Plastica in mare: un museo di vecchi rifiuti e il progetto di un naturalista
L’Italia è considerata il paese più bello al mondo e certificato nel 2020 dalla rivista Condé Nast Traveller.
Nel nostro paese spicca la Regione Puglia, a sua volta premiata per il secondo anno consecutivo come regione più bella del pianeta.
In questa regione troviamo un patrimonio culinario, artistico, storico e naturale, che ne fanno una meta sia per gli italiani e anche gli stranieri da tutte le parti del mondo.
Chi arriva in Puglia dopo un lungo viaggio da Nord verso il Sud, affronta un altro viaggio tra i suoi tesori immensi.
Il territorio pugliese offre uno scenario di paesaggi mozza fiato, che spaziano dalle bellissime spiagge, all’entro terra con gli ulivi secolari, alle città storiche intrise di narrazioni e leggende.
In questi meandri troviamo talenti appassionati del territorio, che raccontano e “guidano” i turisti alla scoperta della natura.
Tra questi spicca Enzo Suma, guida naturalistica di Ostuni (Br) la famosa città bianca conosciuta in tutto il mondo, per il suo centro storico “bianco”.
Enzo è una guida che ha fondato MILLENARI DI PUGLIA una realtà dell’alto Salento impegnata nella fruizione, nella valorizzazione del territorio, nell’educazione ambientale e anche nel volontariato naturalistico. Dal 2018 si è impegnato attivamente nella sensibilizzazione sul tema dell’inquinamento da plastica, organizzando diverse giornate di raccolta collettiva.
È durante queste raccolte che ha avuto l’idea di un progetto che si chiama Archeoplastica.
Nel suo sito racconta che l’idea è maturata quando ha trovato per la prima volta un rifiuto di fine anni ’60. Si trattava di una bomboletta spray Ambra Solare con il retro ancora leggibile che riportava il costo in lire. UN RIFIUTO DI OLTRE CINQUANT'ANNI FA!
Dopo la pubblicazione su facebook ha scoperto lo stupore della gente nel vedere un prodotto così vecchio ancora in buono stato tra i rifiuti in spiaggia. E da quel post sono scaturite dai lettori tante riflessioni sul problema della plastica.
Da quell’episodio ha iniziato a raccogliere sempre di più e a mettere da parte tutti i prodotti vintage di un’età variabile dai trenta ai sessant’anni. Ha imparato a riconoscerli e fino ad ora ha raccolto OLTRE 200 REPERTI DATABILI TRA GLI ANNI '60 E GLI ANNI '80.
Cosa è Archeoplastica
è un progetto per sensibilizzare sul problema dell'inquinamento da plastica e promuovere un uso più consapevole e responsabile di questo materiale.
Sono stati selezionati oltre 200 rifiuti di plastica, datati dai 30 agli oltre 50 anni fa, per realizzare un museo virtuale online e diverse mostre nelle scuole e in altri luoghi pubblici.
Secondo Enzo “l'osservazione e la messa in mostra di reperti di plastica spiaggiata di cinquant'anni fa è il pretesto per raccontare una storia senza fine, quella della plastica, immortale, che si accumula sempre di più nei nostri mari”.
La conoscenza e la consapevolezza del problema sono quegli elementi necessari che portano al cambiamento di ciascuno di noi nell'uso quotidiano della plastica. Nel sito del progetto di crowdfunding Enzo racconta tutti i particolari della sua straordinaria idea, che si sta strutturando con un museo virtuale e una racconta fondi. Riportiamo il sito: www.produzionidalbasso.com/project/archeoplastica-il-museo-degli-antichi-rifiuti-spiaggiati/
Oggi abbiamo voluto fare una chiacchierata con Enzo per avere un po’ di consigli e capire lo stato dei suoi progetti.
Enzo, ci dai tre consigli semplici e smart, che possiamo mettere in atto quotidianamente, per poter aiutare sin da subito l'ambiente a ripulirlo dalla plastica?
- Il primo consiglio, il più importante secondo me, è quello di evitare la plastica monouso quindi qualsiasi tipo di imballaggio in plastica. Questo perché quasi la metà della plastica che galleggia in mare e arriva in spiaggia è plastica monouso, usa e getta;
- Il secondo consiglio è quello di usare una borsa riutilizzabile per esempio per fare la spesa. Nonostante esistano da tempo in commercio borse e buste in cotone, ancora troppe persone utilizzano le buste di plastica che spesso poi vediamo galleggiare in acqua. Per questo motivo tra le ricompense ai sostenitori del progetto archeoplastica ho previsto una borsa in cotone con la grafica del progetto da utilizzare quando andiamo a fare la spesa. È lavabile e riutilizzabile all’infinito.
- Il terzo consiglio che vorrei dare è quello di bere l’acqua del rubinetto. In Italia sono 8 miliardi le bottiglie di plastica che consumiamo ogni anno. Nel mondo l’Italia è tra i primi 3 paesi che consumano di più acqua in bottiglia, eppure l’acqua del rubinetto è controllata. Io bevo solo quella e tenendo conto del consumo d’acqua medio pro capite ho evitato di consumare in un anno quasi 150 bottiglie di plastica da 1,5 litri.
Il tuo progetto che stai costruendo e che porterai nelle scuole, è l’inizio di un percorso che ti porterà anche fuori dalla Puglia? Sei stato contattato da altre regioni dopo il servizio in Rai?
Il crowdfunding del progetto Archeoplastica è solo un primo passo. Sicuramente le attività delle mostre avranno inizio nelle scuole pugliesi, ma ci sono diverse insegnanti interessate che si trovano in varie regioni italiane che vorrebbero portarla anche nella loro scuola.
Il mio obiettivo è quello di far girare il più possibile la mostra in tutta Italia.
Hai avuto contatti con persone all’estero su questo progetto?
Per ora solo con una redazione tedesca che si chiama sonoitalia. Ecco l’articolo https://sonoitalia.de/archeoplastica-ein-museum-ueber-gestrandeten-muell
La politica locale e le istituzioni ti stanno ascoltando e sostenendo (anche economicamente) in questo difficile percorso?
Il progetto Archeoplastica con il suo museo virtuale e le sue mostre compie adesso i primi passi. Attualmente il mondo della politica è completamente estraneo al progetto ma occorrerà necessariamente avanzare proposte al mondo politico per il bene della salute del mare.
Ringraziamo Enzo per il tempo che ci ha dedicato e aspettiamo con ansia di ritornare In Puglia, alla scoperta dei suoi patrimoni eccezionali!