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CHAT: Oggi ho incontrato Anna

Chat 2013: mi hai spezzato il cuore.
 
Anna è mia amica, da tanto, tanto tempo.
Oggi stava seduta al tavolino del bar della piazza e girava un cappuccino senza cacao ormai freddo guardando  il nulla.
Mi sono seduta e Anna ha cominciato a parlare, forse non aspettava altro, abbiamo saltato i saluti e i come va gratuiti, era chiaro che era una giornata no.
“Si chiama Marco”, certo dietro una faccia così c’è un uomo, un ragazzo, un tizio che…
E Anna ha cominciato a parlare, come un fiume in piena, senza interrompersi mai.
 
“Era una mattina di aprile, il 16 aprile, mi sono alzata e ho acceso il p.c. come faccio ogni giorno, bevo il cappuccino e tra i messaggi ne trovo uno – ciao, mi chiamo Marco, sei carina, piacere -, mi guardo nello specchio e penso – è un cieco – sono spettinata, con un  pigiama di quelli calducci un po’ usati che non butteresti mai via e la faccia fa paura, ma certo lui ha visto la foto del profilo, estate, abbronzata, riposata. Lui non ha una faccia, il  suo profilo è una coccinella, gli rispondo - ciao piacere - , le coccinelle portano fortuna. 
Poi mi metto a studiare “diritto privato” e al pomeriggio vado a fare la barista.
Il giorno dopo Marco coccinella mi manda un altro messaggio, vorrebbe fare conoscenza, ma si, che male c’è, lui è di Milano, lavora, corre e va in mountain bike e convive, e vuol sapere se questo è un problema.
Già il verbo “convivo” mi doveva consigliare di lasciar perdere, ma che problema c’è a chattare con uno che convive, nessuno. E andiamo avanti qualche giorno, poi gli faccio gli auguri per il compleanno, ma lui mi dice no, la data del suo profilo è fasulla, strano, si, me ne devo andare, ma no, che male c’è e sto lì come una cretina.
Ci scriviamo solo di cose personalissime, quasi segrete, io non so neanche che lavoro fa, e non glielo chiedo, se ama il calcio, qual è la sua squadra del cuore, o magari ama solo la formula 1, se ha un cane o un gatto, che musica gli piace, non so nulla di lui.
Poi una sera ci vediamo in chat e per una lunghissimo attimo “noi siamo noi”, e non c’è niente che io possa  fare per impedirlo. Marco è sempre gentile, prima di farmi delle domande mi chiede il permesso e non è mai volgare.
Tu dirai - è l’uomo perfetto -, e no, lui vuol fare l’amore, io voglio l’Amore. E questo è un problema grosso, ne parliamo, o meglio ne scriviamo, gli ho proposto di essere amici, non vuole e una mattina, con molta gentilezza, ma senz’appello, mi cancella dagli “amici” – mi spiace, ma no, siamo troppo diversi-  e così io non vedo neanche più la piccola luce verde della sua chat.
Ho provato a scrivergli, ma no…..
E così io diritto privato non lo studio più, spio il p.c. in attesa di non so cosa e e giro il cappuccino guardando il nulla. Lo so non ci siamo mai conosciuti, ma mi manca, oh se mi manca.
Se era così sbagliato, perché mi manca così tanto?”
 
Vorrei dire a Anna che è matta, che si è innamorata di un’idea, che il tempo l’aiuterà a superare questo momento, ma non sono sicura che sia  vero. 
Come faccio a giudicare quello che è giusto o sbagliato, le accarezzo una mano, le ordino un cappuccino caldo, lo pago e vigliaccamente vado via.
 
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