Macao @ Milano: nuovo centro per le arti di Milano
Sabato pomeriggio a Milano, in via Luigi Galvani, zona Stazione Centrale, il gruppo dei Lavoratori dell'Arte ha occupato il primo piano della Torre Galfa, un grattacielo di 31 piani, dando vita a quello che gli occupanti definiscono un nuovo centro per le arti di Milano. Il suo nome è "Macao".
Chi sono i Lavoratori dell'Arte e perché hanno occupato un edificio dismesso in una zona così importante di Milano? I Lavoratori dell'Arte sono un gruppo (cui fa riferimento il sito web lavoratoridellarte.org) di "artisti, curatori, critici, guardia sala, grafici, performer, attori, danzatori, musicisti, scrittori, giornalisti, insegnanti d’arte, ricercatori, studenti, tutti coloro che operano nel mondo dell’arte e della cultura", come si legge nel Comunicato stampa MACAO emesso il 5 maggio. Dopo un anno di mobilitazioni, assemblee e incontri, hanno deciso di compiere quest'azione di occupazione di un edificio dismesso per dare uno spazio ad una nuova iniziativa culturale formata da lavoratori e artisti precari in un luogo così grande che da tempo era completamente inutilizzato.
Macao ha anche ricevuto una visita importante: quella dell'assessore alla Cultura Stefano Boeri, che sabato sera ha incontrato gli occupanti. Pur non condividendo il metodo dell'iniziativa, ha riconosciuto che "il problema che pongono (i Lavoratori dell'Arte ndr) è ineludibile, troppi spazi di grande qualità restano vuoti perché sfitti o invenduti, quando invece potrebbero essere usati temporaneamente per ospitare imprese e attività creative". L'assessore ha dichiarato che la giunta del Comune di Milano sta pensando ad un progetto, sulle orme di quelli di altre città europee importanti, che permetterebbe di proporre ai proprietari di edifici inutilizzati di prestare temporaneamente i propri spazi a movimenti come il Macao, garantendone ovviamente la restituzione nei tempi concordati.
La nuova iniziativa "Macao" sta raccogliendo consensi e partecipazioni nella città di Milano, soprattutto sul web. Macao è su Facebook, su Twitter e su Tumblr e i giornali più importanti d'Italia, oltre ovviamente ai blog, ne stanno parlando. Uno dei particolari che più colpisce gli utenti della rete è che un edificio così imponente sia rimasto abbandonato per 15 anni e che al suo interno ora potrebbe nascere un nuovo polo artistico-culturale. Quello che è più importante è che chi sta dietro al progetto riesca a tenerlo lontano da qualsivoglia speculazione di terzi che se ne vogliano prendere il merito, siano essi enti ufficiali o frange estreme che potrebbero politicizzare eccessivamente l'iniziativa. Mentre aspettiamo ulteriori sviluppi di questa vicenda iniziata da due giorni soltanto.