Un viaggio indietro nel tempo a Milano, tra Liberty e Decò
Per gli appassionati dei viaggi del tempo, è possibile fare un salto e ritrovare le atmosfere degli anni ‘30. Dove? A Milano, dal 4 settembre convogli anni '30 torneranno a fare la spola tra il capoluogo lombardo, Lecco e Colico. Potrete viaggiare in vere carrozze 'Centoporte', quelle che ricordano i vecchi film.
Con interni caratterizzati dalle lucide panche in legno, dai lampadarietti con le tipiche coppe bianche e le tendine ricamate, finestrini piccoli ma numerosi con cappelliere, con il logo FS messo ovunque.
Quelle cento porte di metallo pesante, e con le lamine esterne chiodate, che si sono aperte chissà quante volte in mille stazioni d’Italia.
La mattina il treno parte da Milano Centrale alle 9.05.
Arrivati a Lecco, potrete proseguire lungo la sponda orientale del lago di Como con la possibilità di visitare le bellezze del lungolago. Il ritorno da Colico è alle 15.25.
Tornati a Milano, dopo il vostro giro potrete fare un salto nella ‘Bottega storica’. Qui dal 1921 la famiglia Masuelli accoglie gli ospiti deliziandoli con una cucina milanese-piemontese.
Un luogo magico dove campeggiano superbe le candide tovaglie bianche, illuminate dalla luce avvolgente dei lampadari Venini anni ‘30 firmati Gio’ Ponti.
Potrete sedervi su sedie Thonet originali degli anni ’20, osservando pareti dove foto, riconoscimenti internazionali e dediche di scrittori raccontano un cammino in crescendo. Oggi Max, Masuelli di terza generazione, continua la tradizione, mescolando la creatività di ricette contemporanee ai fili della memoria.
Piatti divenuti dei veri e propri best seller come la cotoletta alla milanese leggera e croccante e il premiato risotto allo zafferano, la polenta di mais macinato a pietra, la cassoeula.
Dopo il pranzo vi consiglio di proseguire il vostro giro tra Liberty e Belle Époque.
Dove? Nel Quadrilatero del Silenzio composto da via Serbelloni, via Mozart, via Cappuccini, via Vivaio, all’altezza della fermata della MM Rossa Palestro. Luogo magico che spegne i rumori della città.
Lì vi troverete in Villa Zanoletti, chiamata Villa Mozart, per la via in cui essa si trova.
La villa, sede della casa di alta gioielleria di Giampiero Bodino, è un vero e proprio capolavoro déco, stile decorativo molto stilizzato degli anni Venti-Trenta del Novecento. Fu costruita nel 1926 dall’architetto Aldo Andreani e venne progettata in una parte del giardino della proprietà Serbelloni e fino al 1996 è stata sede del Rotary Milano. Caratteristica della Villa è il giardino verticale di altri tempi ricoperto di edera, le pareti della villa sono interamente ricoperte da piante rampicanti.
Un respiro di città racchiuso tra quattro vie, dove la frenesia di Milano cede il passo alla quiete.
Intorno a voi troverete palazzi che sembrano usciti da film d’epoca come scorci poetici di una Milano che fu. Qui potrete rivivere le memorie di scrittori come Giuseppe Parini, Alessandro Manzoni e Cesare Beccaria ma anche deliziare la vostra vista con i teneri fenicotteri rosa di Villa Invernizzi.
Come sono finiti i fenicotteri in una villa? Romeo Invernizzi un tempo, affezionato alla sua vita in campagna, fu convinto da sua moglie Enrica Pessina, amante della vita di città, a trasferirsi a Milano. Fece importare allora dal Sud America una colonia di fenicotteri rosa direttamente nel suo giardino. L’idea di poterli ammirare dalle finestre del suo studio lo faceva stare in pace con sé stesso. Ecco il motivo per cui ancora oggi li troverete lì.
Vi consiglio poi di proseguire il vostro giro apprezzando alcuni dei palazzi Liberty più belli di Milano, come Palazzo Castiglioni a Milano: la Ca’ di ciapp, una delle più originali realizzazioni del Liberty milanese e Casa Galimberti, con le sue splendide maioliche colorate e decorate con motivi umani e vegetali. Infine potrete trovare i resti dei Bagni di Diana , prima piscina pubblica in città e i resti del Lazzaretto di manzoniana memoria. .
Infine per finire la giornata e rilassarvi un ultimo consiglio : entrate in un vero secret bar . Come? I secret bar nacquero negli Stati Uniti nell'era del proibizionismo, quando in seguito alla crisi del 1919 fu dichiarato illegale produrre, commerciare e consumare alcool. Nacquero come locali clandestini ricavati da seminterrati e retrobottega dove tutto magicamente era di nuovo consentito: ascoltare musica e socializzare, bere e fare qualche scommessa.
Bisognava parlarne sottovoce per mantenere la copertura, eppure anche allora grazie al passaparola questi bar erano sulla bocca di tutti.
Potrete trovare questi bar, proprio qui a Milano. Chiamati speakeasy. Come fare per trovarli ? Dovrete diventare avventori del Mag Cafè, un caffè in vero stile Bohemien che si trova in via della Ripa Ticinese 43, nel cuore di Milano. Lì conoscete il Gran Maestro, il proprietario in persona o uno dei suoi ‘discepoli’ che vi giudicherà degni, verrà da voi e vi estenderà l’invito.
Una volta conosciuta la parola d’ordine dovrete poi ricordarvi che vige una rigidissima selezione all’ingresso.
Se sarete fortunati potrete finalmente entrare nel '1930', lo speakeasy della famiglia del Mag Caffè , dove vi ritroverete a sorseggiare whiskey, gin, distillati di pregio, seduti su poltrone d’epoca. Un vecchio grammofono o un giovane pianista dal vivo suonerà musica jazz e il personale vestito di tutto punto vi riporterà ad atmosfere da film come 'Il grande Gatsby'. Vi verrà consegnato il menù, un libricino che, oltre ai drink e al cibo da ordinare, contiene una storia, un feuilleton urbano ambientato proprio nel bar che, volendo, potrete comprare e leggervi a casa.
Scorderete il traffico cittadino e i social media. Dovrete infine sottostare al giudizio dei bar tender: saranno loro a decidere se avrete già bevuto abbastanza e potranno perfino rifiutarsi di prepararvi un nuovo cocktail.
Ma niente paura, Milano è piena di questi posti magici, se avrete ancora sete vi consiglio la tana del Bianconiglio: il White Rabbit.
A differenza del 1930, del White Rabbit si conosce la posizione: situato nel quartiere Isola, questo speakeasy milanese si nasconde dietro una vetrina che non lascia intravedere nulla, ma se la luce è accesa vorrà dire che sarete autorizzati ad entrare pronunciando la parola d'ordine.
Un salto ed eccovi oltre lo specchio, come Alice. Con in mano il vostro drink ricercato e la notte non vorrete mai svegliarvi dal vostro viaggio indietro nel tempo.
(Foto tratte dalla rivista letteraria del 1930, illustrata da Bruno Munari futurista )
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