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La regione Lombardia in zona rossa: scelta politica o evidenza numerica?

Da domenica 15  gennaio la regione Lombardia è diventata zona Rossa, assieme alla Sicilia a alla Provincia Autonoma di Bolzano.

fontana regione lombardia

La decisione adottata dal Governo è stata fortemente contestata dal governatore Fontana e si è scatenata una campagna di protesta sul social:  continuano anche le convinzioni che le scelte siano politiche, per danneggiare il tessuto economico della Lombardia.

Lo Stato centrale che riceve la maggior parte del gettito italiano dalla Lombardia, dovrebbe penalizzare questa regione: una sorta di harakiri  fiscale. Folle!

Ma cerchiamo di capire i numeri con il supporto del consigliere regionale Samuele Astuti.

Dall’analisi dei dati aggiornati al 15 gennaio vi è un andamento altalenante, con salite, discese e risalite con due dati significativi:

  • Il numero dei casi positivi è molto alto.
  • La percentuale tamponi effettuati su persone “nuove” cresce.

CASI POSITIVI

Il numero dei casi positivi dell’ultima è pari a 15.444 quasi il 19% in più rispetto alla settimana scorsa, dove si registravano  13.026 casi e circa il 28% rispetto alla settimana precedente (12.076 casi): un trend in crescita nelle ultime settimane.

TAMPONI

La percentuale dei casi positivi sul numero tamponi efficaci scende dal 20% al 18%, mentre la percentuale di tamponi per persone nuove scende dal 33% al 27%

NUMERI RICOVERATI

Il numero di ricoverati non in terapia intensiva sono 165 in più rispetto alla settimana scorsa, mentre quelli in terapia intensiva rimangono costanti rispetto alla settimana precedente pari a 466 unità.

Numero decessi settimanali

La tendenza è una diminuzione pari a circa il 7% rispetto alla settimana scora, ma superiore al quella precedente.

» Osservando l’andamento delle ultime quattro settimane, le province lombarde si possono dividere nei seguenti gruppi: ›

  • Lodi, Monza e Milano sono in diminuzione, ma comunque meno del 20%, con un valore finale compreso tra l’80% e il 100% di quello rilevato quattro settimane fa; ›
  • Bergamo, Pavia, Sondrio e Varese sono stabili oppure in crescita di meno del 20%, con un valore finale compreso tra il 100% e il 120% di quello di riferimento; ›
  • Brescia, Como, Cremona e Mantova sono in crescita oltre il 20% e fino al 40%, con un valore finale compreso tra il 120% e il 140% di quello di riferimento. »

Particolarmente critiche sono le province di Brescia, Como, Mantova, Pavia, Sondrio e Varese dove nell’ultima settimana si registra una crescita rispetto alla settimana precedente, con un numero di casi superiore ai 180 ogni 100.000 abitanti.

Dalle analisi tabellari mostrate da regione Lombardia si evince che i dati di regione Lombardia non sono peggiori rispetto ad altre regioni.

dati articolo covid

Le elaborazioni dei dati prendono considerazione dati consolidati delle regioni, che registrano aggiustamenti anche nei giorni successivi a quelli in cui vengono comunicati.

Per questo l'indice Rt, che viene calcolato ogni settimana prende in considerazione gli ultimi dati consolidati che solitamente risalgono a 10-15 gg precedenti.

Come viene attribuito il colore della regione?

Il sistema costruito per monitorare l’evoluzione della pandemia considera 21 indicatori (raggruppati in tre ambiti):

  • Il  primo misura la capacità di raccolta dati delle singole regioni;
  • il secondo la capacità di testare tutti i casi sospetti e di garantire adeguate risorse per contact;
  • il terzo valuta la capacità “ricettiva” dei servizi sanitari e il monitoraggio del contagio.

Questi indicatori* vengono raccolti in una dashboard, dove sono elaborati per valutare un livello di rischio per ciascuna regione.

La valutazione è effettuata da una Cabina di Regia a cui partecipa oltre al dipartimento della prevenzione del Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità  e i membri designati dalla Conferenza delle Regioni.

Si determina, così, la probabilità di un peggioramento della situazione sanitaria: se è  alta probabilità, il rischio è considerato “molto elevato”, ovvero l’indire Rt.

i 21 indicatori

  1. Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la data inizio dei sintomi, sul totale di casi sintomatici notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
  2. Numero di casi notificati per mese con storia di ricovero in ospedale, in reparti diversi dalla terapia intensiva, in cui è indicata la data di ricovero, sul totale di casi con storia di ricovero in ospedale, in reparti diversi dalla terapia intensiva, notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
  3. Numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero in reparto di terapia intensiva in cui è indicata la data di trasferimento o ricovero in terapia intensiva, sul totale di casi con storia di trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
  4. Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o residenza, sul totale di casi notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
  5. Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie (opzionale).
  6. Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla checklist settimanalmente con almeno una criticità riscontrata (opzionale).
  7. Percentuale di tamponi positivi, escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting (territoriale, pronto soccorso/ospedale, altro) per mese.
  8. Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi.
  9. Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento (opzionale).
  10. Numero, tipologia di figure professionali e tempo, sul totale delle persone dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracing.
  11. Numero, tipologia di figure professionali e tempo, sul totale di persone dedicate in ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento.
  12. Numero di casi confermati di infezione nella Regione per cui sia stata effettuata regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti, sul totale di nuovi casi di infezione confermati.
  13. Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni.
  14. Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione).
  15. Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella Covid-net per settimana (opzionale).
  16. Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata Covid per giorno.
  17. Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito).
  18. Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note.
  19. Numero di accessi al pronto soccorso con classificazione ICD-9* compatibile con quadri sindromici riconducibili a Covid-19 (opzionale).
  20. Tasso di occupazione dei posti letto totali di terapia intensiva (codice 49) per pazienti Covid.
  21. Tasso di occupazione dei posti letto totali di area medica per pazienti Covid
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