Tradizioni e significato del Fuoco: viaggio tra riti e storia
Il fuoco è capace di esercitare un fascino o una paura in ogni essere vivente. La sua presenza può essere benefica, ma anche malefica; può creare gioia, ma anche turbamento quando distrugge. Mi sovviene alla mente il “Cantico delle creature” di San Francesco d’Assisi, dove scriveva: “Laudato si’, mi Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: et ello è bello e iocundo et robusto e forte”. Una descrizione non solo poetica, ma che ben lo rappresenta.
L'Aspetto Doppio del Fuoco 🔥
Questa è la parte bella della storia, poi c’è anche quella meno bella, dovuta a incendi distruttivi, nelle guerre o a chi, in tempi ormai fortunatamente passati, finiva sul rogo. Qui, ovviamente, il fuoco veniva visto come un nemico, e che nemico! Così come diviene nemico grazie a quegli imbecilli che appiccano di proposito gli incendi, causando un danno enorme alla natura e non solo.
Fuoco nella Storia e nella Religione
Nella storia dell’umanità, il fuoco è presente sia nell’aspetto laico che religioso. Da tempo immemorabile, i contadini di ogni parte d’Europa accendevano falò in certi periodi dell’anno, nelle notti della vigilia di feste solenni. L’accensione di fuochi diveniva anche un mezzo di comunicazione tra abitanti di paesi arroccati sulle montagne o un modo per segnalare pericoli imminenti.
Tradizioni del Fuoco
Per dare credito al titolo dell’articolo, entro nel merito di alcune tradizioni che vedono il fuoco protagonista.
Fuoco di Quaresima 🔥
Abbiamo appena celebrato la Santa Pasqua, quindi trascorso la Quaresima, e proprio in quel periodo quaresimale era diffusissima l’usanza, in molti paesi soprattutto rurali e alpini, di accendere dei falò la prima Domenica di Quaresima. Questa tradizione ha fatto nascere l’usanza, nel giovedì di metà Quaresima, di bruciare la “vecchia” o “strega” o “stregone”, magari preceduta da un processo e seguita da un testamento della condannata. In questo rito, si può vedere un richiamo al sacrificio del capro espiatorio di antica memoria, che doveva portare con sé tutte le disgrazie e le cattiverie.
Tradizioni Celtiche e Tregende 🔮
Nella tradizione celtica si era soliti accendere falò sui pianori montagnosi, seguiti poi da riti che comprendevano balli, spesso di carattere lascivo, noti come “tregende” o “sabba” delle streghe. La tregenda è, secondo la tradizione nordica, una riunione notturna di diavoli, streghe e spiriti dannati. Il Passo del Tonale, al confine tra Lombardia e Trentino, era uno dei luoghi preposti a questi incontri stregoneschi, almeno così si racconta.
Fuoco di Pasqua 🕯️
Altra usanza è quella del fuoco di Pasqua. Infatti, il Sabato Santo, vigilia di Pasqua, tutte le luci nelle chiese sono spente e vengono poi riaccese con il rito della benedizione del fuoco e dell’acqua, insieme all’accensione del cero pasquale. Un tempo, dopo la benedizione del fuoco, era solito dare ai presenti alcune manciate di carbone da portare al proprio focolare, recitando una preghiera per essere preservati dai fulmini e dalla grandine. Era anche consuetudine, il Sabato Santo, spargere tizzoni e cenere benedetta nei campi per allontanare stregonerie e malocchio.
Cerimonie di Settembre 🍂
In settembre, si accendevano paglia e legna secca mentre i giovani più coraggiosi saltavano le fiamme, un rito di purificazione e propiziatorio per la fecondità. Le ceneri venivano sparse nel vento come gesto bene augurante, mentre tizzoni ardenti erano posti nelle baite a protezione dal malocchio e dagli incantesimi.
Festività dei Santi Patroni 🎆
Durante le festività dei Santi patroni, in alcuni borghi si accendevano falò e si danzava e cantava di gioia. Il poeta Corrado Govoni ricorda questi eventi con i versi: “ardere a festa vedo le colline del tuo paese, o mamma”.
Il Significato del Fuoco 🔥✨
Con un falò, l’essere umano voleva rappresentare la forza della luce che rompe le tenebre, un Sole notturno. Il fuoco è come un amico fedele, simbolo di un principio divino, di solidarietà tra l’umano e il creato, tra uomo e natura.