Riccio europeo: guida pratica per riconoscerlo, quando soccorrerlo e cosa fare

I ricci sono animali davvero teneri e simpatici, anche se è necessario maneggiarli con cura per via del loro strumento di difesa naturale dai predatori, gli aculei. Se vi capita di vedere un riccio in campagna, sicuramente la sera in estate, guardatelo tranquillamente e poi lasciatelo andare per la sua strada. Se invece vi capita di trovarlo in pieno inverno potrebbe correre dei pericoli. Qui di seguito una piccola guida con informazioni utili a soccorrere un riccio europeo.
Un riccio deve essere soccorso se:
- è ferito
- è ammalato
Possibili segnali:
– vaga o giace all'aperto durante il giorno, quando invece per natura dovrebbe dormire.
– barcolla o cammina a fatica o, peggio, giace sdraiato su un fianco e non appare reattivo / ha gli occhi chiusi o incrostati…
Il riccio per sua natura tende a nascondere il fatto di star male per non apparire debole agli occhi di potenziali predatori. Quando manifesta sintomi di malessere significa che sta davvero molto male e ha bisogno di cure urgenti e specifiche: è necessario allora portarlo presso un CRAS o da un veterinario!
Parassiti: zecche e larve di mosca
– è in preda a parassiti
Zecche (possono causare anemie anche gravi): rimuovere, se poche e ben visibili, con pinzette a punta fine afferrando alla base e tirando lentamente e in modo continuo; disinfettare la cute. Evita olio/alcol che possono irritare la cute o far rigurgitare la zecca.
Larve di mosca (deposte nelle ferite, appaiono come vermi bianchi): sono un’urgenza. Proteggi dal freddo e porta subito l’animale da un veterinario/CRAS. Nel frattempo puoi sciacquare delicatamente le zone colpite con acqua tiepida per rimuovere i residui più superficiali, senza grattare.
Cuccioli e mamma riccio
– è un cucciolo che ha perso la mamma
Attenzione! Se si trovano dei piccoli ricci soli nella tana o nelle sue vicinanze di sera o di notte, non è detto che siano orfani: mamma riccio nelle ore notturne esce in cerca di cibo, lasciando soli i piccoli, che non vanno rimossi né toccati! Magari si può tornare sul posto di giorno per vedere se i piccoli sono ancora lì e sono soli. Se invece i piccoli sono evidentemente sofferenti, assaliti dalle mosche o dalle zecche, poco reattivi, allora vanno immediatamente soccorsi. Sono considerati cuccioli i piccoli fino ai 400 grammi di peso.
Un piccolo riccio orfano va trattenuto e accudito fino a quando non avrà raggiunto i 400/500 grammi di peso. Liberarli prima vuol dire condannarli a morire perché sono troppo piccoli e inesperti: non sanno procurarsi da soli il cibo e sarebbero facili prede.
– ha perso o non ha acquisito l'istinto di difesa
Cioè non si “chiude a riccio” davanti a potenziali predatori: in queste condizioni rischia di non sopravvivere a lungo, ha bisogno di vivere in un ambiente protetto come un CRAS.
– è in condizioni di imminente pericolo
(vicino a strade trafficate, piscine, tombini, trappole, coltivazioni trattate con lumachicidi e pesticidi, ecc.)
Letargo e pesi minimi
– ha un peso inferiore ai 500/600 g in settembre/ottobre
In queste condizioni non sopravvivrebbe al letargo perché non ha sufficienti scorte di grasso: va messo al riparo e al caldo per saltare il letargo e poi liberato in primavera, preferibilmente passando per un CRAS.
– vaga durante il periodo del letargo (da fine ottobre ad aprile)
Anche se ha il peso sufficiente, il fatto che vaghi spesso fuori dalla tana è segno di problemi (parassiti esterni/interni, scarso grasso, traumi): servono valutazione e cure.
Posso spostarlo lontano? Come distinguere maschio e femmina
Spesso si è tentati di portare “in un prato o in un bosco” un riccio trovato in città o vicino a una strada… Prima di farlo, accertati che non si tratti di una femmina con piccoli nelle vicinanze! Per il sesso: poni il riccio su un piano trasparente (vetro/plexiglass) e coprilo con una scatola; quando si apre vedrai la pancia: nel maschio c’è un “bottoncino” al centro del ventre (prepuzio), nella femmina è vicino alla coda (vulva).

Se trovate una mamma riccio con dei piccoli, non spostateli e lasciateli il più possibile tranquilli, soprattutto se i riccini sono molto piccoli: la mamma, se impaurita, potrebbe abbandonarli o addirittura mangiarli. Non toccate i piccoli; aspettate che escano spontaneamente dalla tana (circa un mese).
Primo soccorso: come sistemarlo in casa (temporaneamente)
- Contenitore: scatola di cartone con coperchio forato per l’aria, panni morbidi. Evita gabbie a sbarre (rischio incastro).
- Calore: mezza scatola su borsa dell’acqua calda o bottiglia tiepida ben avvolta; l’altra metà senza calore.
- Quieti e buio: riduci manipolazioni, niente rumori/luce diretta.
- Acqua: ciotolina bassa; non forzare acqua/cibo in bocca.
- Contatti: telefona subito a un CRAS o a un veterinario e organizza il trasferimento.
Cura e alimentazione dei ricci lattanti
I ricci sotto i 100 grammi non sono ancora svezzati e vanno nutriti con latte per cuccioli senza lattosio (tipo formule per cagnolini), mai con latte vaccino (provoca diarrea mortale). In attesa di procurare il prodotto giusto, si può offrire tè al finocchio tiepido per reidratare. Somministra con una siringa senza ago, inserita all’angolo della bocca, a piccoli sorsi; sterilizza la siringa in acqua bollente dopo ogni pasto.
Frequenza indicativa: ~8 pasti/giorno sotto i 60 g; 6–7 tra 70–90 g. Dai ~90 g si può affiancare cibo solido (carne di manzo/pollo scottata e tritata fine), poi ampliare gradualmente (vedi sotto). È bene offrire anche con il caldo una fonte di calore su cui riposare, lasciando sempre una zona più fresca alternativa. Raggiunti i 400/500 g i giovani potranno essere liberati gradualmente (recinto di pre-rilascio nel luogo di libertà, poi apertura del varco). Ancora meglio passare da un Centro Recupero.
Alimentazione del riccio adulto (solo temporanea)
Un riccio può mangiare:
- frutta (tranne mandorle e nocciole)
- verdura cotta
- crocchette light e carne in scatola per gatti
- uovo sodo o strapazzato
Cosa non dare mai a un riccio:
- latte e latticini
- salumi e insaccati vari
- mandorle e nocciole
- carne cruda e uova crude
- evitare anche pasta, pane e riso, che i ricci non digeriscono bene
Approfondimenti e contatti utili in rete
In rete trovate tre ottime fonti di informazioni sui ricci:
- il sito del centro della Protezione Animali
- il sito di SOS ricci ONLUS: sosricci.it
- Ultimo aggiornamento il .
