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Emergenza Inquinamento a Milano: parte una Class Action

inquinamento

In un'epoca dove l'inquinamento atmosferico non rappresenta soltanto una minaccia per l'ambiente ma anche per la salute pubblica, i cittadini di Milano hanno deciso di prendere posizione. Più di cinquantamila milanesi, guidati dalla società Consulcesi, hanno avviato una class action per richiedere risarcimenti per i danni causati dall'inquinamento atmosferico.  Con l'azione collettiva "Aria pulita", si avrebbe la possibilità di richiedere un risarcimento fino a 99 euro per ogni giorno trascorso in un'area urbana affetta da inquinamento.

Il Contesto Ambientale di Milano

Milano, una delle città più dinamiche e produttive d'Italia, è da tempo alle prese con livelli di inquinamento che superano i limiti consigliati dall'Unione Europea. Le particelle sottili (PM10) e il biossido di azoto sono tra gli inquinanti più pericolosi, con conseguenze dirette sulla salute dei cittadini e sull'ambiente. L'inquinamento di Milano negli scorsi giorni ha ricevuto un'attenzione forse eccessiva considerando una classificazione che posizionerebbe Milano a livelli di inquinamento più elevati di quelli di Pechino, seguendo un'interpretazione controversa di certi criteri. Nonostante ciò, il tema domina le conversazioni attuali, con varie parti che si inseriscono nel dibattito. Tra le cause abbiamo la sfortunata posizione geografica e le condizioni climatiche, con la regione circondata dalle catene montuose delle Alpi e degli Appennini che ostacolano la circolazione dell'aria, favorendo l'accumulo di sostanze inquinanti in periodi di stabilità atmosferica e alte temperature. La densità abitativa elevata inoltre si traduce in un considerevole aumento del traffico veicolare e del riscaldamento domestico, principali fonti di emissioni nocive. In aggiunta, l'agricoltura intensiva e l'allevamento contribuiscono all'emissione di ossidi di azoto tramite l'uso di fertilizzanti.

La Risposta dei Cittadini

La decisione di avviare una class action rappresenta un punto di svolta nella percezione pubblica del problema dell'inquinamento. Sfruttando le sentenze della Corte di Giustizia Europea, che in passato ha condannato l'Italia per non aver rispettato i limiti degli inquinanti, i cittadini milanesi, supportati dalla Consulcesi, mirano a ottenere un risarcimento che va oltre il semplice aspetto economico.

Gli Obiettivi della Class Action

L'obiettivo principale della class action è duplice: da un lato, sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sull'urgente necessità di adottare politiche più sostenibili; dall'altro, ottenere un risarcimento per i danni subiti a causa dell'inquinamento. Questo risarcimento è visto non solo come un riconoscimento del danno subito ma anche come un incentivo per le autorità a prendere misure concrete per migliorare la qualità dell'aria.

La Direttiva Comunitaria 2008/50/CE tutela la salute dei cittadini e impone agli Stati membri specifici standard di qualità dell’aria. Milano o il tuo comune li ha rispettati? Da qui parte l'azione legale che potrebbe garantire indennizzi fino a 36.000 euro.

La portata di questa azione legale è senza precedenti in Italia e potrebbe avere significative ripercussioni non solo per Milano ma per l'intero paese. Un successo in tribunale potrebbe incoraggiare iniziative simili in altre città italiane ed europee, creando un movimento più ampio per la tutela dell'ambiente e della salute pubblica.

Verso un Futuro più sano

La class action contro lo smog a Milano è emblematica di una crescente consapevolezza collettiva sull'importanza di vivere in un ambiente sano. Rappresenta una chiamata all'azione per i cittadini, le imprese e le istituzioni, sottolineando che la responsabilità di proteggere il nostro pianeta è condivisa. In seguito alle recenti discussioni e controversie, Consulcesi ha rilanciato la propria azione legale, utilizzando anche post sponsorizzati su Instagram per evidenziare che "Milano ha superato del 122% i limiti di PM10 e del 257% quelli di NO2. Chiedi un risarcimento fino a 36mila euro". Tale somma corrisponderebbe, più o meno, a 99 euro al giorno per un anno. Resta da vedere se questa prospettiva si concretizzerà.

La battaglia legale intrapresa dai milanesi è un esempio di come il potere civico possa essere mobilitato per affrontare sfide ambientali di grande rilevanza. Attraverso azioni collettive, innovazione e dialogo, è possibile lavorare verso un futuro in cui la sostenibilità ambientale sia al centro delle politiche urbane. Questa class action non è solo una richiesta di risarcimento ma un simbolo di speranza e di impegno per un domani più pulito e verde.

La Risposta del Sindaco Sala

Giuseppe Sala, sindaco di Milano, ha criticato le indagini e le analisi occasionali effettuate da enti privati, sottolineando gli sforzi dell'amministrazione per migliorare la qualità dell'aria. Ha evidenziato i miglioramenti rilevati dall'Arpa, pur ammettendo che ci sia ancora molto da fare. Sala ha invitato a concentrarsi sui dati forniti dall'Arpa e a valutare criticamente le iniziative dell'amministrazione, come l'Area B e lo sviluppo di piste ciclabili e zone pedonali. Inoltre, Sala ha sottolineato l'importanza di una collaborazione con la Regione Lombardia, riconoscendo che la sfida dell'inquinamento nella Pianura Padana richiede un approccio coordinato e condiviso. 

Le misure d'emergenza

Milano e Lombardia hanno attivato misure d'emergenza in risposta all'allarme smog, dovuto al superamento dei limiti di PM10 per quattro giorni consecutivi. Queste misure, che includono restrizioni al traffico, si applicano in nove province: Milano, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia. Per ridurre l'inquinamento, è stata limitata la circolazione dei veicoli più inquinanti (Euro 0, 1, 2, 3 e 4 diesel) nei comuni con oltre 30.000 abitanti, dalle 7.30 alle 19.30, estendendo le restrizioni anche ai fine settimana e ai veicoli commerciali diesel Euro 4, nonché ai veicoli Euro 0 e 1 a Gpl e metano. Le limitazioni si applicano ugualmente ai veicoli che partecipano al programma MoVe-In fino alla revoca delle stesse.

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