Skip to main content

I canti goliardici nella Carmina Burana

I Carmina Burana rappresentano una delle più affascinanti collezioni di poesia medievale. Originariamente scritti in lingua latina, questi canti goliardici rispecchiano un'ampia gamma di temi, dalla satira sociale all'amore, dal culto religioso all'elogio del vino e della gioventù.carmina burana foto milanofree ai

I Canti Goliardici nella Carmina Burana

Dicendo Carmine Burana la prima cosa che viene alla mente è l’opera di Carl Orff, ma in questo caso il riferimento ai Carmina Burana sono una raccolta di canti poetici goliardici in lingua latina, in tutto 228/250, nei quali si esaltano l’amore casto e quello libertino, l’ozio, il vizio del gioco, il vino, la bellezza, la giovinezza, la primavera, il culto per i classici, la satira sociale e politica, il culto a Dio e alla Madonna. Questi cantici sono divisi in quattro sezioni tematiche:

  • Carmina Moralia, che attiene ad argomento satirico e morale.
  • Carmina Amatoria, tutto sull’argomento amoroso.
  • Carmina Lusoria et Potatoria, attinenti canti bacchici – da baccanali – e conviviali.
  • Carmina Divina, di argomento moralistico sacro. È doveroso precisare che in questi testi non viene mai attaccata la Chiesa Cattolica, ma solo il comportamento di alcuni suoi prelati.

Dicendo Carmine Burana la prima cosa che viene alla mente è l’opera di Carl Orff

Proviamo allora a conoscere alcuni di questi canti poetici divisi nelle varie “discipline”. Inizio con i Carmina Moralia e cito alcune strofe legate alla fortuna. La prima dice così:

  • Fortune plango vulnera -

Piango le ferite della Fortuna

con occhi zampillanti di lacrime,

poiché lei, ribelle,

mi nega i suoi doni.

È vero ciò che si legge:

la sua fronte è coperta da capelli;

ma di solito la segue

un’occasione calva.

Una seconda dal titolo: O Fortuna dice così:

«O Fortuna,
come la luna
costantemente variabile,
sempre cresci
o decresci,
vita detestabile!
La Fortuna or indurisce
ed or lenisce,
per giuoco, l'acutezza della mente;
indigenza.
e potenza
dissolve come ghiaccio, indifferentemente.

Ecco adesso un brano inerente il Carmina Amatoria che io trovo bello. Il secondo invece inneggia all’arrivo della Primavera.

 

Tutto riscalda il sole

Amami con fedeltà
osserva la mia fedeltà
con tutto il cuore
e con tutta la mente
Io sono presente
anche quando assente
Chiunque ami in questo modo
viene trascinato nella ruota della vita.

*******

Ecco gradita

Ecco, gradita e desiderata
la primavera riporta la gioia,
fiorisce il prato purpureo
il sole rasserena tutto.
La tristezza ora è finita!
L'estate ritorna, si allontana ormai
il rigoroso inverno.

Passiamo adesso alla Carmina Lusoria, dove, in questi versi, si illustra in maniera piuttosto dissacrante, il comportamento tenuto dai commensali in una taverna. Il titolo è questo:

Quando siamo nella taverna

Quando siamo nella taverna
non ci curiamo di nient'altro,
ma ci occupiamo del gioco
per cui sempre ci affanniamo.
Cosa succede in taverna
dove il denaro è l'oste,
questo sì che è interessante,
state a sentire.C'è chi gioca, c'è chi beve
c'è chi vive con dissolutezza.
Ma c'è chi si occupa del gioco,
e alcuni lì sono nudi
alcuni lì sono vestiti,
alcuni indossano sacchi.
Lì nessuno teme la morte
ma per Bacco si sfida la sorte:Si beve prima per il mercante di vino,
da questo bevono i libertini;
una volta bevono per i prigionieri,
poi bevono il terzo bicchiere per i vivi,
il quarto per tutti i Cristiani
il quinto per i fedeli deceduti,
il sesto per le sorelle peccatrici,
il settimo per i guardacaccia.L'ottavo per i monaci peccatori
il nono per i monaci perduti,
il decimo per i marinai,
l'undicesimo per i rissosi,
il dodicesimo per i penitenti,
il tredicesimo per i viaggiatori.
Dal clero al re
tutti bevono senza misura.Beve la signora, beve il signore,
beve l'esercito, beve il clero
beve quello, beve quella,
beve il servo con l'ancella,
beve il veloce, beve il pigro,
beve il bianco, beve il nero,
beve il costante, beve l'allegro,
beve l'ignorante, beve l'istruito.Beve il povero e il malato,
beve l'esule e lo straniero,
beve il bambino, beve l'anziano,
beve il vescovo e il più vecchio,
beve la suora, beve il frate,
beve la nonna, beve la madre,
beve questa, beve quello
bevono cento, bevono mille.Durano poco sei ricchi,
quando senza moderazione
bevono tutti senza limite.
Per quanto bevano a mente leggera,
così tutta la gente ci critica
e così noi siamo mendicanti.
Siano maledetti quelli che ci danno fastidio
e non siano ricordati come i giusti.

Mi accorgo che mi sto prolungando nell’articolo, per cui mi fermo, lasciando al lettore il piacere di scoprire il resto.

Pin It