Homeschooling, ossia l’Istruzione domiciliare
Le scuole sono da poco terminate, iniziano le vacanze in attesa di un nuovo anno scolastico. Troveranno soluzione gli eterni problemi della scuola italiana?
Tutti si spera, tuttavia con quest’articolo è di un altro tipo d’istruzione che vi voglio parlare, che è evidenziato nel titolo. Il termine Istruzione domiciliare fa capire che è un tipo d’istruzione che si svolge esclusivamente in un ambiente domiciliare, escludendo le istituzioni pubbliche e private.
Non è questo, contrariamente a quanto si possa pensare, un fenomeno della modernità, ma è già stato adottato in tempi remoti poiché era l’unica forma d’istruzione. Precisiamo subito col dire che questa modalità non è in contrasto con i dettati della nostra Costituzione, infatti, tre sono gli articoli che ne garantiscono la forma.
- Art. 30 “ E’ dovere e diritto dei genitori, mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio”.
- Art. 33 “ L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”.
- Art. 34 “ L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”.
Si può allora correttamente interpretare che se esiste un obbligo all’istruzione, non così verso una sua scelta, legittimando le scuole di ordine parentale. Non è tuttavia obbligatorio che a svolgere la funzione d’insegnanti siano i membri della stessa famiglia, ma insegnanti privati possono essere ingaggiati per l’insegnamento. Le motivazioni che portano genitori verso una scelta di homeschooling possono essere di vario genere, legate alla propria cultura, a motivazioni religiose, personali e/o pratici. L’istruzione domiciliare può identificarsi in queste tre tipologie:
- L’istruzione gratuita e senza scuola.
- Curriculum istruzione eseguita sotto la supervisione di una scuola o di università.
- I genitori possono formare un’associazione e trovare un luogo che li ospita. (come il progetto proposto a Claut, in Friuli Venezia Giulia).
Esiste un Decreto Legislativo numero 26 del 13 aprile 2017, il quale prevede che chi sceglie questo metodo di studio, debba sostenere annualmente un esame per il passaggio alla classe successiva. Attualmente gli “homeschooler” si concentrano tra i bambini che devono frequentare le classi elementari. L’applicazione di questo metodo è in voga soprattutto negli Stati Uniti, ma anche in altri Paesi il fenomeno sta sempre più acquisendo interesse. Ovviamente, come in tutte le cose, vi sono i suoi vantaggi ma anche alcuni svantaggi, che devono essere valutati e, se possibile, superati.
Esiste un “ Manuale per homeschooler” pubblicato in Italia, a cura dell’Editore Narcissus.me, che illustra, a chi desidera intraprendere questo tipo di scuola, da come e dove partire. Scritto da K. Valmorbida, dove racconta la sua esperienza familiare e di scuola domiciliare.
È previsto dal nostro ordinamento scolastico una scuola domiciliare per bambini e giovani impossibilitati a frequentare gli Istituti scolastici sul territorio, ad esempio perché affetti da particolari patologie, così com’è effettuato, sul nostro territorio, un insegnamento scolastico presso gli ospedali, il tutto disciplinato da regolamento emanato dall’Ufficio Scolastico della Regione Lombardia, che comunque si distingue per modalità contingenti dall’istruzione domiciliare parentale.
Una questione quella riportata nell’articolo, che andrebbe ulteriormente approfondita e, magari, realizzata.