Milano città pulita, Milano città verde
Milano è una città grigia per definizione: la nebbia, l’asfalto, il cielo, i manager, i Suv, la chioma di chi la gestisce, la prospettiva di comprare casa, trovare un posto senza raccomandazioni, trovare parcheggio, iscrivere i bimbi all’asilo nido comunale, fare colazione in un bar con cappuccino e veneziana (se c’è, quando c’è, è in pasticceria, ma in quale?). E il verde che scarseggia!
Ecco, su quest’ultima affermazione mi sono dovuta ricredere non poco: Milano, a ben girarla e osservarla, è più verde di quanto si pensi. Magari non ha vialoni ampi ed alberati come Torino, magari non è attraversata da un fiume (nein, il naviglio non fa testo perché quando dico fiume intendo Fiume con la F maiuscola) come Roma, magari non è circondata da colline come Firenze, o da montagne come Trento, magari non si affaccia sul mare come Ischia o non gode di ampie aree pedonali come Venezia, però ha del verde da offrire anche lei.
Di parchi e parchetti ce ne sono diversi, sparsi un po’ dappertutto: la tenuta del Castello Sforzesco (alias parco Sempione) “bonificata” è il polmone della metropoli a cui attingono ossigeno tutti i cittadini nei giorni infrasettimanali e nei fine settimana, quando è letteralmente presa d’assalto nonché tramutata in spiaggia nei periodi estivi; il parco di Porta Venezia, che gli fa il verso in formato ridotto; il parchetto Ravizza in zona Bocconi e quello di Pagano dalla parte opposta; la rotonda della Besana e il lungo Corso Indipendenza, e chi più ne ha più ne metta (tralasciando le oasi limitrofe alla metropoli). Quindi c’è di che sbizzarrirsi, sia per bimbi che per cani, per romantici ed anziani.
Ma quello che veramente mi ha impressionato, io che cammino con il naso all’insù, sono le terrazze! Non i balconi, attenzione: questi sì grondano fogliame e fiorame, ma nulla di eccezionale rispetto ad altre città; sono invece le terrazze che mi hanno colpito e mi lasciano a bocca aperta tutt’ora: alberi che fanno capolino dai cornicioni, pini marittimi, ulivi, salici piangenti, platani. Io che mi incanto di più a vedere un albero che non un fiore, non potevo rimanere indifferente di fronte a questa meraviglia sconosciuta ai più (per carità, continuate pure a camminare guardando avanti che è molto più prudente, ma magari ogni tanto alzate lo sguardo in alto ed ammirate e stupite voi stessi). Tempo fa era stato mandato in onda un servizio televisivo dedicato proprio alla Milano per aria: sui tetti di “anonimi palazzoni” sorgono giardini pensili da favola, con tanto di piscina, panchine in pietra, gazebo da pensare di essere in piena campagna se non addirittura in posti esotici. Sicuramente lo spirito milanese viene fuori anche qui!
Insomma, Milano sarà anche grigia ma ha saputo ingegnarsi per darsi un tocco di colore.
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Chiara Collazuol