U-mani-tà : domande e risposte sulle criticità e rischi della legge Zan
In queste settimane è in corso il dibattito sul DDL ZAN, una legge che porta il nome del deputato Zan, che prevede l’inasprimento delle pene contro le discriminazioni e crimini contro omosessuali, transessuali, donne e disabili.
Il testo integrale ha avuto il via libera della Camera nel mese di novembre ed è composto da 10 articoli.
Recentemente è intervenuto anche il Vaticano, che dopo una prima posizione iniziale di contrarietà, ha precisato che occorre un intervento di rimodulazione.
Oggi ne parliamo con Michele Albani responsabile del dipartimento dei diritti metropolitano di Milano per il Pd, per fare chiarezza su alcune domande che sono emerse nel dibattito televisivo e social.
Se affermo che un bambino deve avere una mamma o un papà, o un bambino deve essere adottato da una mamma o un papà finisco in tribunale con l’approvazione della legge Zan? Le legge introduce delle limitazioni delle libertà di espressione come indicato nell’art 4?
Assolutamente no. Si potrà continuare ad esprimere opinioni di questo tipo, con questa forma, senza alcuna ricaduta dal punto di vista legale.
Se invece si utilizzasse una formula come "un bambino deve avere una mamma e un papà, i genitori gay o lesbiche devono morire tutti", si tratterebbe di istigazione all'odio o alla violenza, quindi sanzionato. L'articolo 4 del DDL Zan è stato inserito per volontà di Forza Italia e rimarca quello che già la Costituzione e la giurisprudenza pongono come limiti.
Le aggressioni/discriminazioni degli omossessuali sono già punite con le leggi in vigore, quale è la novità di questa legge?
I reati contro la persona in generale esistono già, ma le aggravanti basate sull'odio non comprendono anche le persone LGBTQ+, le persone con disabilità e le donne. Questa legge va infatti ad integrare una norma già esistenze, la Legge Mancino, già ben conosciuta da parte della giurisprudenza, che ad oggi va a colpire i crimini d'odio basati su religione, razza, etnia e nazionalità. Vediamolo come un "aggiornamento", che aggiunge solo queste condizioni personali e nient'altro.
L’art 1 definisce l’identità di genere, come l’identificazione percepita a manifestata, per cui se un soggetto si sente “donna” non dopo un percorso, ma in base alla mia autodeterminazione, potrebbe cambiare il suo genere. Diventa complessa anche la gestione esempi negli ospedali, nelle carceri eccetera?
Il DDL Zan non modifica in alcun modo la normativa dei percorsi di affermazione di genere. La definizione e la formulazione, come conferma per altro l'analisi effettuata del testo da parte dei "tecnici" del Senato, è quella corretta. Già citata due volte dalla Corte Costituzionale come diritto fondamentale, l'identità di genere comprende anche quelle persone che non hanno completato il proprio percorso. Non bisogna tutelare solo le persone che lo hanno finito, ma anche chi lo ha cominciato o lo sta portando avanti.
Platinette afferma che si vuole introdurre un linguaggio dissacratorio come imporre il diktat la dicitura “genitore 1” o “genitore 2”. Cosa ne pensa?
"Platinette dovrebbe occuparsi di altro e non di cose di non ha conoscenza. Quindi le sue opinioni contano come le mie sull'astrofisica: unghie sulla lavagna, per chi ne sa anche solo un minimo. Chiaramente tutte fandonie".
Si parla sui media, che la legge Zan voglia puntare sull’utero in affitto? Ci chiarisce questo aspetto?
Il DDL Zan non si occupa di Gestazione per altri in alcun modo. È e resta reato nel nostro Paese, anche con l'approvazione del DDL. Trovo curioso che venga tirato fuori in qualunque situazione che riguardi la comunità LGBT, visto che, dati alla mano, il 95% delle coppie che utilizza la GPA sono etero.
Esponenti del mondo della sinistra che criticano la legge Zan, affermano che una legge di civiltà dovrebbe trovare il massimo consenso. Invece sembra che il paese si stia spaccando su questa vicenda. Cosa ne pensa? Non sarebbe opportuno trovare una sintesi anche con le forze di destra?
Spiace che alcune figure, anche di centrosinistra, utilizzino questa situazione per mero interesse personale, di posizionamento. Rispondo loro dicendo che non si tratta di una legge costituzionale o elettorale. Sui diritti non c'è compromesso, soprattutto con questa destra populista, che tenga.
Le proposte in campo di rimaneggiamento sono solo al ribasso e rischierebbero ti rendere la legge inutilizzabile. Del resto sappiamo che Fratelli d'Italia e Lega vorrebbero anche smantellare la Legge Mancino così com'è. Come possiamo affidare la vita di persone in difficoltà a chi le discrimina anche apertamente? Devo forse ricordare le citazioni di Fedez sul palco del 1° maggio? Non credo.