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Le Sardine, chi sono e cosa vogliono: Intervista al portavoce milanese

In queste settimane stiamo leggendo sui social e sui mass media il fenomeno delle “sardine”.  Sono stati fatti dei flash mob in alcune piazze d’Italia e tanta curiosità sta destando questo movimento.

sardine milanoIl primo dicembre saranno in piazza Mercanti a Milano.

Ma chi sono le Sardine, come nascono e cosa chiedono? Domande che facciamo a Simona Regondi portavoce delle Sardine milanesi, in questa breve intervista.

Ciao Simona  raccontaci di te, “chi è Simona”?   

Sono un assistente sociale, ho una laurea specialistica in programmazione e gestione delle politiche e servizi sociali, scuola di specializzazione in sviluppo del welfare di comunità. Due figli e stesso marito da 23 anni.

 

Simona, cosa sono le sardine, perché la scelta di questo nome per il vostro movimento?

Al momento le Sardine è un coordinamento tra le le diverse piazze italiane che hanno raccolto e accolto l'insoddisfazione presente, evidentemente, in molte zone.

La narrazione vuole che il nome di questo movimento derivi dalla necessità di riempire una piazza con un numero di persone superiore alla capacità di accoglienza, ma soprattutto con un numero di persone superiore alla capienza del palazzetto che ospitava l'iniziativa elettorale della Lega. Le ragazze e i ragazzi di Bologna si sono stretti come SARDiNE per starci in quella piazza, ma non ci sono riusciti, erano troppe e troppi e hanno occupato anche le vie e gli spazi vicini.

Il desiderio e l'immagine comune vede, nella capacità delle sardine di muoversi in banchi formando un pesce più grande, la possibilità di scardinare situazioni e consuetudini affermate, ma certamente perfettibili se non addirittura da sostituire.

Quali sono i vostri ideali,  le vostre richieste  alla base del vostro programma?

Le Sardine chiedono un ritorno al rispetto del paese, alla competenza dei politici eletti, alla ricerca del bene comune, non hanno perso la fiducia nella Politica ma in chi negli ultimi anni ha alimentato un clima di terrore, di chiusura e il bisogno di individuare un nemico a cui attribuire responsabilità e incapacità.

I principali punti e valori condivisi sono l'antifascismo e l'antirazzismo. A chi ci spiega che sono parole vecchie e che non sono più di moda i termini che iniziano con “anti”, rispondiamo che non è una questione di lessico ma di valori fondamentali, intramontabili ed irrinunciabili. La solidarietà, il valore della differenza, il rispetto dell'altro e dell'alterità, un uso del linguaggio moderato, non urlato, il riconoscimento del ruolo politico come funzione di rappresentanza di un paese, sono importanti punti di unione tra le piazze italiane.

Come state reclutando i vostri partecipanti a questa manifestazione?

Le sardine non si reclutano, convergono verso altre sardine, Fino ad oggi le persone che si sono avvicinate ai diversi gruppi locali l'hanno fatto tramite la ricerca sui social, ma non è un movimento virtuale, Le sardine hanno un corpo e una fisicità e hanno voglia di rinvestire nel concetto di comunità e prossimità.

A Milano siamo in tante e tanti, abbiamo già fatto una prima riunione organizzativa per la manifestazione del 1 dicembre e ci siamo ritrovati ad essere più di 100 persone. Sono venuti i neo maggiorenni e anche chi questo traguardo l'ha superato ornai 4 volte, erano presenti militanti ed iscritti di diversi partiti e persone che non si sono mai avvicinate ad un'azione politica. Un dialogo che ci ha colpito è stata di una persona non più giovanissima che ci ha detto “ io non voglio fare politica, voglio solo aiutare la gente ad essere libera” le abbiamo risposto che aiutare la gente ad essere libera è il senso più altro che alla politica si possa dare. Poi ci ha scritto una donna avvisandoci che in piazza Mercanti il 1 dicembre sarebbe venuta con il marito, i 3 figli e la nonna. Le Sardine sono un desiderio intergenerazionale.

(foto delle sardine durante una riunione organizzativa)incontro 2

A Milano tutto è iniziato da 4 amici online, che hanno risposto ad un post su FB di Ivano Cipollaro e ora speriamo di rendere quel 4 iniziale un numero tale da “essere sardine” in ogni piazza. Nella nostra città abbiamo unito i vari gruppi che desideravano creare qualcosa qui, abbiamo sintonizzato gli obiettivi e ci siamo messi a lavorare

Il modo di fare politica sta cambiando, rompendo gli schemi dei partiti tradizionali: come il movimento si vede in questo scenario?

La politica deve cambiare perché sta cambiando la consapevolezza e le richieste delle persone, non sono più accettate le urlate in campagna elettorale e le bufale istituzionali, si cerca competenza e rispetto, i partiti tradizionali dovranno rispondere a queste richieste, ad una modalità diversa di governance e di ascolto del territorio, altrimenti non avranno più la capacità di mantenere i propri numeri. Le Sardine ad oggi sono impegnate a governare il presente che è molto ricco e vivace, sono nate in Emilia Romagna con un obiettivo ben preciso e l'attenzione tornerà in Emilia per la scadenza elettorale del 26 gennaio, poi si vedrà. L'Italia non si Lega.

Ringraziamo Simona per il tempo che ci ha dedicato con questa intervista. Abbiamo capito cosa si muove in questo nuovo movimento e sicuramente porterà nuova linfa al dibattito politico.

A parere di chi scrive, spero che questo risvegli  lo spirito di partecipazione dei giovani e non solo, riportandoli nelle piazze  italiane, uscendo dai social network per respirare il profumo della libertà.

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