150 anni di Alessandro Manzoni. Omaggio del Capo dello Stato al Cimitero Monumentale
Il 22 maggio del 1873 moriva, a Milano, Alessandro Manzoni.
La città di Milano celebra, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 150º anniversario della morte di Alessandro Manzoni. "Oggi, a 150 anni di distanza, la figura di Alessandro Manzoni si staglia come una delle personalità più rilevanti dell'intera storia della nostra città e del nostro Paese - ha ricordato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala nel suo podcast quotidiano 'Buongiorno Milano' dedicato allo scrittore - Non è personaggio semplice, certamente. Ma non è neanche quella figura impolverata e lontana dalla vita che una certa tradizione accademica e pubblicistica italiana ha consegnato all'opinione pubblica e, soprattutto, ai più giovani".
Alessandro Manzoni "è un vero Milanese d'Europa, uno scrittore che da piazza Belgioioso ha esercitato tramite le sue opere e il suo pensiero un fascino e un interesse difficilmente imitabili nella storia del nostro Paese", ha aggiunto.
Con un omaggio al Cimitero Monumentale e nella casa storica dello scrittore, partecipa alle commemorazioni anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il presidente ha deposto una corona di fiori, con rose bianche e rosse, davanti al monumento funebre di Manzoni, sepolto al Famedio del Cimitero Monumentale.
Ad accogliere il presidente il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana, la vicesindaco Anna Scavuzzo, la Presidente del Consiglio Comunale Elena Buscemi, il prefetto Renato Saccone e i componenti della Commissione per le Onoranze al Famedio.
Dopo la deposizione della corona sulla tomba dello scrittore l'assessore Sacchi ha illustrato al presidente della Repubblica alcuni cenni storici sul Famedio, il pantheon dove sono ricordati coloro che hanno dato lustro alla città.
La tomba di Alessandro Manzoni si trova proprio al centro della struttura. Lo scrittore milanese è stato il primo ad essere traslato nel Famedio, nel 1883, a dieci anni dalla sua morte. Nel Famedio sono ospitati i resti di otto personaggi. Negli altri due sarcofaghi presenti nella grande sala si trovano Carlo Cattaneo e Luca Beltrami; mentre quattro colombari di fascia a lato ponente custodiscono i resti di Salvatore Quasimodo, Carlo Forlanini, Bruno Munari e Leo Valiani.
In un colombaro di fascia a lato, da novembre 2021, riposa Carla Fracci, prima donna ad essere accolta nel Famedio dopo 155 anni dall'inaugurazione del Cimitero Monumentale.
Dopo questa prima tappa alle ore 16, il presidente Mattarella visiterà Casa Manzoni, dove l'autore dei Promessi sposi ha vissuto dal 1813.
Sono in programma un'orazione del presidente onorario di Casa Manzoni Giovanni Bazoli e una lettura dell'attrice Eleonora Giovanardi.
La Civica Orchestra di Fiati eseguirà l'inno nazionale in cortile.
Nella Sala Rossa si svolgeranno i saluti istituzionali da parte del sindaco di Milano Giuseppe Sala, del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e del presidente di Casa Manzoni Angelo Stella.
Per la commemorazione, Poste Italiane comunica che viene emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy un francobollo commemorativo di Alessandro Manzoni, nel 150° anniversario della scomparsa, relativo al valore della tariffa B pari a 1,20 euro.
Il francobollo è stampato dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. Bozzetto a cura di Rita Fantini. La vignetta raffigura un ritratto di Alessandro Manzoni delimitato in basso da un libro aperto su cui campeggia la firma autografa dello scrittore. Completano il francobollo le date “1785-1873", la scritta "Italia" e l'indicazione tariffaria "B". L'annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo sportello filatelico dell'ufficio postale Milano 24.
IL NUOVO LIBRO SU ALESSANDRO MANZONI
Pubblicato in occasione dei centocinquant'anni dalla morte (avvenuta a Milano il 22 maggio del 1873), il libro si intitola “In viaggio con Manzoni ed è un'esplorazione delle città e degli angoli dell'Italia risorgimentale in cui il letterato si attestò come una delle figure più iconiche. “Per molti di noi quel che Dante Alighieri è per la poesia, Alessandro Manzoni lo è per il romanzo. Già in vita Manzoni fu una celebrità, una gloria nazionale”, si legge nelle prime righe del volume.
Suddiviso in due sezioni – una dedicata alla biografia dello scrittore, l'altra al suo celeberrimo romanzo –, il libro approfondisce l'importanza rivestita da località come Lecco, Lesa, Milano, Torino e Genova nella vita di Manzoni. Importanti e appassionanti sono inoltre i passaggi relativi alle sue abitazioni – le stesse nelle quali ospitò grandi personalità del tempo, da Balzac a Cavour, da Garibaldi a Vittorio Emanuele II. Una “geografia dell’anima” che permette di narrare anche la passione dell'autore lombardo per la botanica, le passeggiate e i legami familiari.
CHI È ALESSANDRO MANZONI
Alessandro Manzoni, nome completo Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni (Milano, 7 marzo 1785 – Milano, 22 maggio 1873), è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano.
Considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi per il suo celebre romanzo I promessi sposi, caposaldo della letteratura italiana, Manzoni ebbe il merito principale di aver gettato le basi per il romanzo moderno e di aver così patrocinato l'unità linguistica italiana, sulla scia di quella letteratura moralmente e civilmente impegnata propria dell'Illuminismo italiano.
Passato dalla temperie neoclassica a quella romantica, il Manzoni, divenuto fervente cattolico dalle tendenze liberali, lasciò un segno indelebile anche nella storia del teatro italiano (per aver rotto le tre unità aristoteliche) e in quella poetica (nascita del pluralismo vocale con gli Inni Sacri e della poesia civile).
Il successo e i numerosi riconoscimenti pubblici e accademici (fu senatore del Regno d'Italia) si affiancarono a una serie di problemi di salute (nevrosi, agorafobia) e famigliari (i numerosi lutti che afflissero la vita domestica dello scrittore) che lo ridussero in un progressivo isolamento esistenziale. Nonostante quest'isolamento, Manzoni fu in contatto epistolare con la migliore cultura intellettuale francese, con Goethe, con intellettuali di primo ordine come Antonio Rosmini e, seppur indirettamente, con le novità estetiche romantiche britanniche (influsso di Walter Scott per il genere del romanzo).
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