Lettera Apostolica Admirabile Signum: fate il presepe!
Il titolo si riferisce alla lettera che proprio oggi, 1 Dicembre 2019, il papa ha firmato quest'oggi a Greccio sul valore e il significato del Presepe, un segno che suscita sempre stupore e meraviglia. Vediamo allora cosa il papa dice in questa preziosa e significativa lettera.
"Rappresentare l'evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Mentre contempliamo la scena del Natale siamo invitati a metterci in cammino, attratti dall'umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perchè anche noi possiamo unirci a Lui".
Allestire il Presepe è, a mio avviso, proprio come partecipare al cammino verso quella stalla, quasi immedesimandosi nelle statuine che, di volta in volta, si posano.
"Con questa Lettera vorrei sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe. Come pure la consuetudine di allestirlo nel luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze... È davvero un esercizio di fantasia creativa, che impiega i materiali più disparati per dare vita a piccoli capolavori di bellezza. Si impara da bambini quando papà e mamma, insieme ai nonni, trasmettono questa gioiosa abitudine, che racchiude in sè una ricca spiritualità popolare. Mi auguro che questa pratica non venga mai meno: anzi, spero che, là dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata".
Un invito, quello di papa Francesco a non abbandonare una tradizione così preziosa. Purtroppo alcuni laici, o meglio laicisti, con l'appoggio a volte di clericali affamati di modernismo, invitano a non allestire il presepe o, almeno, a modificarne la scenografia e i contenuti, con la puerile scusa di " non offendere chi non è cristiano". Una scusa per nascondere la paura di dimostrarsi e difendere le proprie origini cristiane se non addirittura il rinnegare Cristo stesso. Spero che le parole incoraggianti del papa siano ascoltate soprattutto da questi "tiepidi".
"Il papa sottolinea l'etimologia della parola latina "praesepium", ossia mangiatoia, e ricorda che fu San Francesco, nel 1223 a Greccio, che con la semplicità di quel segno, realizzò una grande opera di evangelizzazione. Il suo insegnamento è penetrato nel cuore dei cristiani e permane sino ai giorni nostri come una genuina forma per riproporre la bellezza della nostra fede con semplicità".
Non si può non rendere riconoscenza al Santo di Assisi per questo suo geniale e semplice segno, che davvero vale la pena di rivivere ogni nuovo dicembre. Allestirlo poi con i propri figli è ancora più bello, è un gesto che non si dimenticherà più.
Il papa poi prosegue elencando i vari componenti del presepe e illustrandone la simbologia cristiana. Lascio al lettore il piacere di continuare nella lettura di questa sollecitazione di papa Francesco per il presepio, che è anch'esso un segno di appartenenza e di adesione alla fede cristiana.
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