Come back to 2000 style: il ritorno delle tendenze del nuovo millennio
Ah il nuovo millennio! Sembra passata una manciata d'anni e invece... sono ben venti! E pensare che avevano addirittura predetto che il nuovo millennio portasse la fine del mondo... dovrebbero vederci adesso!
Che belli gli anni Duemila: c'erano le Spice, i Backstreet Boys, Matrix e le giacche di pelle lunghe fino al polpaccio ma... c'erano anche i piercing al naso, grandi girocolli africani, le meches larghe quanto i wafer della Loacker, ombelico in vita (anche se grosso quanto la sirena sulle volanti della polizia), jeans a zampa - che quando fuori pioveva si bagnavano così abbondantemente da sembrare vittima di un recente allagamento, top crochet (tecnicamente all'uncinetto, come quei centrini da como' della nonna), i bermuda da ciclista e leggins al polpaccio - altro che "Non aprite quella porta", il vero horror era lì, imbalsamato su quelle gambe.
Ma la moda, lo sappiamo, è un grande cerchio, un disco rotante, dove le tendenze, gli stili e le decadi si alterano: voglio dire, se tornano in auge i panta-collant metalizzati e gli elastici di spugna, vuoi vedere che i Duemila non possono fare lo stesso?
Ma passiamo in rassegna, per gradi, le tendenze che hanno fatto scalpore, intramontabili e che resistono anche oggi e quelle invece che andrebbero ridimensionate (se non eliminate!).
La moda degli anni Duemila ha segnato, in bene o in male, maschi e femmine del tempo, con le sue bizzarrie e le sue particolarità. Alzi la mano chi ha rivisto le foto di quegli anni e non ha urlato "mai più così". Ma come, già detto succede per tutte le annate in voga.
La prima cosa che i Duemila hanno insegnato è: certe esagerazioni vanno indossate solo di notte, al buio magari e da soli. Come certi abbinamenti neon da operatore stradale.
La Tuta. Logata Fila o Adidas, a vita bassissima e con il cavallo che arrivava al polpaccio. Look must have sia di giorno che di notte. L'outfit fa molto Eminem ma il vero punto è che non tutti gli indossatori possono vantare una carriera da rapper del Bronx o in stile 8mile. Eccezione fatta per Gigi Hadid e Rihanna, a loro è concesso anche il sacco nero per l'immondizia a mo' di tubino.
Ad ogni modo, la tuta spopola ancora, a palazzo o a zampa, con i tasconi laterali tipo cargo e nei colori di tendenza : glicine, verde menta, rosso Ferrari o azzurro Blumele di Tonio Cartonio.
Il tocco finale è dato dalla felpa oversize (in tinta unita o con grafiche di volti artistici, come annunciano le passerelle) che completa l'outfit in netto stile "Willy il Principe di Bel Air".
Il Pantalone a vita bassissima. Mentre negli Usa a lanciarli era quella gnocca di Anastacia, da noi il trend è stato annunciato da Anna Oxa, con l'elastico della tanga in vista, lì , a Sanremo, dove cantava Senza Pietà. Lei, noi invece ne avevamo molta per lei. Ad ogni modo, vuoi i video musicali, vuoi i magazines, ma la pubblicità di questi pantaloni faceva audience : erano accessoriati di micro zip, giusto per coprire qualche grazia. Il problema era che se ti cadeva la penna a terra e dovevi abbassarti a raccoglierla , gli spettatori ricevevano un biglietto gratis per lo spettacolo delle tue chiappe al vento. Senza contare che se c'era un po' di pancetta, eccola la lì la baguette che si formava al di sopra del jeans! Consiglio: se non avete il fisico adatto, evitate. Se vedete qualcuno che li indossa in maniera orripilante, evitate anche lui. Occhio non vede, cuore non duole.
Il TOP-a-Pancia-Fuori. Dagli anni 2000 ad oggi, è sempre lo stesso, cambiano gli outfit. O lo ami o lo odi. Il crop top di oggi, bisogna ammetterlo è un must have. Già da un paio di stagioni ha fatto sentire la sua presenza fra le collezioni, senza mai essere ridiciolo o fuori trend. Perfetto per occasioni serali o per un'uscita sotto il sole; in tinta unita, a fantasia o in tessuti stampati o lavorati. Se indossato e abbinato nel modo appropriato, veste a pennello anche le meno magre.
Non puoi pensare ai Duemila senza cantare "If you wanna be my lover". Le Spice Girls in quegli anni erano al top delle classifiche musicali mondiali ed erano riconosciute come Santo Graal della moda. Il 50 % delle ragazze a quei tempi, difatti, portavano i capelli con la riga al centro (tipo Yuri di Piccoli Problemi di Cuore) e le meches gialle sulle ciocche davanti. Copiatissime ed ammiratissime le scarpe con le zeppe davanti, come quelle delle Bratz. Molto simili anche ai carrarmati americani del 1945. DA EVITARE, sempre. Party anni '90 esclusi. Lì, anche le meches possono entrare.
Restiamo in tema calzaturiero: i sabot. All'epoca avevano il tacco di altezza variabile, ma oggi giorno sono paragonabili alle slippers o alle mules (le pantofole per uscire insomma). I sabot fanno anche un po' 70s, difatti sono perfetti con i jeans a zampa, ma occhio, anche questi vanno indossati con il piede giusto. No calli, no pelli squamate o non curate. Il gusto del brutto lasciamolo ad altri intenditori. Ad ogni modo, i sabot saranno la tendenza della primavera, quindi largo allo shopping sfrenato.
Ed in ultimo, c'è lui, l'inimitabile, l'inaccettabile ma eppur reale: il coprispalle. Direttamente dal matrimonio al castello di zia Concetta, ecco che tornano i coprispalle, irrinunciabili negli anni Duemila per colpa di quella indecisa di Joey Potter che ad ogni puntata di Dawson's Creek ne indossava di tutti i colori, incluso il ceruleo. Ebbene si, tornano ma ridimensionati, per cui dimenticate quei coprispalle all'uncinetto o in pizzo cuciti dal bisnonna di papà e scordatevi pure quelli a mezze maniche a palloncino in raso (" Beautiful" Haute Couture) o in paillettes oro giallo. Stavolta i coprispalle sono stati ripensati dagli stilisti in maniera destrutturata, possiedono quasi soltanto le maniche e si abbinano a crop top cut out o a top drappeggiati a fascia.
E con questo breve vademecum, ora siete libere di emulare gli anni 2000. Ma evitate le meches gialle.
Angelica Rossi