Rugby Gattico: sport e divertimento per i più piccoli e anche per i grandi. Intervista al presidente Massimo Ambrosini
Una palla a spicchi e via tutti in campo a divertirsi! A Gattico, piccolo paese della provincia di Novara, il rugby diventa uno stile di vita sia per i più piccoli che i più grandi. Il Gattico Rugby , nato nel 2007, ancora oggi, dopo quindici anni di attività non smette mai di trasmettere a tanti appassionati, la tecnica e i valori di uno sport così antico ed affascinante.
Una filosofia di praticare sport all'insegna del rispetto verso gli avversari, dove chiunque riesce a sentirsi parte integrante della squadra: valori fondamentali a cui la società piemontese punta a trasmettere a tutti i suoi allievi.
Massimo Ambrosini, conosciuto nel rugby come Jhonny, è il presidente di questa società che nel 2007 inizia quest'avventura ed oggi è ancora qui con tanta passione impegno a promuovere questo sport già dai più piccini.
LA FONDAZIONE E IL VALORE DEL RUGBY
Presidente come nasce il Rugby Gattico e cosa significa per voi praticare rugby?
È iniziato tutto un giorno a Borgomanero. Io e un mio amico, Daniele Borrè, giocavamo in squadre diverse, chi a Novara echi a Verbania. Grazie all'aiuto di Riccardo Bonazzoli, ex giocatore di rugby,decidemmo di dar vita ad una piccola squadra di amici, appassionati di rugby, iniziando a giocare sul campo dell'oratorio.
Volevamo dar vita ad una proposta che coinvolgesse tutti, con lo scopo di far appassionare anche le generazioni future.
Poi per motivi di struttura, abbiamo dovuto trasferirci a Gattico, dove ci hanno accolto con grande entusiasmo ed è lìche è nata la squadra Rugby Gattico . Il rugby è uno sport ricco di valori umani e sociali dedito all'associazionismo a cui teniamo molto.
LE CATEGORIE
E' una società che da spazio sia a piccoli che grandi di praticare questo sport.
Quante categorie ci sono e quali sono i campionati a cui partecipano?
Abbiamo vari settori, il primo viene chiamato propaganda e comprende bambini dai cinque ai dodici anni, poi il settore giovanile dai tredici ai diciannove, ed infine la prima squadra che noi chiamiamo Seniores e milita in serie C.
Stiamo cercando di promuovere anche una squadra femminile perché ci sono tante bambine che giocano nella categoria propaganda e vorremmo che continuassero questo sport.
UNO SPORT SICURO SOPRATTUTTO PER I BAMBINI
All'estero c'è una maggiore considerazione di questo sport, mentre in Italia viene visto come un'attività dove ci si può far male facilmente. Cosa ne pensa di tutto questo?
In Italia, manca una cultura sportiva vera e propria, c'è una vera crisi sportiva, mancano strutture, c'è poca attività sportiva soprattutto a scuola.
Posso assicurare dai dati statistici che ci sono più infortuni in alcuni sport come per esempio lo sci e il ciclismo, che nel rugby.
Mi piacerebbe sottolineare che nel settore propaganda, dai cinque ai dodici anni, come società abbiamo deciso di adottare l'utilizzo obbligatorio del casco per tutti i bambini, proposta copiata attualmente anche da alcuni club di serie A.
IL RUGBY A SCUOLA
Nei paesi anglosassoni il rugby è considerato uno sport scolastico a tutti gli effetti fin dalle scuole elementari. Potrebbe avvenire questo anche in Italia?
È una bella domanda! C'è bisogno di progetti molto seri e duraturi nel tempo, che permettano alle società di collaborare con le scuole, attraverso squadre iscritte a campionati. Purtroppo non è facile perché mancano le strutture e spesso non c’è la mentalità.
IL TERZO TEMPO
Il rugby è l'unico sport dove c'è un terzo tempo. Tutti gli avversari, dopo mille scontri durante la gara, alla fine si ritrovano a bere, mangiare e a divertirsi insieme. Cosa rappresenta per voi questo momento?
Una parte fondamentale della gara, la più bella, noi crediamo nei valori del rugby, tra cui quello dello stare insieme. Durante la gara si è avversari, dopo la gara bisogna rimanere amici. Questo è il vero valore dello sport!
I PROGETTI PER IL FUTURO
Nel 2022 sono ben quindici anni che continuate questa avventura. Quali sono i vostri progetti futuri?
Vogliamo riconfermare quanto fatto con il settore propaganda che ha avuto una grande crescita quest’anno e allo stesso tempo recuperare quei ragazzi più grandi che a causa della pandemia, hanno abbandonato questo sport.
Puntare sui giovani è fondamentale, per questo dobbiamo dare sempre il massimo per il prossimo anno.