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L’evoluzione della condizione della donna nell’Islam tra religione e cultura: il racconto di Doha

I recenti fatti di cronaca culminati con l’uccisione Saman Abbas hanno riacceso di dibattito sulla condizione della donna nell’Islam.
Rispondendo alle domande degli inquirenti, il 16 enne fratello di Saman ha dichiarato “Nella nostra cultura, va bene quando una ragazza scappa di casa, ma quando smette di essere musulmana lei viene uccisa”.

"Nel nostro Corano c’è scritto che se uno smette di essere musulmano, deve essere sepolta viva con la testa fuori dalla terra e poi uccisa con lancio di sassi contro la testa- ha spiegato il 16enne- In Pakistan viene fatto. Nel Corano è scritto così, ma io non l’ho mai visto. Tutti i miei parenti mi raccontano queste cose".

Dalla lettura delle parole, si pongono alcuni interrogativi:

e’ un problema di una religione integralista che va ad influenzare l’aspetto culturale degli uomini? La religione diventa anche condizione giuridica che impone determinati comportamenti   alle donne?
Oggi ne parliamo con Doha, una ragazza bresciana, di origini marocchine, musulmana che ha scritto una tesi di laurea “Il ruolo della donna nella Costituzione del Marocco”.

Nel  Corano come viene “vista” la donna? Credi che venga alterato il messaggio, ovvero travisato il suo significato? I comportamenti adottati da alcuni uomini di religione islamica sono attinenti alla religione?

Parto dicendo che l'aspetto culturale è quello che determina il modo di interpretare la religione, purtroppo il patriarcalismo che persiste ancora in certi Paesi, impedisce la possibilità di andare a fare delle ricerche approfondite e ad avere una visione critica verso ogni aspetto sociale impedendo un miglioramento della condizione della donna.

Nel Corano a volte viene travisato il messaggio e spesso il significato viene interpretato senza tener conto del cambiamento sociale legato all'arco temporale, mi spiego meglio: prima dell'avvento dell'islam ovvero intorno a 600 anni dopo Cristo la donna era considerata un oggetto (a volte anche peggio), veniva privata del diritto basilare ovvero quello della vita e tante altre discriminazioni.

Con l'avvento della religione la donna ha cominciato ad acquisire dignità e ad essere tutelata da parte della società; di conseguenza l’Islam come il cristianesimo e l'ebraismo sono nati per togliere il caos e dare un senso alla vita sociale.

Oggi abbiamo lo Stato che nasce come un’istituzione volta a regolamentare i rapporti tra gli individui.

Come in tutti i campi si trovano uomini o donne meno competenti che ricoprono il ruolo da responsabili: persino non tutti i genitori sono bravi a crescere un figlio e questo vale anche per gli uomini di religione.

Nei paesi occidentali si osserva nelle cronache, che l’Islam vuole la donna sottomessa. Qual è la reale posizione giuridica della donna come ad esempio nel Marocco, che sicuramente sarà differente dagli altri stati come Arabia Saudita, Iran?

La condizione femminile in Marocco ha conosciuto il suo primo sviluppo durante la lotta al colonialismo con la nascita del movimento "femminismo maschile" volto a istruire le donne per una maggiore partecipazione alla vita sociale. Il processo dell'evoluzione della condizione femminile dopo l'indipendenza ha avuto un forte rallentamento a causa di una prevalente mentalità patriarcale di allora.

I veri cambiamenti radicali iniziarono con la salita al trono dell’attuale re. Il RE Mohamed VI ha cercato di mettere in pratica il principio della giustizia tra gli individui annunciato ancora nel 1957 dal re defunto Mohamed V. Grazie al RE Mohamed VI la donna marocchina ha cominciato ad occupare una posizione di rilievo in tutti i campi al pari dell'uomo. Possiamo dire che il Marocco sta eliminando tutte le forme di discriminazione femminile che celano sotto il nome della religione, cercando di dare una corretta interpretazione della Sharia (legge sacra islamica, derivata dal Corano e dalla Sunna).

Nel Marocco, come viene regolamentato il tema della violenza della donna? Dopo il matrimonio come cambia la condizione della donna e il suo rapporto con la religione? Le sue libertà subiscono limitazioni?

La violenza della donna è diventata un reato.

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Cito un esempio concreto: AMINA FILALI  ha sacrificato la sua vita per dare voce alle altre donne. Questa ragazza all'età di 16 anni prese una decisione drastica, ovvero quella di togliersi la vita nel fiore dei propri anni. il motivo di questa scelta era legato a una mancata tutela da parte della giustizia in primis nel 2012.

“Racconto brevemente la storia di questa vittima della società maschilista ma con il cuore che piange nel scrivere l'accaduto”.

Amina aveva subito una violenza da parte di un uomo. Poiché vigeva all'epoca l'articolo 475 del codice penale che permetteva allo stupratore di ricorrere alla scappatoia del matrimonio riparatore, evitando la condanna alla reclusione, questo portò la ragazza a essere moglie del suo stesso aggressore con tutto il susseguirsi di altre violenze psico-social-fisiche.

Dopo il sacrificio di questa ragazza il legislatore decise di eliminare definitivamente nel 2016 l'articolo penale permissivo a atti di violenza contro le donne.

La donna marocchina dopo il matrimonio acquisisce gli stessi diritti e doveri del marito e non subisce limitazioni di libertà fondamentali.

Il legislatore ha ampliato il campo della tutela della donna in caso di matrimonio: la possibilità di scegliersi il futuro marito e di rifiutare uno proposto dal tutore, la sottoscrizione dell'atto di matrimonio con l'abolizione del tutoraggio, il diritto al mantenimento e l'estensione della possibilità di divorziarsi anche in mancanza di giuste cause.

Per chi vive in Occidente, non è facile comprendere quali siano le restrizioni che nascono dalla religione e quelle che nascono dalle tradizioni. Ci spieghi questa distinzione?

La natura dell'essere umano è quella di seguire il "vicino", perciò quello che accade in occidente è legato ad una visione distorta dell'islam causata dal timore che è stato provocato dal terrorismo e dai fatti di cronaca.

Per capire meglio dove nascono veramente queste restrizioni bisognerebbe analizzare la classe sociale di immigrati e cercare di individuare la loro visione sulla religione, ma  purtroppo il basso livello di  istruzione della maggior parte di immigrati porta loro a chiudersi in gruppetti e a difendere quella che oserei dire identità costruita sotto il nome della religione, ma che in realtà è solo un modo per elogiare la propria diversità anziché coinvolgerla con la società portando un arricchimento e a una maggiore integrazione.


Perché le bambine vivono come tutte le occidentali fino ad una certa età e poi spesso vengono imposti velo e altri. E’ una prescrizione religiosa o una consuetudine?

La religione non impone ma raccomanda è ovvio che la scelta spetta solo all'individuo. Sono le nostre consuetudini ad influenzarci più di quello che dobbiamo capire dai principi religiosi.

L’emancipazione femminile non viene vista come una minaccia esistenziale per l’Islam nel suo complesso?

L’ Islam è stato il fondatore dell'emancipazione femminile nel mondo arabo, ma che purtroppo è stato bloccato dalla forte influenza degli usi e della tradizione per cui io personalmente non lo vedo come minaccia ma come base essenziale per l'evoluzione sociale.

Cosa ne pensi degli omicidi che avvengono nelle famiglie, dove le figlie decidono di non seguire la religione islamica e di seguire modelli di vita differenti “occidentali”?

Questi tipi di omicidi accadono tante volte non perché la famiglia è tanto legata alla religione, ma per il semplice motivo legato alla vergogna: questi tipi di genitori danno peso di più a ciò che viene raccontato da persone terzi e non a ciò che prescrive veramente la religione.

Concludo che nessuno ha diritto di togliere la vita ad un altro essere vivente, ma da credente dico che solo il creatore ha il permesso di dare o di togliere.

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