Skip to main content

L’Isola dei Famosi, il nuovo singolo “Perdono” e il ritorno sui grandi palchi: il racconto dei Jalisse

Sull'Isola dei Famosi Alessandra Drusian e Fabio Ricci hanno messo a nudo I Jalisse, la coppia artistica, che ha aperto la propria casa negli angoli più intimi. Un’esperienza difficile lontano dagli affetti famigliari nella quale sono emersi l’umanità e la perseveranza, qualità che hanno sempre caratterizzato i Jalisse.

Artisti sinceri e diretti, capaci di portare nella musica le loro idee e le loro convinzioni, senza farsi scalfire da stereotipi e luoghi comuni.

A pochi giorni dal live a Milano il 14 ottobre nel quartiere Baggio, Alessandra Drusian e Fabio Ricci ci raccontano il singolo “Perdono”, l’emozione vissuta sul palco dell’Arena e i progetti per il 2024.

 jalisse perdono

Sull’Isola dei Famosi avete completato il singolo “Perdono”. Avete avuto ispirazioni per nuovi singoli o progetti nel futuro?

 

Alessandra:

Stavamo lavorando su questo brano e non pensavamo di essere chiamati per partecipare all’Isola dei famosi.  La nostra idea era quella di ritornare a lavorarci una volta tornati a casa. Le tre generazioni presenti sull’Isola ci hanno dato degli spunti per completare il brano.

Non è stato facile concentrarsi sul completamento del pezzo a causa della fame e di disagi dovuti alle condizioni di “naufraghi”.  A livello cerebrale eravamo presi dal fatto di adattarci nella convivenza con persone che non conoscevamo. Fabio è stato molto più lucido rispetto a me, e ha cercato di fare qualcosa.

Abbiamo cercato di preservare le energie per andare avanti e mantenere la condizione fisica. Dopo l’uscita dell’Isola abbiamo fatto tantissime date e la promozione dello stesso brano.

La partecipazione all’Isola è stata produttiva soprattutto dopo. 

Fabio:

Aver conosciuto Cristina Scuccia, mi ha stimolato anche l’idea di scrivere qualcosa per lei, ma poi i viaggi e gli impegni successivi non mi hanno permesso di andare avanti su questa idea.

Oltre a completare le strofe di “Perdono”, abbiamo scritto una riflessione come esperienza del nostro soggiorno sull’Isola e gli autori l’hanno pubblicata in una delle interviste che abbiamo fatto durante un incontro. Tutto quello che abbiamo vissuto sicuramente, ce lo portiamo dentro e quest’ esperienza di 2 mesi sarà la base per qualche contesto.

Noi stiamo lavorando sul nuovo album e sicuramente avrà “tanto” della nostra permanenza sull’isola e della nostra forza. Sono tante le cose che si   sono costruite e altre sono risultate maggiormente rafforzate.

jalisse isola

 

Sognavate il ritorno su grande palco e siete stati premiati con la partecipazione all’Arena Suzuki su Rai Uno. Come avete vissuto questo ritorno.  La scelta di cantare “Fiumi di parole” è stata vostra o una richiesta di Amadeus?

Fabio:

E’ stata un’emozione particolare quando ci hanno comunicato che saremmo stati presenti e poi vedere le persone che ci hanno aspettato e cantato in coro con noi “Fiumi di parole” è stato magico.

Non eravamo mai stati all’Arena di Verona.  Per noi è stata la prima volta. Avevamo visto un’opera (tanti anni fa). Salire sul palco e interpretare un pezzo storico è stata un’esperienza indimenticabile.

Il brano che abbiamo fatto è stato richiesto dalla direzione artistica. Sicuramente ci sarebbe piaciuto fare anche il nuovo singolo “Perdono”. Però il contest richiedeva i brani storici e sicuramente “Fiumi di parole” accoglieva questa esigenza.

Alessandra:

Salire su quel palco non è facile per nessuno. Noi abbiamo fatto le prove la mattina e in quel momento avevo un po’ tensione sebbene l’Arena fosse vuota, ma stavo già pensando alla serata e temevo che non ce l’avrei fatta per l’emozione.

Quando l’Arena piena è un impatto incredibile.

Anche se il nostro lavoro è cantare e può sembrare un’abitudine, in realtà salire sul palco è sempre una prima volta. La mia paura era quella di non riuscire a tenere ferma la voce.

Arrivati alla sera, eravamo in attesa che Amadeus ci chiamasse ed è venuto a salutarci Pippo Balestreri, che non vedevo da tanti anni (dai tempi di Sanremo), ed è stata un’emozione fortissima, che fatto salire anche di più il mio stato emotivo.

Quando ci ha chiamato Amadeus ci siamo detti “Vai Fabio, spacchiamo e sentiamoci liberi”. Quando sono uscita, ho cominciato a cantare, sono andata tranquilla fino alla prima strofa, mentre nella seconda strofa ho avvertito un po’ ansia e preoccupazione perché avrei dovuto affrontare la parte lirica del brano. In quel momento ho realizzato che ero all’Arena!

Con Amadeus avete chiarito le precedenti polemiche?

Fabio e Alessandra:

Non ci sono mai state discussioni con Amadeus; il confronto sereno e pacifico è stato ingrandito da gossip spesso amplificati. Le polemiche sono spesso strumentalizzate e utilizzate in modo pesante. Noi rispondiamo con serenità e tranquillità. Abbiamo le spalle larghe. Ringraziamo Amadeus perché l’invito all’Arena è stato per noi importante.

Adesso siete live a Milano a Baggio sabato 14 ottobre ore 21,00 per il secondo anno consecutivo. Come è nato questo rapporto con questo quartiere? Farete il vostro repertorio con gli ultimi singoli o ci sono delle novità?

Fabio:

Ci ha chiamato l’amministrazione comunale dicendoci “siamo rimasti colpiti dalla vostra umanità e dalla vostra perseveranza, e vi vorremo ancora alla nostra festa”. Per noi è stata una doppia felicità.

Sicuramente proporremo il nostro repertorio, con gli ultimi singoli e ci sarà qualche novità tutta scoprire

Alessandra:

Durante i nostri live cerchiamo di togliere sul palco la quarta parete, quella che divide il pubblico dall’artista, cercando di creare un’unione ovvero un filo di avere un’empatia con il pubblico. Il bello viene dopo il concerto. Quello che hai lasciato rimane e la gente ritorna a vederti.  Tutto questo ci fa grande piacere. Noi artisti dobbiamo tutto al pubblico.

Voi vi esibite in duo, voce   e tastiera.   Vi è capitato di fare dei live con altri musicisti, ricordo una data in Veneto?

Fabio:

Quella data che tu citi è stata un’altra perla di quest’ anno, avevamo terminato il 19 giugno l’Isola dei Famosi. Siamo andati in sala per finire il brano “Perdono” e dal 1° luglio siamo partiti in Tour.

Abbiamo fatto 32 date, compresa quella di Baggio (che faremo prossimamente).

Quella con la band è stata a “Suoni di Marca” a Treviso con un sacco di persone presenti. Abbiamo sfoderato la nostra vena rock. Ci divertiamo quando siamo alla band.

Le sequenze che uso “in duo” mi aiutano per sopperire alla mancanza dei musicisti. La scelta di esser affiancate con altri musicisti dipende dal budget e dalle opportunità che si presentano. Quando siamo con la band facciamo uscire la nostra parte “rock”.

Quali sono i nuovi progetti per il 2024?  

Fabio:

In questo momento ci stiamo concentrando sul nuovo lavoro, perché noi quando abbiamo idee ci piace metterle in un album, al di là del marketing che non è nostro fine. Quando c’è stata la pandemia abbiamo scritto un album perché avevamo qualcosa da dire. Per Sanremo, al momento possiamo dirti che presenteremo il nostro brano e incrociamo le dita. Sarebbe bellissimo ritornare su quel palco.

Nei nuovi lavori c’è la tendenza a non andare oltre 7/8 tracce e non superare i 3.30 di durata di un pezzo. Cosa ne pensate?

Fabio:

Non mi pongo limiti sulla durata.  Spesso scrivo per cinematografia in particolare colonne sonore che hanno un tempo molto ampio.

Mi piace una versione completa di un brano.  Comunque abbiamo fatto anche brani sotto i 3.30 perché quel percorso aveva quella struttura. Oggi la musica è consumata velocemente. Ci sono brani che si fanno trascinare in questa tendenza.

Nella canzone mettiamo un contenuto che possa raccontare e che faccia tenere quel brivido o sensazioni, e melodie cantabili con Alessandra e sperimentando arrangiamenti diversi.  Non ci siamo mai posti questo pensiero sui tempi di un brano.

Noi siamo degli artigiani della musica e quest’anno festeggiamo i 30 anni con la nostra etichetta indipendente. L’abbiamo aperta nell’ottobre nel 1993, quando le case discografiche non credevano in noi.

Noi abbiamo investito le nostre risorse e il nostro amore e con quello abbiamo vinto Sanremo. Con questa indipendenza stiamo continuando ad andare avanti, per dimostrarlo a noi te stessi e a chi non crede ai propri sogni.

Se ci credi, passione e professionalità, ti possono portare avanti.

 

C’ è la tendenza a fare i duetti spesso per seguire le tendenze commerciali. Voi invece non seguite questa linea, o sbaglio?

Alessandra:

Effettivamente i nostri progetti non seguono le tendenze del momento.  Non vogliamo dare l’impressione di essere quelli fuori dal coro ma siamo sempre aperti a ogni tipo di sperimentazione che ci ha sempre caratterizzato; Seguiamo il nostro intuito e il nostro cuore.

Tra voi e il pubblico c’è una grande interazione sui social, Facebook, Instagram e Youtube.  Rispondete sempre ai commenti sulle pagine social. Rispondete direttamente voi?

Alessandra:

Si siamo noi. Io seguo la parte su Instagram. Noi teniamo tantissimo alle persone, che ci seguono, e non facciamo acquisti di follower per aumentare i numeri delle nostre pagine.

Quelli che arrivano sono liberi di stare sui nostri profili, perché ci vogliono bene altrimenti farebbero altre scelte.  Ringraziamo chi spende il proprio tempo per lasciarci un commento.

Ringraziamo i Jalisse per la loro disponibilità di aprirsi al pubblico con passione ed entusiasmo. Come sempre dimostrano una grande empatia e una voglia di fare musica raccontando sé stessi in maniera encomiabile.

Artigiani che vanno avanti con la  loro arte, in un mercato sempre più condizionato dalle major e dal clickbait.   

Pionieri senza tempo della musica d’autore.

jalisse telefono

Contatti Social:  Ig Jalisse_Official – Facebook Jalisse Official – Twitter Jalisse Official - #Jalissetribu

Pin It