Il (non) futuro della linea Luino-Gallarate-Milano
Riportiamo la lettera di un pendolare che viaggia sulla tratta Luino Milano
Il (non) futuro della linea Luino-Gallarate-Milano
C'era un tempo in cui tutti conoscevano la stazione di Luino, bella, imponente, con quella sua copertura in acciaio e vetro in stile liberty industriale che tanto ricordava Milano Centrale... c'era un tempo in cui questa linea era strategica, di primaria importanza, con mille collegamenti per Novara, per Milano, per la Svizzera e chi più ne ha più metta.
Poi man mano la copertura è stata smantellata, qualcuno dice per questione di costi, altri perché il materiale andava riutilizzato, forse la verità sta nel mezzo, ma non è questo il punto, in fin dei conti cosa vuoi che sia una copertura, tanto noi dobbiamo prendere il treno.
Peccato che con i primi pilastri, con i primi vetri portati a terra, si sia pensato piano piano di smantellare anche quella linea che un tempo era tanto importante: portava i Milanesi al lago, al fresco e contemporaneamente portava i lavoratori nella City. I tagli al budget hanno fatto il resto, il servizio si è trasformato in disservizio: ritardi, soppressioni, treni vecchi e sporchi, materiale vecchio, un circolo vizioso che si è accartocciato su se stesso.
La drastica riduzione di investimenti ha portato disservizi, i disservizi hanno portato meno utenti - i pendolari hanno cercato nuove vie, in molti casi l’uso delle auto che permettono alla Lombardia di aggiudicarsi il triste primato per il PM10 - che hanno portato a nuovi tagli e hanno allontanato i turisti che si sa stanno ben lontani dai disservizi in una spirale infinita...
Eppure il lago Maggiore è tanto bello, così come il suo lungo lago, il clima d’estate è fresco ma o si deciderà per un’inversione di tendenza drastica o la linea collasserà definitivamente con l’amministrazione che continua a fare orecchie da mercante e con l’ultima beffa che dal 9 giugno la linea rimarrà chiusa a tempo indeterminato per lavori di manutenzione. Ben vengano le ristrutturazioni, magari sia la volta buona, peccato che nessuno dell'amministrazione dall'assessore comunale a quello regionale, ai vertici di Trenord abbia avuto il coraggio di raccontare questo disagio, di proporre un piano d'emergenza.
Come sempre si lascia l’utente in balia degli eventi, gli si lascia l’incombenza di organizzarsi con il passaparola, magari trovando un compagno di viaggio con cui condividere l’auto per raggiungere quel posto di lavoro che sembra sempre più lontano, eppure sarebbe tanto facile poter raggiungere il lago con un treno che, chi sa, quando tornerà a essere efficiente ed utilizzabile con un servizio degno di uno stato avanzato come vuol sembrare l'Italia... Da domani non ci resterà che prendere la macchina o il bus che in “solo” 4 ore ci porterà a destinazione e potremo contribuire anche noi alle emissioni di PM10, così almeno in questa triste classifica potremo vantarci di essere tra i primi.
Dario Niccolini pendolare della Luino