Cosa cambia nella santa Messa dal 29 novembre 2020
Con domenica 29 novembre 2020, prima domenica d'Avvento, cambiano alcuni contenuti della Messa, ecco quali e la motivazione.
La prima modifica è relativa alla preghiera del Padre nostro, infatti, con la formula attuale si dice: "non ci indurre in tentazione", mentre con la nuova si dovrà dire: "non abbandonarci alla tentazione". Questo cambiamento non è frutto di un improvviso capriccio, ma di una più logica e sensata affermazione teologica. Nessuno vuole cambiare la preghiera insegnata da Gesù, ci mancherebbe altro, ma dare una giusta interpretazione anche alla traduzione letterale che per secoli è stata tradotta come "inducere", da cui "indurre" in italiano. Se riflettiamo attentamente non può essere Dio a gettarci nella tentazione (conoscendo bene tra l'altro le nostre debolezze), ma la tentazione può venire solo dal "principe di questo mondo" ossia Satana, è lui che cerca di indurci a compiere il male (presentandocelo tra l'altro travestito da bene). Ecco che allora quel "non abbandonarci alla tentazione" è riconoscersi deboli e chiedere l'aiuto di Dio che ci dia una mano per non cadere nella tentazione.
Un'altra aggiunta è dove si recita: "e rimetti a noi i nostri debiti" verrà aggiunto il congiuntivo "anche", quindi si dirà: "come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori". Quel "anche" mi pare diventi più impegnativo.
All'inizio della Messa si recita il Confiteor- Confesso, ebbene sino a oggi si pregava così: Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli" da domenica 29 si dovrà dire così: "Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli e sorelle". Mentre prima con il termine fratelli si intendeva riferirsi anche alle sorelle, ora si è messa la distinzione che meglio precisa. Questa modalità riguarda ogni passaggio della Messa in cui ci si rivolge ai fratelli; ecco un altro esempio nella recita di questa preghiera: "E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli Angeli, i Santi e voi, fratelli e sorelle...".
Altre piccole variazioni sono le seguenti: nella recita del Gloria al punto in cui si dice "pace in terra agli uomini di buona volontà" diventerà: "pace in terra agli uomini, amati dal Signore", questo per dare una più giusta interpretazione al verbo greco eudokéo.
Alle invocazioni "Signore pietà" e "Cristo pietà" si prediligerà le invocazioni greche, ossia: "Kýrie eléison" e "Christe eléison".
Sempre nei riti di introduzione il verbo "sia", usato sino ad oggi, sarà coniugato al plurale divenendo "siano", quindi si reciterà la preghiera così: "la grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi".
Anche dopo il Santo vi è un cambiamento, infatti, invece di recitare: Padre veramente santo, fonte di ogni santità, santifica questi doni con l'effusione del Tuo spirito", il sacerdote dirà: "veramente santo sei Tu, o Padre, fonte di ogni santità. Ti preghiamo: santifica questi doni con la rugiada del Tuo Spirito". (probabilmente il riferimento al termine rugiada è usato in senso figurato come ristoro invisibile e silenzioso dell'anima. Si legge nel Salmo 110,3 e nel libro dei Proverbi al numero 19,12).
All'inizio del racconto sull'istituzione dell'Eucaristia, le nuove parole sono queste: "consegnandosi volontariamente alla passione" anziché "offrendosi liberamente alla passione". (qui è sicuramente questione di sottigliezza linguistica).
Nella preghiera eucaristica dove si diceva: "prese il calice del vino", si dirà "prese il calice colmo del frutto della vite". Qui la sottigliezza è più profonda.
Sempre il sacerdote durante la preghiera eucaristica al posto di "beati gli invitati alla cena del Signore", dirà "beati gli invitati alla cena dell'Agnello". Qui è chiaro il riferimento a Gesù Agnello di Dio.
Nella preghiera di intercessione per la Chiesa al posto di "con tutto l'ordine sacerdotale" si dirà: "con i presbiteri e i diaconi". Indubbiamente più completo.
Al termine della Messa ci si congedava con "scambiatevi un segno di pace", che diverrà "scambiatevi il dono della pace". Giusto a mio avviso sottolineare che il gesto di pace deve essere un dono e non un semplice gesto.
Infine, la nuova formula del congedo diventa "andate e annunciate il Vangelo del Signore". Precisazione attinente a ogni cristiano che si dice tale.
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