Milano non dimentica: il murale coi volti di Giulio Regeni e Valeria Solesin
L'arte denuncia, comunica, ci fa pensare e diverse sono le tecniche, i supporti, i materiali che gli artisti possono usare per raggiungerci: i volti sorridenti di Giulio Regeni e Valeria Solesin ci guardano e si lasciano guardare da un bellissimo murale realizzato a Milano.
Il murale-simbolo: Milano non dimentica
Impressi nella memoria sono i volti di Giulio Regeni e di Valeria Solesin: due giovani vite spezzate dalla furia degli uomini. Rabbia, senso di ingiustizia e di impotenza accompagnano i pensieri di chi ha seguito le loro storie, le indagini, le ombre che li hanno inghiottiti.
Ma Rock Loste - che hanno realizzato l'opera - hanno scelto di raffigurarli sorridenti, sfidando la follia della violenza. Il sorriso è una denuncia e è presenza. Ritratti in primo piano, Giulio e Valeria sono visibili nel giardino di via Luigi Nono, zona Monumentale.
Come si legge su Repubblica, questo murale è stato creato con il sostegno del gruppo "Tempio del Futuro Perduto" che vuole celebrare con arte e cultura la giovinezza e la speranza. "Il murale - spiega Tommaso, presidente dell'associazione - regala allo spettatore una forte energia spirituale. Trovandoci a pochi passi dal cimitero monumentale non volevamo creare un'opera inquietante, ma anzi un omaggio positivo da dedicare a tutti i giovani che, come hanno fatto loro, lottano ogni giorno per difendere il loro futuro".
Giulio Regeni e Valeria Solesin
Ricordiamo che il ricercatore triestino è stato torturato e ucciso in Egitto nel 2016: il 28enne dottorando all'Università di Cambridge fu rapito il 25 gennaio e il suo corpo fu ritrovato il 3 febbraio in un fosso lungo una strada alla periferia del Cairo.
Valeria Solesin è stata uccisa in Francia il 13 novembre del 2015, vittima nell'attentato terroristico al Bataclan, a Parigi. Nata a Venezia, dottoranda in demografia nella prestigiosa Università della Sorbona, studiava sociologia e si occupava di temi legati alla famiglia e ai bambini.
(Ringraziamo l'autore della fotografia Andrea Cherchi.)
(Milano, 26 ottobre 2018)