Milano zona rossa, cosa vuol dire?
La Regione Lombardia nel nuovo DPCM è considerata zona rossa e con essa Milano. Questo colpisce non solo la quotidianità dei cittadini, ma anche le attività che si possono svolgere.
Il nuovo DPCM che divide l’Italia in zone
L’ultimo DPCM firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella notte tra il 3 e il 4 novembre, prevede che ci siano misure urgenti rispetto all’emergenza sanitaria Covid-19. Tali misure saranno in vigore dal 6 novembre al 3 dicembre.
In seguito alle analisi di 20 fattori contenute nell’ultimo DPCM, l’Italia è stata suddivisa in zona gialla, arancione e rossa. Rispettivamente ogni zona indica un rischio basso, intermedio e alto di contagio e misure conseguenti da attivare per contenerlo. In questo quadro, la Regione Lombardia è stata classificata come zona rossa.
Anche se in generale le indicazioni del Governo limitano tutti i cittadini italiani, introducendo ad esempio il coprifuoco su tutto il territorio, appartenere a una zona o a un’altra ha un impatto specifico sulla vita delle persone. Vediamo cosa significa per Milano essere in zona rossa.
Milano zona rossa
Come anticipato, sarà in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5.00 su tutto il territorio nazionale, ma in zona rossa il coprifuoco tecnicamente non vale, perché non è comunque possibile muoversi liberamente durante il giorno.
Infatti, da venerdì 6 novembre i cittadini di Milano possono muoversi solo all’interno del proprio Comune solo se necessario, cioè per ragioni di lavoro, salute o urgenza (es. spesa) e con autocertificazione alla mano.
Si può uscire anche per svolgere attività sportiva, che è consentita solo individualmente e nei pressi della propria abitazione. Anche la passeggiata con il cane rientra nell’attività sportiva. In questi casi non serve l’autocertificazione.
Allo stesso modo è possibile spostarsi fuori dal Comune, dalla Provincia o dalla Regione solo per ragioni comprovate, cioè per lavoro e salute, e in questo caso bisogna essere muniti di autocertificazione.
Da tenere anche conto, nel caso sia comunque necessario spostarsi, che la capienza dei mezzi pubblici sarà ridotta al 50% in zona rossa.
In questo quadro, da venerdì 6 novembre chiudono anche musei e mostre, oltre a teatri e cinema che erano già stati chiusi con lo scorso decreto.
Chiudono anche ristoranti e bar, locali, pub, gelaterie e pasticcerie, che però possono scegliere di consegnare i loro prodotti a domicilio.
Sono chiusi anche i centri commerciali, i negozi e i mercati salvo che vendano alimentari o generi di prima necessità, o che siano farmacie, parafarmacie o edicole. Aperti anche i parrucchieri. In questi casi serve sempre l’autocertificazione.
Per quanto riguarda la scuola, la didattica sarà completamente a distanza per tutti gli studenti delle scuole secondarie e di secondo grado e per le seconde e terze medie.