Il Filobus, un mezzo di trasporto milanese
Chi vive o lavora a Milano, non può non essere salito, almeno per una volta, su un filobus. Iniziamo a dire che il nome è composto di due termini, filo e bus, dove per filo s’intendono i due fili aerei cui il veicolo è collegato mediante due aste gemelle indipendenti dette “trolley”, mentre il termine bus è dall’inglese ed è un accorciamento del termine omnibus.
Dobbiamo risalire al 1906 per trovare la prima sperimentazione di questo tipo di vettura per il trasporto di passeggeri, che fu fatta in occasione dell’Esposizione Internazionale di Milano e che aveva come tema proprio i trasposti.
L’esperimento ebbe immediato successo e così la rete viaria si sviluppò rapidamente, realizzando la Circolare Esterna – CE – poi divenute 90 e 91.
Attualmente la linea filoviaria milanese è composta di quattro linee:
- La 90 – N90. Circolare destra. Piazzale Lodi M3 – Lotto M1- M5.
- La 91 – N91. Circolare sinistra. Piazzale Lodi M3 – Lotto M1- M5.
- La 92 Bovina Ferrovie Nord – Piazzale Lodi M3.
- La 93 Lambrate FS – M2 – Viale Omero.
- Le linee N90 e N91 effettuano anche servizio notturno.
Sino agli anni settanta i filobus che circolavano per la città erano in numero maggiore, infatti, circolavano anche:
- L’81. Tre linee soppresse una nel 1943, l’altra nel 1937 e una terza trasformata in linea automobilistica nel 1976.
- L’82. Una soppressa nel 1942, l’altra, nel 1976, divenne linea automobilistica.
- L’83. Nel 1970 nasce la MI/Bresso, poi soppressa nel 1976.
- L’84. Diviene linea automobilistica nel 1984.
- La CE circolare esterna, sostituita da CE1 e CE2.
- La CE/ rinumerata, nel 1949, CE2/.
- La CE1 e la CE2, nel 1951 sono divenute 90 e 91 ora in servizio.
- La 96 e 97, circolare interna destra e sinistra, nel 1979 trasformate in automobilistica.
I mezzi attualmente disponibili sono 106 filosnodati o filobus articolati e poco meno di dieci filobus. Di strada questo mezzo di trasporto ne ha fatta molta, il primo prototipo fu l’Elektromote, inventato da Ernest Siemens, siamo nel 1882 a Berlino, il quale sostituì a una carrozza i cavalli con due fili aerei che correvano sopra la testa dei passeggeri e che per mezzo di due fili di rame trasferiva l’elettricità alla vettura.
La linea aerea è bifilare, sappiamo che invece quella del tram è monofilare, questo perché un filo costituisce il polo positivo, l’altro quello negativo. Alla costruzione di un filobus partecipano, di solito, tre costruttori, uno per la carrozzeria, uno per il telaio e un terzo per la parte elettrica. Gli esemplari in servizio possono essere a cassa unica, con lunghezze che variano dai 9 ai 15 metri, anche a due piani, e veicoli articolati con lunghezze sino a 24 metri.
Ecco un incompleto elenco di alcuni modelli:
- Alfa Romeo 110 AF varesina Breda – Milano.
- Alfa Romeo mille AF Casaro TIBB e CGE – ATM Milano.
- Bredabus 4001 AEG – 18 metri, 4 porte, Milano.
- Fiat 672F/132 Cansa Marelli Milano.
La lettera F fa riferimento ai primi anni cinquanta, successivamente si è anteposta la cifra “2”. L’invito è di andare alla ricerca di fotografie che mostrano questi filobus, che partono dagli anni trenta sino ai giorni nostri, è un modo di rivivere il passato nella nostra Milano. Nel 2009 fu restaurato il Fiat 2472 Viberti CV 33, detto “Vibertone” matricola 548, filobus bicolore, verde la parte sotto i finestrini, verde acqua la parte sopra; il verde è stato il colore emblema dei mezzi di trasporto milanesi, poi divenuti di colore arancio. I responsabili dell’ATM hanno deciso che tutti i tram, sia quelli più vecchi sia i moderni, vestiranno un colore giallo, mentre per i jumbo tram, gli autobus e i filobus a basso impatto ambientale con il marchio Ecobus, rimarrà il colore verde.
Adesso quando saliremo su un filobus, ci apparirà un po’ meno sconosciuto.
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