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Alessandro Manzoni, Maestro d'Umanità

  • Gaetano Tirloni

alessandro manzoni milano

Alessandro Manzoni è conosciuto in tutto il mondo come l'iniziatore della moderna lingua italiana. A noi, abituati al ritmo degli sms amplificati in articoli, la sua prosa appare tronfia e difficile da digerire.

Il suo capolavoro, i "Promessi sposi", poi, gode di scarso credito fra i docenti ignoranti di una scuola al collasso. Così che le nuove generazioni non lo conoscono o hanno del romanzo un'idea del tutto errata.

Ma non mi interessa entrare nelle dispute filologiche, in cui volentieri battaglierei se avessi avversari seri. Qui mi preme scandagliare un aspetto poco rimarcato dello scrittore, ossia la portata delle sue riflessioni - presenti ma non tutte nella sua opera principale -, che valgono per le persone di ogni tempo perché rispondono alle domande di ogni cuore e di ogni cervello non ammansito dal torpore.

Chiesa di San Fedele

Agli eterni scontenti dice: ".. noi uomini siamo in generale fatti così: ci rivoltiamo sdegnati e furiosi contro i mali mezzani, e ci curviamo in silenzio sotto gli estremi; sopportiamo, non rassegnati, ma stupidi, il colmo di ciò che da principio avevamo chiamato insopportabile..".

Ai faziosi ricorda: "La ragione o il torto non si dividono mai con un taglio così netto, che ogni parte abbia soltanto dell'una o dell'altro ". E ammonisce i progressisti di professione: "Non sempre ciò che viene dopo è progresso". E rammenta ai politici e agli ingordi che "la vita non è già destinata ad essere un peso per molti, e una festa per alcuni, ma per tutti un impiego, del quale ognuno renderà conto".

Non manca una stoccata ai legali: "All'avvocato bisogna contare le cose chiare; a lui poi tocca d'imbrogliarl". Plastico l'elogio della familiarità: " Uno dei benefici dell'amicizia è di sapere a chi confidare un segreto". E che dire della sentenza: "E' male minore l'agitarsi nel dubbio che riposare nell'errore ". Perfetta. Né manca l'arguzia: "Volete aver molti in aiuto? Cercate di non averne bisogno".
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Ai lussuriosi dice: "Gola e vanità, due passioni che crescono con gli anni". Agli operatori della comunicazione sussurra: "Il linguaggio è stato lavorato dagli uomini per intendersi tra loro, non per ingannarsi a vicenda". Pure la Storia vien definita, quella con l'iniziale maiuscola: "La storia è una guerra contro il tempo, in quanto chiama a nuova vita fatti ed eroi del passato".
Ai pavidi precisa: "Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto per paura del senso comune". Come non vedere qui una frecciata a coloro che, impauriti dal politicamente corretto, han gettato la loro dignità alle ortiche? Statuario quest'appunto: "Si dovrebbe pensare più a far bene che a stare bene; e così si finirebbe anche a star meglio".

Termino con un suggerimento che, messo in pratica, cambierebbe il mondo: "Regala un sorriso quanto tu hai voglia di piangere".

La sua abitazione milanese, a due passi da piazza della Scala, è stata riaperta, dopo un lungo periodo di rifacimenti. Invito i lettori a visitarla. Tra un locale e l'altro, impregnati da un profumo di poesia miscelato alla storia, potrete godere di un piacere indescrivibile: quello di vivere nel tempo respirando l'eternità.

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