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Addio a Milan Kundera, l'autore de "L'insostenibile leggerezza dell'essere"

  • Roberto Bombassei

"Chi cerca l'infinito non ha che da chiudere gli occhi."

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Si è spento a Parigi all’età di novantaquattro anni Milan Kundera, l’autore ceco de “l’insostenibile leggerezza dell’essere”.

Lo scrittore si era trasferito in Francia nel 1975 è stato uno dei letterati più importanti del Novecento: le sue opere sono raccolte in due volumi nella "Bibliothèque de la Pléiade", prestigiosa collana della Gallimard dove raramente vengono ammessi autori viventi.

L'annuncio della scomparsa è stato dato dalla televisione ceca questa mattina.

Famoso in tutto il mondo con le sue opere tradotte in una quarantina di lingue, Kundera era un autore assai riservato, dalle rarissime apparizioni pubbliche. Le sue informazioni biografiche ufficiali si limitavano alla seguente dichiarazione: "Milan Kundera è nato in Cecoslovacchia. Si è trasferito in Francia nel 1975". Nato a Brno, nell'allora Cecoslovacchia (attualmente in Repubblica Ceca), il 1º aprile 1929, Milan Kundera era figlio di Ludvík (1891-1971), un noto pianista, direttore dell'Accademia Musicale di Brno. Milan studia musica fin da bambino, in particolare pianoforte e la passione per la musica tornerà spesso nei suoi testi letterari. Dopo aver frequentato i corsi di letteratura e filosofia all'Università Carlo di Praga, Kundera passa alla Facoltà di Cinematografia dell'Accademia delle arti drammatiche e musicali di Praga, dove si laurea nel 1958 e ne divenne docente con l'incarico del corso di Letterature comparate (1958-69). Iscritto fin da studente al Partito comunista viene espulso due volte (nel 1950 e nel 1970) per le sue idee estranee alle linee ufficiali del canone ideologici imposto dal regime del socialismo reale. Nel 1968 si schiera con il movimento di riforma della cosiddetta 'Primavera di Praga': dopo l'intervento sovietico in Cecoslovacchia Kundera non poté più pubblicare e nel 1970 fu licenziato perdendo il posto di docente. Ottenuto un permesso di espatrio temporaneo per la Francia, nel 1975 si stabilì a Parigi, insegnando prima all'Università di Rennes e poi all'Ecole des hautes études en sciences sociales della capitale francese.

Dal 1969 le sue opere vennero proibite in Cecoslovacchia e da allora non concesse a nessuno i diritti di traduzione in lingua ceca. Per questa ragione Kundera subì critiche in patria anche negli ambienti del dissenso di Charta '77.

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Bisognerà attendere fino al 2006 affinché Kundera dia il permesso di pubblicazione del romanzo 'L'insostenibile leggerezza dell'essere' anche nella Repubblica Ceca, tramite un'edizione anastatica di quella pubblicata in ceco a Toronto già nel 1985.

La fama mondiale di Kundera è legata al romanzo 'L'insostenibile leggerezza dell'essere' (1984, pubblicato in italiano da Adelphi, come tutti i suoi libri), un titolo enigmatico che si è impresso nella memoria collettiva degli anni '80, considerato un capolavoro della letteratura contemporanea.

Espulso dal regime comunista, Kundera emigrò in Francia nel 1975 con la moglie Vera Hrabanková, che è stata accanto a lui fino all'ultimo.

Nel 1979, dopo la pubblicazione de "Il libro del riso e dell'oblio" gli fu tolta la cittadinanza cecoslovacca.

Nel 1981, grazie all'interessamento del presidente François Mitterrand, ottenne la cittadinanza francese, cominciando a scrivere un decennio più tardi nella lingua della nazione adottiva.

In occasione dei suoi 90 anni, il governo di Praga ha restituito la cittadinanza ceca al grande scrittore.

Nei suoi racconti e romanzi, che gli hanno procurato fama internazionale Kundera ha affrontato i temi dell'attualità politico-sociale del suo paese inserendoli nella più vasta problematica della condizione dell'uomo moderno.

Dalle sue opere sono stati tratti soggetti e sceneggiature, fra i quali "Lo scherzo" (1969) e soprattutto "L'insostenibile leggerezza dell'essere" (1988), fim diretto da Philip Kaufman con Daniel Day-Lewis (Tomáš) e Juliette Binoche (Tereza), dove si fondono storia, autobiografia e intrecci sentimentali: ambientata nel 1968 a Praga, la storia racconta la vita e le vicende di un "quartetto" di artisti e intellettuali cecoslovacchi durante la "Primavera di Praga" interrotta dall'invasione sovietica con il proposito di "correggere fraternamente il deviazionismo" dalla buona strada socialista che aveva contagiato l'intera nazione.

Milan Kundera ha esordito come poeta ("L'uomo è un grande giardino", 1953), cui seguì "L'ultimo maggio" (1955). Nella raccolta di liriche "Monologhi" (1957, rielaborata nel 1964 e 1965) supera gli schemi dell'epoca con una visione dell'amore esplorato nella sua dimensione drammatica ed erotica.

Ha debuttato come drammaturgo nel 1962 con "I proprietari delle chiavi", ambientato nel periodo dell'occupazione fascista. La commedia "Due orecchie due nozze" (1968) non poté essere rappresentata.

Nella narrativa , Kundera ha publicato il primo libro di racconti "Amori ridicoli" (1963), e "Secondo quaderno di amori ridicoli" (1965) e "Terzo quaderno di amori ridicoli" (1968).

Il suo primo romanzo, "Lo scherzo" (1967), è una satira violenta e dolorosa della realtà cecoslovacca negli anni del culto della personalità.

Successivamente "La vita è altrove" (1973, insignito del Prix Médicis Etranger), "Il valzer degli addii" (1975), "Il libro del riso e dell'oblio" (1978), "L"L'insostenibile leggerezza dell'essere" (1984), "L'immortalità" (1990).

Negli anni Novanta ha iniziato a scrivere in francese: a quest'ultima fase appartengono le opere "La lentezza" (1995), "L'identità" (1997), "L'ignoranza" (2001).

La struttura dei romanzi di Kundera richiama quella di una composizione musicale, per il ricorso al contrappunto, alle variazioni, al leitmotiv; la sintassi e il lessico sono semplici, rare le metafore.

insostenibile leggerezza essere

Il romanzo è considerato da Kundera come un mezzo d'elezione per esaminare e conoscere "attraverso gli ego sperimentali" i personaggi, i grandi temi dell'esistenza umana.

Del 2013 è "La festa dell'insignificanza", che può essere considerato una sintesi di tutta la sua opera: una strana sintesi, uno strano epilogo; uno strano riso, ispirato dalla nostra epoca che è comica perché ha perduto ogni senso dell'umorismo.

Presente nel toto-Nobel per molti anni e senza mai riceverlo, Milan Kundera ha ottenuto numerosi riconoscimenti: nel 1973 il Prix Médicis, nel 1978 il Premio Mondello, nel 1981 l'American Common Wealth Award alla carriera, nel 1985 il Jerusalem Prix, nel 1987 il Premio di Stato austriaco per la letteratura europea, nel 1987 il Nelly-Sachs-Preis, nel 1990 la Legion d'onore della Repubblica francese, nel 1991 l'Independent Foreign Fiction Prize, nel 1994 il Jaroslav-Seifert-Prize, nella 1995 la Medaglia al Merito della Repubblica Ceca, nel 2000 il Premio Herder, nel 2001 il Gran premio di letteratura dell'Accademia francese.

Un anno fa Kundera aveva donato tutti i suoi libri e il suo archivio privato alla Biblioteca regionale di Brno, la sua città natale.

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