Corsico: piccolo scrigno di tesori nascosti
Alla scoperta di Corsico e della sua storia, piccolo borgo ricco di un passato legato alla costruzione del Naviglio e alle famiglie nobili che regnarono su Milano.
Le origini di Corsico, uno dei più bei borghi del Milanese, risalgono al 1200, quando i signori di Milano presero la decisione di costruire un insediamento presso quello che sarebbe diventato il Naviglio Grande, allo scopo di porre un freno alle continue scorrerie di pirati e briganti che stavano devastando la zona.
In poco tempo, grazie anche al sostegno economico di Martino della Torre, capo dell’omonima famiglia milanese e rivale dei Visconti, Corsico divenne un punto di riferimento per il cantiere del Naviglio Grande, tanto che nel 1274 vi sostò un gruppo di soldati in procinto di partecipare all’assedio di Novara.
Dopo la battaglia di Desio, nel 1277, il piccolo borgo venne annesso ai possedimenti della famiglia Visconti e nel Quattrocento fu ceduto al capitano di ventura Niccolò Piccinino, che vi visse fino alla sua morte nel 1444.
Un altro evento significativo avvenne il 2 novembre del 1584, quando a Corsico arrivò per la sua ultima visita pastorale l’arcivescovo di Milano San Carlo Borromeo, ormai consumato da un male incurabile dopo un lungo viaggio presso il Lago Maggiore.
Pochi giorni dopo il santo sarebbe morto nella sua casa di Milano.
Nel corso del dominio spagnolo, fu fondata proprio a Corsico, nel 1525, l’Opera Pia Vimercati, che dava una mano alle famiglie più povere tramite la distribuzione gratuita del pane.
Dopo la caduta degli spagnoli nel 1706, il piccolo borgo passo nelle mani di Eugenio di Savoia, che v’insediò il quartiere generale del suo esercito.
Con l’Unità d’Italia Corsico passò da un’economia basata sull’agricoltura a una molto più legata alla nascente industria della carta, della ceramica e del vetro, che lo fece diventare in pochi anni uno dei centri industriali più noti del Milanese.
Molti e interessanti sono i monumenti che si posso visitare a Corsico, tra questi ricordiamo la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, che venne eretta alla fine dell’Ottocento, l’oratorio di San Biagio, risalente al XIII secolo, poi restaurato nel Settecento, che si trova nella frazione di Grancino, i monumenti ai Caduti e alla Resistenza nella piazza centrale e la villa in stile rinascimentale che fu l’abitazione del capitano Piccinino fino alla sua morte.