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Fringe benefit, come vengono erogati, cosa fare e impatto sulle buste paga del 2023

ll tema della tassazione dei fringe benefit è al centro di un dibattito politico e oggetto di continue modifiche normative da parte del Governo. Nell’ultimo cdm è stata introdotta un’ulteriore modifica sul 2024.

Nell’attesa di verificare il nuovo impianto normativo e l’impatto sui cedolini, analizziamo l’impatto sul 2023 e cosa occorre fare entro fine dell’anno.

La dr.ssa Anna Napoletano cdl e titolare di uno studio di consulenza del lavoro a Milano, risponde ad alcuni quesiti sui fringe.

Sui giornali si parla di BONUS per i dipendenti fino a 3000 euro, generando un po’ di confusione. Ci spiega di cosa si tratta?

Non si tratta di bonus, ma di fringe benefit erogati all’azienda sui quali è stata introdotta un’agevolazione fiscale e contributiva. Non sono somme legate a premi di produzione, una tantum o  mbo.

Il datore di lavoro ha l'obbligo a erogarli?

Il datore di lavoro non ha nessun obbligo di erogare fringe benefit ai lavoratori.

Cosa sono i fringe benefit (breve descrizione) e come vengono dati dal datore di lavoro ai dipendenti?

I fringe benefit sono benefici in natura che datore di lavoro può offrire ai dipendenti: l’auto aziendale, i buoni per lo shopping, i buoni carburante per fare qualche esempio. Normalmente i fringe benefit sono tassati se il loro valore supera i 258,23 euro. Quest’anno questa soglia, per chi ha figli a carico, è stata innalzata a 3.000 euro.

La modifica riguarda esclusivamente i dipendenti che hanno figli a carico?

Sì, l’agevolazione spetta solo a chi ha figli a carico.

Nell’elenco dei figli ci sono i naturali, adottati e affidati?

Sono compresi anche i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati.

Per avere diritto all’agevolazione occorre presentare l’Isee all’azienda? Quali sono gli adempimenti a carico dei lavoratori?

Non è necessario presentare l’ISEE al proprio datore di lavoro. Il lavoratore dovrà consegnare una dichiarazione con la quale comunicare al datore di lavoro di avere diritto all'agevolazione indicando i codici fiscali dei figli a carico.

I buoni pasto, pc aziendale, smartphone e il welfare aziendale rientrano nella categoria dei fringe benefit oggetto di riforma?

I buoni pasto e il welfare aziendale puro (per esempio il rimborso delle spese scolastiche per i figli) così come il pc e il telefono cellulare concessi per uso esclusivamente aziendale non rientrano nella nuova disciplina. Da segnalare che l’agevolazione si applica  anche alle somme corrisposte o rimborsate ai lavoratori per il pagamento delle bollette. 

Cosa si intende “a carico”, visto che non si sono più le detrazioni per familiare carico sulla busta paga fino ai 21 anni?

Sono considerati a carico i figli con reddito non superiore a 2.840,51 euro oppure non superiore a 4.000 euro per i figli fino a 24 anni. Il limite di reddito deve essere rispettato al 31 dicembre di quest’anno. Per ciascun figlio a carico di età inferiore a 21 anni la detrazione per carichi di famiglia è sostituita dall’Assegno Unico Universale, ma questo non impedisce l’accesso all’agevolazione che spetta, quindi, anche se per lo stesso figlio si riceve l’Assegno Unico.

Come vengono tassati sulla busta paga normalmente, come contributi INPS e IRPEF ?

Al superamento della soglia prevista (3.000 euro), sul valore del fringe, devono essere pagati contributi e IRPEF sul valore intero.

L’aumento della soglia di esenzione a 3.000 euro come ha impattato sulla busta paga dei lavoratori dipendenti in questi mesi?

I lavoratori che hanno ricevuto fringe benefit fino a 3.000 euro non pagheranno contributi e IRPEF e avranno, quindi, un netto in busta più alto. L'agevolazione, entrata in vigore a maggio, potrà essere applicata entro il 31 dicembre 2023, secondo i tempi di aggiornamento dei programmi paga.

Come impatterà sul cedolino del mese di dicembre o di cessazione?

Nel mese di dicembre o alla cessazione se il valore dei fringe non supera i 3.000 euro non ci sarà tassazione.

Se il mio datore di lavoro mi ha già applicato la tassazione, è possibile conguagliare?

Certo. Il datore di lavoro effettuerà i necessari conguagli e restituirà al lavoratore contributi e IRPEF trattenuti.

In presenza del coniuge, l'esenzione fino a 3 mila va diviso per due oppure spetta per intero?

No, l’agevolazione spetta per intero anche in caso di unico figlio.

Ringraziamo  la dottoressa Napoletano per aver risposto ai tanti quesiti pervenuti. Il prossimo appuntamento sarà capire le modifiche sulla tassazione dei benifit  per il  2024.

anna fringe

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