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TAV: un'opera strategica per il paese?

  • Simone Passerini

rotaie trenoTav. Quante volte, in questi anni, - ed in special modo in questi mesi -  abbiamo sentito questo acronimo?

Innumerevoli.

La Tav, è un’opera ferroviaria in costruzione che collegherà (o meglio dovrebbe collegare..il condizionale è d’obbligo)  i 235 km che separano Torino da Lione; vale a dire il cuore pulsante dell’Europa occidentale.

Per questo, l’opera è dai più ritenuta strategica.

Ma come spesso accade sui temi importanti, la discussione, nel nostro Paese, è ancora aperta.

In questo caso, però, i limiti di un civile confronto di idee, sono spesso sfociati – e continuano a sfociare - nella violenza.

Basti pensare che i cantieri Tav in val di Susa sono costantemente presidiati dalle Forze dell’Ordine e dall’Esercito.

Cìò accade perché alcuni di coloro che non ritengono strategica l’opera usano la violenza come strumento per far sentire la loro voce, ignorando i lavoratori e le loro famiglie che vivono grazie alle attività condotte per realizzare l’opera.

E’ indubbio che l’impatto ambientale di Tav, sia invasivo e che, al pari, stia creando una vera e propria ferita in una delle valli più belle e conosciute del nostro Paese.

E sebbene questo sia il costo del progresso, in suo nome non si può tollerare tutto.

Anche il progresso deve stare entro un perimetro di liceità degli atti che ne scandiscono il funzionamento.

Però, dello sviluppo non si può fare a meno (cosa sarebbe l’Italia se i nostri nonni si fossero opposti alla realizzazione dell’Autosole???), specie in una società, come quella che, nostro malgrado, stiamo vivendo. Una realtà dove pensiero ed azione si intersecano in frazioni di secondo.

Non entro nel merito dell’analisi “costi/benefici” che il Governo – sponda M5S -  ha commissionato a un gruppo di saggi per capire la reale entità della Tav, semplicemente perché le carte non sono state ufficialmente rese note.

Al pari non riduco ad un semplice “non si può chiudere un buco nella montagna” il pensiero di chi fa sua senza se e senza ma, la Tav.

In mezzo a queste feroci contrapposizioni, come dicevano gli antichi romani, “stat virtus”, e mai, come in questo caso la virtù sta nell’equilibrio di pensiero.

La Tav è un’opera strategica per l’Italia, per lo sviluppo del nostro Paese, per permettere collegamenti su rotaia più veloci e sicuri, e per ovviare all’inflazionatissima mobilità su gomma che stritola le autostrade del nostro Paese.

Questa è la verità.

Certo, questa via deve essere percorsa con un obiettivo chiaro e ben saldo: ridurre l’impatto ambientale; peso comprensibilmente insopportabile per la splendida val di Susa.

Risulta, pertanto doveroso, anzi imprescindibile mettere in campo ogni azione che possa servire a tutela dell’equilibrio ambientale; vera sfida del futuro prossimo.

Chi verrà dopo di noi, continuando l’avventura su questa splendida giostra che è la Terra, deve poter godere del progresso, nel rispetto dell’ambiente, senza il quale il futuro non esiste.

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