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Persecuzione religiosa: arriva la carica di Inviato speciale per la Libertà Religiosa

Una interessante notizia arriva dalla Commissione Esteri della Camera che ha approvato, all'unanimità, due risoluzioni che chiedono al Governo di Istituire la carica dell'Inviato speciale per la tutale della libertà religiosa e per il dialogo interreligioso. Ritengo questo passo un importante affinché si possa intervenire con autorità contro la dura realtà odierna di persecuzione delle minoranze religiose, in primis cristiani, e sostenendo l' iniziativa di non erogare fondi agli Stati che non rispettano la libertà di professare la propria fede religiosa.liberta religiosa pexels seb 64768

Il fatto che tale iniziativa sia stata approvata all'unanimità è un ottimo segnale che dovrebbe fare ben sperare che, finalmente, questo gravoso problema – che in una società che si dice evoluta non dovrebbe sussistere – venga preso in considerazione e si operi concretamente per debellarlo in ogni angolo del mondo.

Credo nessuno possa negare che esistano violazioni alle libertà religiose, che in diversi casi arrivano persino alla persecuzione se non addirittura alla morte del soggetto. Troppi sono i Paesi che ancora impediscono di professare la propria fede religiosa: India, Cina, Pakistan, Corea del Nord, Ciad, Malesia, Cile, Nigeria, Mozambico, Turchia e, purtroppo, altri, tanto che ben in 62 paesi su 196 la libertà religiosa è violata. Un rilevamento del 2021 che emergono dalla World Watch List, afferma che sono oltre 340 milioni nel mondo i Cristiani perseguitati. Ovviamente la libertà religiosa deve essere difesa e garantita a tutte le religioni.

Quello della persecuzione religiosa non è un problema da sottovalutare, l'essere umano è religioso, lo è sempre stato e sempre lo sarà, persino chi afferma che non esiste nessuna religione sta affermando che esiste la sua. Il discorso a questo punto si farebbe complicato e ci porterebbe lontano dal tema che il titolo propone, quindi riprendendo il filo del discorso, ricordo che altri Paesi hanno intrapreso azioni di difesa di chi è perseguitato per la propria fede, ad esempio: la Danimarca, la Norvegia, la Polonia, la Germania, gli Stati Uniti d'America e altre; insomma finalmente ci si rende conto che non è un problema da sottovalutare e che, volenti i nolenti, attiene a tutta l'umanità.

La Storia, quella con la esse maiuscola, ci insegna che la natura delle persecuzioni può comprendere la censura, che come sappiamo è il controllo della comunicazione da parte di un'autorità, che limita la libertà di espressione e l'accesso all'informazione; la distruzione di beni e proprietà immobiliari; l'arresto, sino ad arrivare a vere e proprie pratiche di sterminio.

Il fanatismo, ecco un altro ismo nefasto, che come sappiamo è l'atteggiamento di chi si identifica e si riconosce in maniera particolarmente esasperata in una fede – religiosa o meno – e che può giungere ad eccessi e alla più intransigente intolleranza nei confronti di chi sostiene idee diverse.

La persecuzione religiosa inoltre, rappresenta spesso una forma di conflitto sociale che si sovrappone a più ampi conflitti nella società, nonché una dimensione politica, dove le minoranze religiose vengono viste come una minaccia all'ordine costituito. Anche la dimensione economica può essere una componente della persecuzione religiosa.

Le persecuzioni religiose hanno una lunghissima storia, già riscontrata nell'Antico Egitto, e via via continuate sino ai giorni nostri. Pensiamo a quante guerre di religione sono state combattute da una umanità che parla di Pace ma combatte la guerra.

Termino l'articolo con la speranza che questo nuovo organismo possa davvero far sentire la sua voce e intervenire con decisione per interrompere una persecuzione che provoca solo sofferenza e non porta da nessuna parte.

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