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Il nuovo linguaggio dei ragazzi di oggi

opera saul steinberg untitled 1959 inkChi ha dei figli adolescenti lo sa. Il linguaggio è cambiato.

Il linguaggio, forma di identificazione che, inevitabilmente, crea una contrapposizione tra noi e loro, uno strumento che alla generazione di oggi serve sempre più per differenziarsi.

Per noi adulti il gergo adolescenziale viene vissuto un po' come un’isola misteriosa: i nostri goffi, buffi tentativi di varcare la soglia di questo mondo inesplorato ostentano ai loro occhi un giovanilismo fuori luogo.

E’ come se i ragazzi avessero eretto una fortezza fatta di nuove parole a nome della loro identificazione: in quelle parole si riconoscono e le usano per sentirsi uniti. E allora l'adulto ci prova ad imparare i loro termini, a costo di sembrare un po' ridicolo perché, probabilmente, avrebbe altri termini da impiegare.

Sconfortato, l'adulto curioso, mantiene la giusta distanza, osserva ma senza essere visto, ascolta e cerca di comprendere ma quel linguaggio resterà per lui comunque territorio inesplorato.

Ma come vengono scelte le parole nella lingua degli adolescenti?

Il distacco dalla tribù "dei grandi", parte da espressioni legate a piattaforme, social per esempio, che sono particolarmente utilizzate. Non è casuale dunque rintracciare termini legati al mondo digitale.

E poi c’è l’influenza inglese, i giovani italiani attuali sono quelli che, per costruire il loro linguaggio, hanno usato più parole dall'inglese di tutte le generazioni che li hanno preceduti.

Ma a quale età il bambino/ ragazzo inizia ad usare questo nuovo slang?

Di sicuro rispetto alla nostra Generazione X, che è cresciuta negli anni ‘80 /‘90 e usava i diari di scuola come veicolo di comunicazione, questa Generazione Z, ovvero le persone nate tra il 1996 e il 2010, già a partire dai dieci anni, complici le piattaforme social e i trend linguistici virali di TikTok, cominciano ad utilizzare termini per noi incomprensibili.

Ma proviamo ad addentrarci in questa giungla di nuove parole e scopriamone insieme il significato. Per farlo ho interrogato mio figlio L. di 13 anni che con gli amici si serve di questo linguaggio per comunicare e ovviamente prendere le distanze dal mondo adulto.

L: “Se devo dirti un po’ di parole usate da noi ragazzi inizierei a dirti che sei una "boomer" , già per il fatto di chiederlo”. Iniziamo bene.

Cosa vuol dire essere un boomer?

"Boomer" è un appellativo ironico e spregiativo, attribuito ad una persona che mostri atteggiamenti o modi di pensare ritenuti ormai superati dalle nuove generazioni. Indica una persona nata negli anni del cosiddetto “baby boom” e cioè nel periodo di forte incremento demografico.

L: “Mamma se io dico “crush” per esempio, mi riferisco ad una persona per cui ho preso una "cotta" e la chiamo la mia crush”.

Prendo il vocabolario: la traduzione letterale del verbo inglese- to crush-, è 'schiacciare', 'frantumare', forse perché un amore intenso vissuto o non corrisposto, può portare ad una delusione come l'immagine di un macigno che presto si scaglierà su di noi? L'amore fa soffrire, soprattutto alla loro età...

L: “Certo mamma, c'è sempre il rischio di essere "friendzonati", ossia entrare nella zona del solo amico.

Mamma delle parole si somigliano ma non sono le stesse, se crush vuol dire una cotta, "crashato" vuol dire una cosa completamente diversa, quando per esempio utilizziamo internet e diciamo - è crashato-, vuol dire che non va la connessione di rete...”.

-Quindi se io ti dico ti sto "followando" (seguendo) o "instagrammando", per dirti che ti seguo sui social, sto parlando come voi?-

L: “Mamma che "cringe", che “imbarazzo” questi adulti che tentano di avvicinarsi al nostro mondo!”.linguaggio adolescenti pexels photo 4762761

Continuiamo...

L: “Se per esempio a scuola qualcuno spiffera al professore cose che dovevano restare segrete si dice che è uno “snitch”,  "spia". Trigger", invece, è un qualcosa (un gesto o un'affermazione) in grado di "disturbare", "infastidire", "Bro", diminutivo di "brother, fratello", è usato da noi per dire "amico stretto", "Amo" è utilizzato soprattutto dalle ragazze con le migliori amiche. Ma ora non "flexare "(Non vantarti) mamma, perché credi di conoscere il nostro linguaggio, ci sono tanti vocaboli che di anno in anno cambiano di significato.

Te ne dico altre: “Dissare" vuol dire "insultare", "rizz" vuol dire" provarci con qualcuno"..."blastare" significa "mettere a tacere qualcuno" su internet, "ghostare" significa "sparire", soprattutto dai social... Ora mamma lasciami nel "chill" ( nella mia tranquillità).

Distanza presa.

Missione compiuta, direbbero le nuove adolescenze.lori ale

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