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Riqualificazione Lorenteggio: rinascita per il "quartiere dormitorio"

cartelloriqualificazione lorenteggio

Il progetto di riqualificazione sociale ed urbanistico del quartiere Lorenteggio comprensivo delle zone Gelsomini, Giambellino e Piazza Tirana è un progetto ambizioso che parte dal 31 Luglio 2015 con la firma della Convenzione con la Regione Lombardia, dell'Unione Europea e del Comune di Milano.

L'obiettivo principale è quello di dare una maggiore inclusione sociale in un'area della città fortemente interessata da un grave disagio sia sociale che edilizio e migliorare le condizioni degli abitanti nelle zone comprese tra le vie Lorenteggio, Via Inganni, quartiere Giambellino e Odazio intendendo ampliare il circondario rendendo così il contesto urbano più piacevole.

In ottemperanza alle linee guida del Masterplan di rigenerazione del comparto l'intervento doveva consistere nella demolizione e ricostruzione delle case popolari costruite negli anni '40 migliorandone gli alloggi, rendendoli funzionali con prestazioni maggiori agevolando il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale. 

 La riqualificazione sta interessando 5 civici nel quadrilatero:

  • via Manzano 4 i cui lavori di demolizione si stanno svolgendo da Settembre di quest'anno;
  • via Lorenteggio 181 i cui lavori di abbattimento sono iniziati nel 2015, ma ancora oggi sono fermi quelli per la ricostruzione;
  • via Lorenteggio 179 ancora in previsione;
  • via Giambellino 150 in previsione per il prossimo anno;
  • via Segneri 150 sempre nel prossimo anno.

Si prevede che a fine lavori ultimati gli alloggi riqualificati saranno 329 coinvolgendo una superficie complessiva di 25.000 metri quadrati con un valore totale di 49 milioni di euro. La durata dell'intervento dal 2015 idealmente era prevista per quattro anni fino al 31 dicembre del 2023, che non hanno tenuto conto del blocco dei fondi e dell'anno e mezzo di Covid che ha fermato tutti i lavori.

Inoltre, la Giunta Regionale ha approvato dal 29 luglio una delibera che segna la scadenza per la fine del progetto al 31 dicembre 2025. 

La causa di questo ritardo è dovuta agli extracosti di 13,9 milioni di euro causati dalla pandemia e ai lavori della MM4.

abbattimentocasepopolari lorenteggio

L'idea originaria di riqualificazione: cosa prevede  

Si intende creare un quartiere molto più verde, vivibile, collegato con le linee tranviarie e metropolitane, la MM4 in costruzione servirà la zona con due fermate: Segneri e il capolinea in San Cristoforo (stazione ferroviaria di Trenord).

Verranno allargati i marciapiedi, valorizzate le aree pubbliche e realizzati nuovi spazi per la cultura e l'aggregazione sociale.

In via Recoaro saranno piantati nuovi alberi e in questo periodo di settembre/ottobre inizieranno i lavori in via dei Sanniti dove verranno rifatti i marciapiedi, piantati altri alberi e ampliate le zone verdi.

Nell'autunno/inverno di quest'anno verrà invece ridisegnata la zona di via Segneri nell'area occupata dal cantiere M4. In cantiere la realizzazione di un parco lineare urbano con ampi spazi verdi, panchine e piste ciclabili affiancate alla strada.

Dal 2022 fino al 2024 verranno avviati i lavori in via Manzano, via degli Apuli e Via Odazio con piantumazione di nuovi alberi, allargamento delle aree pedonali e piste ciclopedonali.

In via Odazio, di fronte al mercato Comunale, verrà poi creata la Nuova Biblioteca Lorenteggio (gara internazionale vinta da Grau Magaña Urtzi nel 1917) dove sorgeranno spazi dedicati alla lettura e allo studio, vi verranno affiancate un'area per le esposizioni ed un Forum. Il polo culturale davanti alla biblioteca verrà realizzato a partire dalla metà del 2022.

Via Giambellino è stata riqualificata già nei mesi precedenti dove nel tratto di strada compreso tra Piazza Tirana e largo dei Gelsomini sono state ampliate le zone pedonali e il parterre centrale dove passa la tramvia, zona che è stata contornata da alberi, da una nuova pavimentazione con l'abbattimento delle barriere architettoniche.

A maggio si sono conclusi i lavori in via Giambellino dove oltre al verde e agli alberi è stata realizzata una nuova area giochi per i bambini, l'area per i cani e l'area per l’allenamento a canestro.

Al civico 129 grazie al progetto Clever Cities è in progetto la realizzazione di un parco culturale su un'area di 27mila metri quadrati .

C'è anche l'intenzione di collegare ampie zone della città tramite piste ciclabili che partiranno dal Naviglio fino alla stazione ferroviaria di San Cristoforo.

In fase di installazione in questi giorni ci sono i pali ad albero Smart It, per l'illuminazione pubblica intelligente. Saranno pali della luce che accoglieranno, oltre all'illuminazione, hotspot per il Wi-Fi, ma anche telecamere e sensori ambientali. Questi alberi tecnologici sono collocati in via Lorenteggio, via Segneri e via Giambellino.

Rinnovo dello Scalo Ferroviario

Lo scalo di San Cristoforo con la sua area da 140 metri quadri dovrebbe vedersi trasformare in un parco acquatico lineare. L’idea avrà anche una funzione ecologica che servirà a diminuire l'intensità delle polveri sottili e filtrare le acque dei canali della Darsena.

Le case popolari ed il degrado del Quartiere Lorenteggio 

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Il degrado del quartiere Lorenteggio lascia senza parole man mano che si ripercorrono le sue strade. Da troppo tempo si pensava che questo quartiere lasciato a se stesso e abbandonato dalla protezione dell’Aler e MM (società della metropolitana che ne gestiscono le abitazioni) avesse bisogno di un radicale rinnovamento.

In realtà quelle case popolari sfitte, con i muri scrostati, le porte scassate e occupate da coloro che vivono al margine, spacciatori, tossicodipendenti, delinquenti ma anche gente onesta, ma purtroppo anziana, dovrebbero essere tutte ristrutturate, perché la mano di un investimento di riqualificazione in questa zona non lo si è visto dagli anni ’40.

Sfortunatamente il progetto di riqualificazione urbana che in totale costerà 100 milioni di euro avviato in questo periodo non sarà del tutto completo, perché solamente 5 dei 31 stabili di case popolari verranno abbattuti, ricostruiti e riqualificati.

C'è da chiedersi se il sentimento di rinnovamento non possa toccare prima o poi anche gli altri edifici, anche perché che senso ha pensare di riqualificare un’intera zona rendendola bella, collegata, rimessa a nuovo con pavimentazione moderna se la maggior parte degli edifici convive ancora con il degrado.

Certo si potevano riqualificare gli edifici sfitti e assegnare alle famiglie che più ne hanno bisogno invece di abbandonarli e lasciarli in mano del racket. 2448 abitazioni popolari sono state abbandonate dall’Aler.

 

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Il quartiere presenta su 4.285 abitanti il 20% di stranieri, il 23% sono over 65 ed il 70% ha un reddito inferiore alla media (meno di 14 mila euro annui).

La pandemia ha reso ancora più difficile la vita all'interno dei quartieri di questo quadrilatero disagiato, ma per fortuna le comunità e le associazioni per l’inclusione hanno voluto reagire e dare una mano a chi ne aveva più bisogno attraverso una rete sociale di aiuti che ha dato da mangiare ad oltre duemila persone.

Il masterplan originario a questo punto non è stato più rispettato. Si è pensato molto in grande senza tenere conto che magari, con interventi più semplici e meno costosi si poteva fare molto di più in meno tempo.

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