“Riaprire il pronto soccorso dell’ospedale Landolfi di Solofra (AV)”, l’appello del “Comitato Cittadino “SalviamoilLandolfi “ Intervista all’Avvocato Antonio Marchesano
Un pronto soccorso chiuso da oltre un anno, con un bacino di utenza di circa 25 comuni e 90.000 abitanti, che non avranno più la possibilità e il diritto di usufruire delle prime cure mediche in caso di grave necessità.
E’ questa la drammatica storia che ha colpito il pronto soccorso dell’ospedale di Landolfi di Solofra, in provincia di Avellino, nella valle dell’Irno.
Un presidio ospedaliero, che nel 2019, aveva fatto registrare ben circa 20.000 accessi al Pronto Soccorso, un dato non da poco, considerando l’area geografica ove è situato il nosocomio.
Subito si è instaurata la protesta, difatti alcuni cittadini nel Giugno del 2020 hanno deciso di fondare un comitato chiamato proprio “SalviamoilLandolfi”.
Venerdì 24 Giugno l’ultima protesta davanti all’ingresso del nosocomio irpino, in seguito alla decisione della Regione Campania di sostituire il Pronto Soccorso (ancora chiuso) con un Punto di primo intervento.
L’avvocato Antonio Marchesano è uno dei promotori di questo comitato.
- Avvocato, un presidio che come pronto soccorso nel 2019 ha registrato un numero elevato di accessi, ancora chiuso, non le sembra un po’ strano ??? Quali potrebbero essere le cause?
Preliminarmente, bisogna ricordare che con il D.C.A. n.29/2018 il Presidio Ospedaliero Landolfi di Solofra è stato annesso all’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino, quale DEA di II livello.
Per tale motivo, inizialmente, la chiusura del Pronto Soccorso del Landolfi di Solofra è stata decisa dalla Direzione Generale del Moscati nel marzo 2020, al fine eseguire una riorganizzazione delle attività assistenziali durante la pandemia covid-19. Oggi, a distanza di 1 anno, con la delibera di Giunta n.201 del 19/05/2021, la Regione Campania ha deciso di sostituire il Pronto Soccorso con un Punto di primo intervento, il quale potrà gestire solo le emergenze minori, e sarà operativo nelle 12 ore diurne e presidiato dal sistema 118 nelle ore notturne.
- Il diritto alla salute è un diritto fondamentale, 25 comuni limitrofi senza un pronto soccorso, dove dovranno recarsi in caso di necessità?
Con la soppressione del P.S. di Solofra, i cittadini dovranno recarsi al Pronto Soccorsi del Moscati di Avellino oppure al Pronto Soccorso dell’Ospedale “G. Fucito” di Mercato San Severino, i quali saranno oberati dall’elevato numero di accessi con conseguenti lunghe attese per gli utenti che necessitano di cure.
Inoltre, bisogna considerare che la soppressione del Pronto Soccorso del Landolfi comporterà anche la chiusura dei reparti a supporto di tale Unità operativa, quali Ortopedia, Ginecologia, Ostetricia, Pediatria e Chirurgia Generale.
- Durante la pandemia si è parlato tanto di potenziare la sanità pubblica, non le sembra un pò contradditorio che vogliano chiudere il pronto soccorso di un presidio ospedaliero?
Sicuramente la soppressione del Pronto Soccorso del Landolfi di Solofra rappresenta una grave perdita per la sanità locale e regionale, e per il comprensorio della valle dell’Irno e del Sabato.
La pandemia Covid-19 ha dimostrato l’importanza delle strutture sanitarie sul territorio. A questo punto bisognerà comprendere quale sarà la capacità operativa e funzionale del Punto di primo Intervento, al fine di garantire ai cittadini dei comuni interessati il Diritto alla Salute previsto dalla Costituzione.
- Lei ha deciso di far parte di questo comitato impegnandosi come portavoce di questa protesta, di che cosa si tratta e quali sono state le vostre iniziative?
Il Comitato cittadino #SalviamoilLandolfi è nato con l’unico obiettivo di tutelare il Presidio Ospedaliero Landolfi di Solofra. Diverse sono le manifestazioni ed i “sit-in” che abbiamo organizzato per esprimere la contrarietà dei cittadini alla chiusura del Pronto Soccorso dell’ospedale di Solofra. Particolarmente importante è stata la manifestazione del 24 Giugno, alla quale hanno partecipato moltissime associazioni, sindaci ed altre istituzioni, imprenditori, sindacati e tantissimi cittadini.
- Se non ci fosse nessuna risposta oppure intervento concreto da parte delle istituzioni. Cosa avreste intenzione di fare?
La competenza in materia sanitaria spetta alla Regione. Per tale motivo mi auguro che il governo regionale recepisca la contrarietà del territorio rispetto alla scelta adottata. La soppressione del Pronto Soccorso del Landolfi comporterà sicuramente un declassamento della struttura. Vi è quindi la necessità di avviare un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati dall’attuale situazione del Presidio Landolfi, quali il Direttore Generale dell’A.O.R.N. Moscati di Avellino, i sindaci dei Comuni “serviti” dal nosocomio, i sindacati e la Regione Campania, al fine di pianificare la corretta attuazione delle norme regionali di programmazione della Rete Ospedaliera e per evitare che il bacino territoriale interessato rimanga gravemente sguarnito nell’ambito della rete di assistenza ed emergenza posta a tutela dei cittadini. Di converso, la protesta andrà avanti.