La verità oltre i numeri: come le statistiche e i diagrammi influenzano la nostra realtà
Davvero è solo una questione di numeri?
Sapete il perché di questa domanda? Per il semplice motivo che mi sono stancato di sentirmi dire che “è tutta una questione di numeri”, di aerogrammi, cartogrammi, diagrammi cartesiani, istogrammi, statistiche, algoritmi e via dicendo. Vediamo prima di capire di cosa su tratta.
L’aerogramma è un tipo di diagramma circolare che fornisce una rappresentazione di un insieme di dati statistici suddividendo un cerchio in parti proporzionali ai dati considerati, spesso definiti come “diagramma a torta”.
Un cartogramma è una carta geografica sulla quale sono rappresentati dei dati statistici, con colori e simboli diversi.
Il diagramma cartesiano è un sistema di coordinate ortogonale composto da due rette orientate di riferimento tra loro perpendicolari.
Un istogramma o optogramma, è un diagramma che fornisce una rappresentazione di un insieme di dati statistici mediante un grafico a barre.
La statistica è una disciplina che ha come fine lo studio quantitativo e qualitativo di un particolare fenomeno collettivo in condizioni di incertezza, di non completa conoscenza di esso o di una sua parte.
L’algoritmo è un insieme di regole per eseguire calcoli necessari per risolvere un problema. La progettazione di un algoritmo tenta di creare una ricetta matematica del modo più efficiente per risolvere un determinato problema concreto.
Specificato quanto, procedo nella diatriba. Si dice anche che “i numeri non mentono”; i numeri in se no, ma chi li manovra può, se vuole, mentire. Pare che le statistiche debbano dettare legge e comportamenti, ma così facendo non si tiene conto della realtà vera. Pensiamo una statistica che sostiene che ogni italiano mangia tot polli in un anno, quando sappiamo bene che c’è chi, purtroppo, non se ne può permettere nemmeno uno; ora, se chi deve approntare una legge avvalla questa statistica compie un atto che non è la realtà, e dar credito a questa statistica vuol dire continuare a far si che ci sia chi rimane a bocca asciutta.
Proviamo a riflettere e ci accorgeremo di come i numeri siano in grado di influenzare i comportamenti, basta pensare al PIL, al disavanzo pubblico, alle quotazioni di borsa, allo spread e così via. I numeri visti come i “nuovi comandamenti” che la scienza proclama e di cui pretende il rispetto, infatti, non c’è politica economica, sociale, sanitaria che non sia governata dai numeri. Numeri che crescono, diminuiscono, si uniformano, che variano a seconda che … d’altro canto, lo abbiamo già detto: “i numeri non mentono”. Ne siamo proprio sicuri? Se leggiamo, ad esempio alcuni sondaggi, soprattutto politici, notiamo che una parte dice che il partito x sale e quello y scende, salvo poi leggere che la parte opposta dice esattamente il contrario. Chi allora mente giocando con i numeri?
Più si dà importanza ai numeri meno si rimane nella realtà delle persone, delle cose, della quotidianità. La vita non è fatta di numeri, ma di fatti concreti e reali. La realtà è frutto dell’esperienza personale, che è quella cosa che ti aiuta a crescere, ecco perché non dobbiamo affidarci alle statistiche per determinare le nostre scelte e il nostro comportamento. La donna, l’uomo, una bambina, un bambino non sono numeri, sono persone, che hanno un nome e un ruolo, altro che genitore uno e genitore due! Restiamo nella realtà e non affidiamoci all’astrattezza dei numeri e di coloro che dei numeri fanno la loro sacra dottrina. Restiamo con i piedi ben saldi alla terra, ovvero alla realtà. La realtà non può e non deve essere sottomessa a numeri; demitizziamo queste pretese per non restare intrappolati in un vortice che ci indirizza e ci guida verso orizzonti freddi e privi di sentimento come sono i numeri di una statistica o di un istogramma.
Insomma, diamo ai numeri il ruolo che gli compete e nulla più, non facciamoli divenire i nostri tutori assoluti, poiché le conseguenze non saranno indolori.