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Castello del Buonconsiglio a Trento: ideale per una gita fuori porta

In quest'articolo vi voglio descrivere, con brevi appunti, quel che potete vedere visitando il bellissimo Castello del Buonconsiglio a Trento.

castello del buonconsiglio trentoL'ingresso posto non al centro delle mura ma posto sulla sinistra di chi guarda il maniero permette di accedere alla biglietteria, al negozio e alla sala video e conferenze. Nel piccolo cortiletto sulla destra si trova il bar e il refettorio e cantine, con preziosi affreschi che ne decorano le pareti; da questo si può accedere alle suggestive Cantine del palazzo scavate nella roccia.

Proseguendo nel verde cortile del castello si giunge alle prigioni, site nell'amena loggia rinascimentale del giardino, dove sono ricavate le piccole celle dove furono incarcerati Cesare Battisti, Damiano Chiesa e Fabrio Filzi.

Sul lato estremo destro è situata la Torre Aquila con il ciclo dei Mesi, capolavoro del Gotico.

La maestosa e raffinata residenza rinascimentale del Magno Palazzo, con la pittura di Dosso Dossi, del Romanino e del Fogolino. XVI secolo.

Stucchi e affreschi barocchi che decorano le sale del seicento alla Giunta Albertiana.

Il Castelvecchio, l'imponente castello medievale – secolo XIII-XV- Fortezza e residenza dei principi-vescovi di Trento.

Nell'estremo lato destro ecco il Mastio, la possente torre degli inizi del XIII secolo: è la parte più antica e sicura del maniero.

Alla base del Mastio vi è il giardino chiamato Fossa dei Martiri, luogo simbolo dell'irredentismo tridentino e dove fu giustiziato Cesare Battisti.

Cortile di Castelvecchio, ampi loggiati affrescati.

Sala dei Vescovi che riassume la storia del principato tra il 1027 e il 1803. I ritratti dei principi vescovi si succedono insieme a quelli degli imperatori.

Camera delle Udienze in cui si ammirano ritratti di re e imperatori. È la sala dove il principe concedeva udienza.

Nelle Loggia si possono ammirare scene bibliche, storiche e mitologiche si alternano negli affreschi del Romanino.

Si può ammirare il ricco soffitto a cassettoni lignei con il fregio pittorico che celebra le glorie del principe. Stemmi e insegne sono portati in trionfo da cortei di putti. Tutto questo lo si può ammirare nella Sala Grande.

Altra stanza interessante è la Sala degli Specchi, dove si trovano stucchi dorati di ispirazione rococò dove ospitavano le tele di Francesco Fontebasso, poi sostituite dagli specchi.

L'ambiente più ampio e riservato è la Biblioteca, con il soffitto dipinto dal Dossi.

Osservando le lunette nella Stua De La Famea vediamo rappresentate le Favole di Fedro ed Esopo. In questa sala gli Austriaci giudicarono Cesare Battisti accusandolo di tradimento.

Questa sintetica descrizione per solleticare la curiosità del lettore e programmi così una visita a questa bella città e al suo altrettanto bel castello.

Per informazioni: tel. 0461.233770 – 492811. info@buonconsiglio.it

Cosa mangiare a Trento 

Prima però di chiudere l'articolo, desidero accontentare anche la buona tavola, e così vi elenco alcuni piatti tipici trentini che si possono gustare dopo essersi deliziati del fascino del castello.

Eccone dunque alcuni:

Non posso non iniziare da un classico, ossia i famosi Canederli, dalla loro forma rotonda, che si possono gustare sia in brodo sia con burro fuso. L'interno lascia spazio a una infinità di varianti, tutte però ottime.

Un altro piatto tipico sono gli Strangolapreti, fatti con il pane avanzato insieme a spinaci e bietole e serviti con burro fuso e formaggio.

Altro immancabile piatto tradizionale sono i gnocchetti tirolesi o spatzle, piccoli gnocchetti a forma irregolare, preparati con latte, farina e uova. Il sugo di accompagnamento può variare.

Polenta e capus, ossia col cavolo cappuccio, che viene cotto insieme a puntine di maiale e lucanica. È preferibile usare la polenta taragna.

Un piatto amato nella Val di Non è Tortei di patate, piccole frittelle di patate da gustare accompagnate con formaggi, salumi, fagioli borlotti.

A chi piace l'orzo, ecco la Minestra da orz, ossia la zuppa d'orzo.

E per terminare non posso tralasciare il dolce che in terra trentina non manca mai, ovvero lo Strudel, un dolce che è una bontà.

A questo punto... buona gita nella città di Trento.

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