Il sistema democratico, alcune domande
La democrazia assicura, o dovrebbe assicurare, la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche e garantisce ai governanti la possibilità sia di eleggere e controllare i propri governanti, sia di sostituirli in modo pacifico, ove ciò risulti opportuno.
Un'autentica democrazia è possibile soltanto in uno Stato di diritto e sulla base di una retta concezione della persona umana. Belle parole, ma è proprio così? Oppure la partecipazione e le decisioni dei cittadini sono invece sottoposte ad altri interessi che mettono in secondo piano le decisioni e il bene comune dei cittadini?
Un'autentica democrazia è il frutto convinto dell'accettazione dei valori che ispirano, o dovrebbero ispirare, le procedure democratiche quali:
- la dignità di ogni persona
- il rispetto dei diritti della persona
- l'adesione al bene comune, come fine della vita politica.
Oggi il relativismo, ossia quella dottrina che ritiene la relatività della conoscenza, per cui non esistono verità, ma tutto è cambiabile a secondo delle idee e del momento, pone una persona che non accetta che la verità sia determinata dalla maggioranza, o da chi detiene il potere, o sia variabile a seconda dei diversi equilibri politici, ad essere ritenuta inaffidabile.
Politicamente corretto: vera democrazia?
La parola d'ordine deve essere il "politicamente corretto"! Ma, è vera democrazia? Se si cancellano alcune sacrosante verità, si rischia una democrazia senza valori o con falsi valori, che può aprire la strada al totalitarismo; mi pare che la Storia ce lo abbia insegnato o no? Nello "stato di diritto" è, o dovrebbe essere, sovrana la Legge, e non la volontà arbitraria degli uomini, altrimenti...
Nel sistema democratico l'autorità politica è responsabile di fronte al popolo, e gli eletti hanno l'obbligo di rendere conto del loro operato al popolo che è sovrano. È davvero così? La pratica del potere che gli eletti hanno ricevuto la devono, o dovrebbero, esercitare in e con uno spirito di servizio per realizzare il bene comune e non, purtroppo come avviene, il prestigio o l'acquisizione di vantaggi personali o di partito. Pensiamo alla corruzione, una piaga, un cancro malefico che tradisce e sacrifica i principi della morale e le norme della giustizia sociale, e umilia il popolo. La corruzione e una burocrazia asfissiante e farraginosa porta al disamoramento del popolo nei confronti della politica, e questo è sicuramente una cosa deleteria per tutti.
Uno strumento della democrazia sappiamo essere il Referendum; cosa buona perché investe direttamente il cittadino in una scelta, ma poi è davvero sempre applicato il suo risultato?
Una democrazia sana e corretta ha tra i principali strumenti di partecipazione e/o conoscenza l'informazione. Se non vi è la giusta conoscenza dei problemi, di dati, di eventuali proposte, si mina e si inganna la democrazia. L'informazione deve essere onesta, chiara, giusta e veritiera sempre, e non al servizio del padrone di turno, ma al servizio del bene comune.
Possiamo affermare che è così? Non è forse che troppo spesso l'ideologia, il controllo politico, il profitto, le rivalità, i conflitti eccetera, tendono a mettere il bavaglio o a far dire ciò che si vuole all'informazione?
Sono domande che ognuno si o potrebbe porsi e che meritano una risposta, soprattutto in un momento come questo. E voi, cosa ne pensate?