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Animazione più che un intrattenimento. Intervista all'animatore Gianfranco Bruno

L’estate è alle porte, le giornate  diventano sempre più calde e lunghe, il desiderio di lasciarsi alle spalle un anno di duro lavoro, la voglia di scoprire posti mai visti ,lontano dalla routine, alla ricerca della pace, profumi inconsueti e volti  nuovi.

gianfranco bruno animatore

Tra i volti  nuovi che ci tengono e compagnia ci sono  gli animatori, i grandi  professionisti dello spettacolo che fanno sorridere e colorano  le giornate di grandi e piccini, con  tante novità, fondamentali  a rendere piacevoli le giornate di relax, ovunque siamo.

Andiamo alla scoperta di questo bellissimo mondo scambiando due chiacchiere con un professionista dell’animazione, Gianfranco Bruno, volto  noto nel mondo dell’animazione e dello spettacolo.

Gianfranco, originario di  un paese in provincia di Salerno, Laurino, svolge questa professione da molti anni, conosciuto non solo per aver lavorato in molte importanti località turistiche sia in Italia che all’estero, ma anche per la sua presenza nel  grande pubblico di molti programmi televisivi, tra cui Cuochi d’Italia, Venti anni che siamo italiani, Quelli che il calcio, ecc..

Gianfranco,  che cos’è per te l’animazione e cosa ti ha spinto a scegliere questo lavoro?

L’animazione che faccio io è intesa come l’anima di un viaggio, si occupa di rendere il soggiorno degli ospiti piacevole e staccarlo dai pensieri quotidiani. Un mio amico mi portò a fare uno stage con lui, non sapevo neanche cosa fosse e cosa stessi andando a fare. Al secondo giorno dello stage mi dissero che ero idoneo, e mi chiesero se quell’anno anno avessi voluto fare una stagione in un villaggio; da lì non ho mai mollato perché è mondo bellissimo che ti regala tante emozioni, provare per credere.

Cosa significa per te entrare nelle giornate di grandi e piccini?

Significa farli stare bene, molti vanno in vacanza per far contenti i bambini e fanno davvero i sacrifici ,quando capisco questo, lo stimolo a fare bene è ancor di più. Come faccio a capirlo? L'animatore con esperienza diventa psicologo e riesce a capire chi ha di fronte.

Come si diventa animatore e cosa secondo te deve possedere di speciale un animatore?

Animatore si può diventare ma spesso si nasce, io lo sono diventato con il tempo ma forse, avevo qualcosa nel DNA, cosa essenziale empatia e educazione.

Hai lavorato in tanti villaggi turistici, località importanti, in grandi saloni dello spettacolo, qual è stata la tua più bella esperienza?

Tutte belle, ognuna regala persone, emozioni diverse, mi hanno colpito le Seychelles.

Esiste Africa vi assicuro il mal d’Africa, popolo, paesaggio fantastico.

Consoci ed hai conosciuto molte persone dello spettacolo, il Gianfranco della tv  è lo stesso Gianfranco che ritroviamo a lavoro oppure è il Gianfranco della vita quotidiana?

Si si perché non sono famoso, stare a contato con dei personaggi famosi, parlare con loro è bello, anche se in fondo sono persone come noi, l’umiltà dovrebbe regnare sempre, ricordiamoci che le persone rendono famoso un vip.

È stato ed è ancora un periodo molto difficile per il mondo dello spettacolo, anche questo settore è stato uno dei più colpiti, molte località sono rimaste  chiuse, anche durante la stagione invernale, come vedi la ripartenza ?

Io è da un bel po’ che faccio stagioni all’estero, avendo intrapreso il lavoro da animatore in tv , posso dire che ho sentito direttori che già stanno riprendendo, ora dipende dagli italiani, non devono farsi prendere dalla paura e partire,  seguendo sempre le giuste misure di prevenzione e seguendo tutto alla regola.

Auguro che sia un anno migliore per la tv e il settore turistico.

Credo che nella vita ognuno  abbia un sogno nel cassetto il tuo?

 Il mio sogno? Bella domanda, diventare la spalla destra di un presentatore come Luca Laurenti, fare del bene agli altri ed essere ricordato per questo come il mio amico Luca.

Infine a coloro che vorrebbero intraprendere questa professione?

Io dico sempre alle persone, devi provare questo lavoro, oltre a mille porte, ti diverti, guadagni e acquisisci cultura e poi gli animatori sono molto corteggiati, "Ahh Ahh".

Cosa ti lascia nel cuore la fine di un percorso?

Mi sta capitando che persone conosciute sui social, nei villaggi, in tv, ti contattano per sapere dove andrai la nuova stagione, un esperienza bellissima: un bambino di 3 anni mi chiama e mi dice, zio Gianfranco ti ricordi di me?...e di un bambino che volle la spilla con la mia faccia, che all’epoca davo come omaggio agli ospiti, mi chiama la mamma e mi dice che ogni giorno il bimbo ha cura della spilla, gli fa il bagnetto e gli da la pappa.

Piccole cose che ti fanno star bene.

Il Gianfranco di oggi e il Gianfranco di ieri, cosa è cambiato? 

Prima Ero impulsivo, viaggiando ho imparato tante cose, soprattutto ad autocontrollarmi. Ringrazio Dio per quello che fino ad oggi mi ha dato.

Tu sei un grande amico dell'ambasciatore Luca Attanasio, Morto in Congo quest'anno, vero?

Si, conobbi Luca in un viaggio, è stato subito empatia, dopo qualche mese che lo conobbi mi chiese se avessi voluto andare in Congo per fare l'animatore a una festa presso l'ambasciata, non vi dico altro, c'è  un video sul mio profilo facebook, una mega festa, da lì, nacque l'amicizia forte, poi venne a trovarmi nel Cilento, dove gli venne consegnato il premio Nassiriya, lo sento sempre ancora vicino anche quando mi sento con la moglie, una persona splendida come Luca e le figlie. Sarà la moglie a portare avanti la missione "MAMA SOFIA"

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