzione e far "digerire" ciò che viene proposto. Dobbiamo riportare in auge il senso critico e il buon senso, due "armi" vincenti.
- Usare l'aspetto emotivo molto più della riflessione. È questa una leva che, usata impropriamente, ossia per fini politici, commerciali eccetera, mette a tacere la razionalità, il senso critico, addormentando la ragione. Se quest'aspetto trova spazio le conseguenze possono essere drammatiche.
- Mantenere il pubblico nell'ignoranza e nella mediocrità. È un'arma potente poiché chi ignora rimane alla mercé di chi detiene il sapere. Ecco perché l'Istruzione è più che mai necessaria.
- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità. La mediocrità è la condizione di essere inferiore alla norma, scadente, che non eccelle, ordinario, dozzinale, quindi da buon "pecorone" seguire la massa e accettare la "moda" del vivere che qualcuno ci vuole imporre. Una volta "intruppati" è più facile essere condizionati e manipolati.
- Rafforzare l'auto colpevolezza. Questa è un'azione che io ritengo vile poiché pretende di farti sentire colpevole delle disgrazie accadute. Non intendo tanto delle disgrazie personali, perché queste la maggior parte delle volte dipendono dal nostro comportamento e dalle nostre scelte, ma la pretesa di colpevolizzare la totalità della gente, di un popolo, per azioni compiute magari secoli or sono, facendolo sentire " il" e solo colpevole. Questo comportamento è deleterio e porta il soggetto ad auto svalutarsi e subire. Inaccettabile!
- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono. È il progresso della scienza e della tecnologia in mano alle èlites dominanti, le quali, grazie alla biologia, la neurobiologia e la psicologia applicata, potrebbero, o possono esercitare un controllo e un potere sugli individui. È una ipotesi non tanto pellegrina in quanto è già attuabile e attuata.
Queste dieci affermazioni ritengo valga la pena di analizzarle e rifletterle, poiché credo che non debbano lasciare indifferenti, in quanto alcuni loro aspetti li stiamo già sperimentando.
Mi permetto di aggiungerne un'altra, ossia:
- Istigare la paura. Questa è un'arma potente nelle mani di chi vuole far nascere nell'animo della gente la paura. Aver paura significa far prevalere l'aspetto solo emotivo, e allora ben venga chi garantisce protezione. Solo che se la paura è introdotta ad arte, chi garantisce protezione impone, più o meno velatamente, un prezzo da pagare, e qui si rischia che il prezzo vada ad intaccare la propria libertà.
È quanto mai urgente riprendere in mano il proprio senso critico e la capacità di non accettare ad occhi chiusi ogni cosa che ci viene detta. Insomma, vediamo di essere meno ingenui e creduloni.
In copertina foto di geralt -pixabay