Quando la lingua uccide: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta
Un titolo pesante, eppure, se ci pensiamo attentamente, il proverbio "la lingua uccide più che la spada" non è affatto campato per aria, e la maldicenza ne è una triste testimone.
Il termine maldicenza, come si può facilmente intuire significa dire male, ossia atteggiamento o comportamento ostile che si manifesta col parlar male del prossimo; discorso malevolo o dannoso all'altrui reputazione. Qualcuno si domanderà come mai un articolo di questo tenore, semplicemente perché mi sono stancato di sentire maldicenze da "lingue biforcute", soprattutto a livello politico.
Sentite cosa scriveva l'Apostolo Giacomo – (Gc 3,5-8) in proposito.
"Così anche la lingua è un piccolo membro, eppure si vanta di grandi cose. Osservate: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e, infiammata dalla geenna, dà fuoco al ciclo della vita. Ogni specie di bestie, uccelli, rettili e animali marini si può domare, ed è stata domata dalla razza umana; ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male continuo, è piena di veleno mortale".
Parole davvero mordaci e piene di verità. A volte si arriva a concepire falsità e malevolenze come verità e, ancor più tragico, spacciarle per virtù. Parliamoci chiaro, se non ci si controlla nessuno è esente da questo accidente, tuttavia se ci si dota di un senso di rispetto e si ama la Verità, la maldicenza non ci contamina e siamo in grado di gestirla. Purtroppo se penso a quanto ogni giorno i Media offrono in pasto alle persone, non posso non notare che la lingua morde e offende la dignità della persona e la Verità; ormai ciascuno è libero di rilasciare le proprie opinioni su qualunque argomento, anche se ignoranti magari nel merito, lasciando così libertà alla lingua non solo di parlare, ma anche di sparlare.
La gelosia, il pregiudizio, la diffamazione, la calunnia, la smania di carriera, l'arrivismo sono armi deleterie in bocca a una lingua spregiudicata. Ogni essere umano ha diritto alla propria Dignità, al proprio Onore, alla propria Reputazione, che sono prerogativa della persona umana e che meritano rispetto. E il rispetto presuppone la Verità che è poi quella virtù che ci rende davvero liberi, ma che purtroppo, soprattutto alcune categorie, han relegato in un profondo pozzo.
L'Onore non è semplicemente il sentimento che misura uno stato di benessere morale, ma è una grandezza d'animo, è magnanimità, è dignità. Una volta, lo ricordo ancora, quando mio padre si accordava con amici o conoscenti, e diceva: "hai la mia parola d'onore", e quella parola data era rispettata e portata a termine, anche se costava fatica; questa è una Persona, p maiuscola!
La stima degli altri è un diritto, che però bisogna meritarsi, e la menzogna e la maldicenza la affossano. Mi si consenta ancora una volta un riferimento alla politica, dove si assiste a personaggi che di onorevole hanno ben poco, pronti a tutto pur di tenersi stretti allo scranno; pronti alla menzogna e alla maldicenza pur di screditare "l'avversario". Così però non si va da nessuna parte, si costruisce sulla sabbia anziché su solida roccia. Ad usare bene la lingua bisognerebbe insegnarlo già dall'asilo, poiché a volte esprimere un giudizio o un'opinione azzardata e senza cognizione di causa, può davvero far molto male, e quella sofferenza causata viene iscritta a nostro carico. Ancor peggio quando qualcuno vuole lucidamente e con cattiveria nuocere alla persona, diffamando e disonorando.
Insomma, sono convinto che oggi, visto i mezzi a disposizione, se uno vuole non gli mancano le opportunità per fare, con la parola, del male, eppure la PAROLA è un'opportunità meravigliosa di cui l'umanità dispone, bisogna però usarla rispettando sempre la Verità che, ripeto perché ne sono convinto, ci fa LIBERI davvero.