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Dai lavori in Duomo emerge un sito medievale

  • Stefano Todisco

scavolatoduomoSul lato destro del Duomo, sotto il basolato stradale del centro storico è stato da pochi giorni aperto un cantiere di scavo archeologico: i lavori per i condotti del teleriscaldamento (in sostituzione delle attuali caldaie inquinanti degli edifici limitrofi) hanno aperto una voragine di polemiche oltre che nel terreno.

A pochi mesi dall'Expo ed a qualche settimana dal summit ASEM (ASia Europa Meeting), emergono tracce della Mediolanum medievale! Si tratta di resti di murature, in mattoni rossi, lunghe decine di metri e collegabili forse alla Fabbrica del Duomo (XIV-XV secolo).
I lavori del teleriscaldamento, già in ritardo, subiranno un ulteriore ritardo sulla tabella di marcia ma all'amministrazione comunale preoccupano le tempistiche dello scavo, le modalità di gestione e di messa in opera delle nuove condutture in vista dei prossimi incontri internazionali che la città ospiterà.
Si parla di ricoprire il tutto, temporaneamente almeno fino all'ASEM del 16 e 17 ottobre, con una colata di cemento, come se esporre ai potenti del mondo il nostro patrimonio culturale fosse una vergogna, uno scempio da nascondere ad ogni costo!

L'Italia, capofila dei paesi detentori del patrimonio culturale dell'umanità (lista Unesco) con 50 beni contro i 47 di Cina, i 44 di Spagna, 39 di Francia e Germania, primato assoluto del Bel-paese nel mondo, non può e non deve permettersi di arrossire a causa della propria storia e del proprio orgoglio passato.
Prima verrà sancito il continuum dei lavori prima si risolverà la polemica, indipendentemente dalla bella mostra di mattoni medievali che spaventa le amministrazioni politico-economiche.
I paesi dell'Asia, in visita a Milano ad ottobre, vengono in Italia a frotte per godere della visuale dei nostri siti archeologici e della nostra meravigliosa cultura, perché annebbiare la vista con del volgare cemento su una finestra aperta sul mondo del XIV secolo? Quella stessa fabbrica che ha reso possibile la fondazione del meraviglioso Duomo, orgoglio della città meneghina.
L'eterno scontro fra archeologia e commissioni edilizie, tempistiche ristrette e nuove vicissitudini in vista di grandi opere che porta voti e polemiche si ripropone oggi nel cuore del capoluogo lombardo: chi ha diritto a tappare letteralmente le testimonianze dei nostri avi, se non per giusta causa come può essere la preservazione dello stesso patrimonio?

Troppe volte la cultura italiana ha dovuto subire e chiudere gli occhi di fronte agli interessi economici mentre la politica e la gestione del patrimonio si dimenticano spessissimo che circa il 30% del turismo italiano è di provenienza storico-artistica...
Lascio aperto il dibattito ai milanesi, ai lombardi, agli italiani, ai veri detentori ed eredi di questo grande ed inestimabilmente prezioso tesoro chiamato Italia.

Dott. Stefano Todisco

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