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Da Lizzano alle stelle, un altro traguardo per Giuseppe Cataldo

  • Eleonora Boccuni

L’ingegnere aerospaziale della Nasa, Giuseppe Cataldo, pone la sua firma e si annovera in un altro progetto ambizioso dell’agenzia americana.cataldo ingegnere aerospaziale

Parlare di una personalità importante, come quella di Giuseppe Cataldo, potrebbe apparire alquanto complicato, ma, in realtà, la sua bravura, la sua intelligenza, la sua magnanimità e la sua semplicità, lo hanno reso ciò che, oggi come oggi, viene descritto come “l’uomo delle stelle”.

In verità, il suo percorso decennale all’interno della Nasa gli ha permesso di approfondire ciò che, sin dal principio, ha riservato nel suo cuore, come una passione che è divenuta, poi, il suo lavoro. Una passione nata sin da bambino, quando, al calar della sera negli splendidi cieli pugliesi ammirava e scrutava l’immensità celeste con un desiderio nel cuore: lavorare alla Nasa. Un desiderio che ha coronato in poco tempo riuscendo a conquistare tutti quei traguardi che si era prefissato sino ad apporre la sua firma su uno dei progetti più ambiziosi dell’agenzia americana: il James Webb Space Telescope.

In questo caso, la famosa frase latina “Per aspera ad astra” calzerebbe a pennello (attraverso le asperità sino alle stelle), ma qui le stelle sono l’ambizione più pura di un giovane bambino che è riuscito a conquistare il suo sogno e a tagliare l’ambito traguardo in maniera celere. Ma, parlando di Giuseppe, possiamo di certo affermare che è un ragazzo alla mano, pronto ad aiutare il prossimo è che, appena possibile, non perde occasione di ritornare nella sua terra natia: la Puglia; per la precisione, in un piccolo comune della perla ionica: Lizzano. E’ proprio qui che affonda le sue radici ed è partito, supportato dai suoi cari e, soprattutto, dalla sua innata e immensa voglia e sete di conoscenza, con lo scopo di scrutare e osservare lo spazio, fino a raggiungere il suo obiettivo ottenendo quella tanto ambita posizione nella Nasa.

Chi è Giuseppe Cataldo?

“L’uomo delle stelle”, Giuseppe Cataldo, è l'ingegnere capo di diverse missioni della NASA. La sua esperienza è nella progettazione e ottimizzazione di sistemi spaziali per l'astronomia e l'astrofisica, acquisita in oltre 10 anni alla NASA e conseguendo il dottorato presso il Massachusetts Institute of Technology. Qui, ha lavorato sia nel Man-Vehicle Lab, guidato dall'ex vice amministratore della NASA Dava Newman , sia nello Space Systems Lab, guidato dall'ex capo tecnologo della NASA David Miller , sotto la direzione dell'ex astronauta della NASA Prof. Jeff Hoffman . Giuseppe ha contribuito a una serie di missioni e progetti della NASA come: ATLAST , il telescopio spaziale a grande apertura con tecnologia avanzata, successore di JWST OSIRIS-REx , the Origins-Spectral Interpretation-Resource Identification-Security-Regolith Explorer Micro-X , il razzo di imaging a raggi X microcalorimetro ad alta risoluzione Studi di fattibilità e ottimizzazione multidisciplinare della strumentazione a infrarossi per telescopi spaziali (ad es. Micro-Spec ), carichi utili per i satelliti di imaging della Terra e concetti avanzati per l'esplorazione lunare Sviluppo e validazione di strumenti numerici avanzati per il calcolo, l'analisi e l'interpretazione delle proprietà dielettriche dell'infrarosso di analoghi astrofisici della polvere È entrato a far parte della NASA per la prima volta nel 2009, sponsorizzato completamente dall'Agenzia spaziale europea (ESA) come uno dei due studenti europei selezionati per la NASA Academy , il principale programma di leadership della NASA per studenti di talento.

Durante il programma, è stato uno dei destinatari selezionati del John Mather Nobel Scholar Award. Giuseppe è appassionato di politica spaziale e persegue presentazioni di sensibilizzazione per giovani studenti, professionisti e il pubblico in generale in tutto il mondo. Parla sei lingue, fa parte del GSFC Speakers Bureau della NASA e contribuisce alle attività di sensibilizzazione pubblica e alle attività educative per l'Ambasciata d'Italia negli Stati Uniti d'America a Washington, DC. Nel tempo libero ama suonare il violino e il pianoforte, nuotare, fare escursioni, sciare, andare in barca a vela, leggere, viaggiare e uscire con i suoi amici.

L’ingegnere aerospaziale preannuncia nuove scoperte

Cataldo prosegue imperterrito il suo lavoro e, nel corso di una recente intervista presso una nota emittente radio-televisiva, ha avuto modo di approfondire alcune peculiarità in merito ai nuovi progetti ai quali sta lavorando. Nello specifico, si tratta di due telescopi, uno dei quali è in fase di costruzione in Sud Africa, oltre ai numerosi riconoscimenti per il lavoro svolto, sin dal 2009, all’interno della Nasa. In poco tempo Cataldo è stato in grado di rivoluzionare la costruzione di uno dei telescopi mediante un metodo matematico compatibile con il monitoraggio degli aspetti termici e, proprio questo suo lavoro certosino, ha contribuito a riconoscere il suo impegno attraverso l’assegnazione di validi riconoscimenti. L’ingegnere aerospaziale ha inoltre anticipato che, nei prossimi anni, assisteremo a nuove scoperte nel nostro sistema solare grazie a delle sonde che verranno mandate su alcuni pianeti, di conseguenza avremo modo di comprendere in maniera approfondita l’origine del nostro sistema.

Di certo, l’emergenza sanitaria ha causato dei ritardi sugli studi effettuati dalla stessa Nasa, oltre al modus operandi su come ci si appresta a lavorare all’interno dei vari laboratori e dinanzi ai computer. Il distanziamento sociale ha mutato anche l’ottica all’interno della Nasa, ma, tutto questo, non ha impedito loro di proseguire lungo questo percorso in ascesa. Ed ecco che siamo giunti, per l’appunto, a uno dei progetti più ambiziosi dell’agenzia aerospaziale americana, ovvero: il James Webb Space Telescope.

Nello specifico, viene definito il successore di Hubble e rappresenta uno sforzo internazionale congiunto di Nasa, Agenzia Spaziale Europea e Agenzia Spaziale Canadese, costato oltre dieci miliardi di dollari. Il telescopio spaziale ha le dimensioni di un campo da tennis e, come ricorda l’ingegnere aerospaziale Cataldo (gia direttore tecnico di due missioni astrofisiche) la sua “partenza” era stata fissata per il 25 dicembre dalla Guyana Francese sull’Ariane 5. L’uomo delle stelle ha giocato un ruolo fondamentale nei vari processi che hanno permesso di dare vita a Webb, un lavoro incessante contraddistinto da turni di lavoro estenuanti e senza sosta con il solo scopo di dare vita a questo progetto ambizioso e importantissimo che, come lo stesso riferisce, le nuove scoperte potrebbero cambiare radicalmente i libri di scienze.

Inoltre, la Nasa ha riconosciuto il suo ruolo, conferendogli l’Early Career Public Achievement Medal, una medaglia per il contributo essenziale al telescopio; il Group Achievement Award per i risultati raggiunti durante la fase di collaudo; e l’Engineering Award per l’innovazione portata nel processo di validazione dei modelli matematici. È l’unico italiano ad aver ricevuto tre premi così prestigiosi legati al Webb.

Giuseppe Cataldo pensa già al suo nuovo traguardo: Marte. Infine, ci appare doveroso rammentare che Giuseppe Cataldo non ha assolutamente dimenticato tutti quei ragazzi che nel loro cuore custodiscono dei sogni che desidererebbero realizzare. Per tale motivo e in diverse occasioni ha voluto asserire quanto segue: “Un messaggio ai ragazzi della ‘mia’ terra: non smettete mai di credere nei vostri sogni, studiando e applicandovi per ogni vostra scommessa”.

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