London One Radio: la prima ed unica radio italiana nel Regno Unito Intervista al giornalista Philip Baglini
Esiste una radio italiana a Londra e in tutto la Gran Bretagna per gli oltre 700 mila italiani, che ogni giorno 24 h accompagna migliaia di ascoltatori in Italia e all’estero, attraverso programmi, news e tanti altri sevizi, Questa radio è l’ormai famosa London One Radio, la prima ed unica radio italiana ufficiale nel Regno Unito, con sede a Londra, Millmead Business centre sede storica tra le altre di studi di registrazioni di band come Coldplay, Fontaines DC, Keane, Snow Patrol, Kyla La Grange, in un luogo ricco di stimoli grazie anche ai tanti studi cinematografici che ci sono nell’area.
Nata nel 2014, grazie alla splendida idea di Philip Baglini, affermato giornalista e radiofonico,oggi editore e Ceo dell’azienda brodcasting ICS ldt, ha creato dal nulla London One Radio, radio per gli italiani in UK e non solo producendo ogni giorno attraverso un palinsesto attivo 24 h musica e programmi in italiano e in inglese.
Nel 2016 questa emittente ha ottenuto il riconoscimento del patrocinio consolare.
Abbiamo voluto intervistare proprio Philip Baglini, autore di tutto questo.
Philip un grande successo quello di dar vita ad una radio tutta italiana a Londra, l’unica nel Regno Unito. Come è nata questa idea e perché hai deciso di fare tutto proprio a Londra?
Ero a Londra da 16 anni e ho fatto tutti i lavori che mi offrivano, ma ho sempre coltivato la voglia di creare una mia azienda radiofonica. Stranamente in tutte le altre comunità a Londra avevano una propria radio dove parlavano la loro lingua e veicolavano la loro cultura. La comunità italiana ( una tra le più numerose e apprezzate) non aveva nessuna radio e questo mi ha stupito, visto che Guglielmo Marconi ha iniziato a costruire le prime radio proprio a Londra fondando anche la BBC. Come era possibile? Forse nessuno ci aveva pensato ed ecco che mi è venuta la voglia di sfidare me stesso nella realizzazione di una radio 24h per la comunitàitaliana, ma non solo anche far avvicinare gli inglesi sempre di più alla nostra cultura. E cosi sacrificio dopo sacrificio, problema dopo problema, all’inizio senza una sede ma con tanti contenuti è nata la prima radio italiana ufficiale in tutto il regno unito, ora con sede a Londra dove abbiamo i nostri studi.
Una radio che trasmette tanti programmi, non lasciando mai nessuno solo in Italia e all’estero. Qual’ è la vostra filosofia di fare radio e come i vostri ascoltatori possono sempre rimanere collegati?
La radio èsemplice da ascoltare basta scaricare la nostra APP li c’è tutto quello che serve per capire la nostra filosofia. C’èla diretta 24h, articoli, podcast, e la si può ascoltare anche su carplay. Non solo la potenza della rete ci fa arrivare in tutto il mondo, abbiamo ascoltatori italiani dal Canada, dalle isole del pacifico, dalla Russia, America e naturalmente in Europa e quindi in Italia.
La nostra filosofia è semplice, abbiamo una piccola grande missione : “Abbiamo dieci minuti per seguire l’innovazione della radio” questa è ” l’unica regola che abbiamo in radio”.
Questi sono i fondamenti su cui si basa la prima radio italiana 24h, la più ascoltata dal Regno unito e dall’Italia che vuole ascoltare l’estero. Un’ idea di radio diversa, folle, pionieristica. Un ponte radio tra due culture quella Italiana e quella Inglese.
Nel 2016 c’è stato da parte del consolato italiano il riconoscimento del patrocinio. Cosa si prova ad avere un elogio del genere e cosa significa essere BBC supplier?
Tanta responsabilità. Tanto lavoro. Le persone ci prendono come punto di riferimento da anni, quello che diciamo e come lo comunichiamo è importante, ogni giorno cerchiamo di trovare e a migliorare la tecnica per comunicare le notizie e fatti che accadono a Londra e nel mondo approfondendo con interviste a illustri personaggi di vari settori, musica, intrattenimento, cronaca etc.
Ma la domanda che ogni giorno ci facciamo nelle nostre riunioni è : Il mondo può essere migliorato con una radio? La risposta è SI! La radio ha cambiato il mondo e quindi il mondo può essere migliorato da una radio. E la nostra filosofia sta nel raggiungere questo scopo.
La Brexit ha creato un divario dal punto di vista economico e politico. Come è stato vissuto dal punto di vista radiofonico un evento inaspettato come questo?
La radio ha il compito di comunicare, quindi abbiamo seguito sempre con molta attenzione i fatti della Brexit oltre 90 interviste ai protagonisti inglesi e italiani. Abbiamo cercato sempre di raccontare sopra le parti i fatti, con molta precisione e dedizione, raccontando un periodo storico molto importante che ha cambiato i rapporti Europa – Gran Bretagna e le conseguenze si sentiranno per anni. Il lavoro del giornalista/ giornalista radiofonico in questo diventa un supporto per le persone importante e va fatto ogni giorno al top.
Con la vostra radio riuscite a creare quel bel legame tra Italia e l’Estero, facendo rivivere a tanti italiani il nostro bel paese. Che emozioni si provano facendo questo?
Ci fa piacere. Ma non stiamo molto a goderci i risultati, pensiamo solo a migliorare la radio, ad ascoltare le persone ( strano che una radio ascolti, di solito è ascoltata), ma noi cerchiamo di fare l’opposto, ascoltiamo le esigenze delle persone e da li si parte per creare qualcosa di diverso, qualcosa che non si sia già visto o sentito: è la sfida quotidiana che ci piace fare.
La pandemia è stata per tutti noi un evento drammatico, che ci ha tenuti in casa per molto tempo senza la possibilità di poter uscire ed incontrare i nostri cari.
La radio cosi come la televisione è stata una vera e propria compagnia per tutti quanti noi. Come avete vissuto questi momenti cosi particolari?
Abbiamo reinventato una radio mai fatta prima, mirata a raccontare un fatto che mai era stato affrontato, ( se non quello delle guerre), una pandemia come la racconti? Facendo parlare i protagonisti, medici, infermieri e gente che aveva avuto il covid, andando negli ospedali, raccontando i fatti e creando la cosa più difficile in quel momento l’intrattenimento. Far sorridere le persone in un momento dove persone morivano è stato difficilissimo, ma le persone avevano bisogno anche di questo, proprio in quei momenti drammatici, diciamo che quell’esperienza continua ancora oggi, ci ha forgiato, ci ha fatto capire molte cose anche sull’importanza della radio per molte persone, e noi abbiamo il dovere di mantenere questo mezzo sempre acceso e attivo.
Una radio che sta avendo un bel successo, ultimamente è stato registrato il 41% degli ascolti in più rispetto allo scorso anno. Cosa ti aspetti in riguardo ai prossimi progetti futuri?
Il nostro futuro è quello del clock radiofonico, e cioèquello del minuto successivo. Il Futuro lo costruiamo a piccoli minuti e i progetti nascono strada facendo, l’importante è farsi trovare pronti ad ogni sfida. I dati sono importanti, ma possono fluttuare, non dobbiamo esaltarci per un 41% di ascolti in più come non dobbiamo scoraggiarsi se facciamo 35% di ascolti in meno, lavorare, lavorare sempre con uno sguardo ai numeri, si, ma non fissarsi solo su di essi, creare ogni volta delle nuove occasioni per proporre agli ascoltatori un buon servizio, tutto qui il domani lo dobbiamo costruire nell’oggi, nell’ora, nel minuto.