Ripercussioni negative del lockdown: economia e salute
In questo periodo forzato di isolamento, di chiusura, di blocco, questo il significato del termine lockdown, si parla poco dei possibili danni derivati dalla gestione del covid che sembra essere l'unica malattia e preoccupazione del mondo.
Mettersi in questa visione miope, se non cieca, è assai pericoloso, così si rischia di mandare tutto il resto a ramengo causando danni che riparare sarà molto più difficile. Vi sono persone purtroppo ammalate di altre patologie, e a volte di non poco conto, che sono considerate di serie B e lasciate a loro stesse; chemioterapie rinviate, mortalità da infarto triplicate.
Lockdown: salute mentale e disabilità
Vi sono riscontri che parlano di preoccupazione per la salute mentale di giovani e adulti, pensiamo solo all'isolamento cui sono sottoposti gli anziani. La Gran Bretagna si sta muovendo in questo campo poiché si è resa conto del grave problema che l'isolamento può provocare nella psiche di una persona. Pensiamo alla sofferenza, sia del paziente, sia dei familiari, a cui è impedito di vedere il coniuge, i figli o i parenti più prossimi; che neppure hanno potuto dare l'estremo saluto in punto di morte.
La persona vive non solo di medicine, ma anche, e forse soprattutto, dell'amore dei propri cari. Non parliamo poi dei disabili, semi abbandonati a se stessi o a totale carico delle famiglie in un triste isolamento. Possibile che la paura di questo virus abbia sopito l'Amore?
Anche le nuove generazioni, se rinchiuse a lungo, possono incorrere in una forma di depressione, influenzando la loro salute mentale futura. Esagerazioni? Proviamo a pensare cosa causa isolamento forzato, mancanza di contatti, di relazioni e di istruzione, e non mi si venga a dire che le lezioni a distanza siano paragonabili a una lezione in classe, difficoltà economiche, tutte difficoltà che lasciano una traccia nell'animo. La Società Italiana di psichiatria lancia l'allarme, e stima che almeno 300mila persone potrebbero sviluppare disturbi psichici, e questo visionando l'aumento della richiesta di ansiolitici, antidepressivi e sonniferi. Speriamo che si sbaglino.
Lockdown: povertà in crescita
Altro problema non secondario è quello legato alla povertà, che è in crescita anche nella popolazione italiana; e povertà vuol dire difficoltà non solo e non tanto a pagare affitto e bollette varie, ma, cosa ancor più grave, all'acquisto di generi alimentari.
Venticinquemila medici e diecimila scienziati hanno sottoscritto che "le attuali politiche di chiusura e isolamento stanno producendo effetti molto gravi sulla salute pubblica, a breve e lungo periodo", e a pagarne il prezzo maggiore per primi saranno i più deboli.
Agire contro il covid prendendo le giuste e sensate misure è doveroso, allo stesso tempo cadere nelle spire di una esagerata paura è insensato. Non è sensato occuparsi del covid a 360° e lasciare il resto andare alla deriva, altrimenti il dopo pandemia presenterà un conto salatissimo e non facilmente risolvibile. Il nostro governo continua a sentenziare una situazione di emergenza sanitaria grave, quindi a mantenere il paese nelle restrizioni che lo condanneranno al fallimento. Altre volte afferma che la situazione è sotto controllo, e allora se è sotto controllo non è il caso di agire diversamente? Sempre ovviamente usando il buon senso e gli accorgimenti necessari.
Tutti coloro che gestiscono una attività, dopo aver fatto interventi e sostenuto spese proprio per contenere e mettersi in regola con i dettami imposti, si sono trovati ad aver gettato il denaro al vento. È di questi giorni la questione degli impianti sciistici; i dirigenti hanno approntato tutte le precauzioni per una gestione corretta, che senso ha bloccare tutto? Piuttosto si aumentino i controlli e si multino coloro che "fanno i furbi". Anche perché se i nostri confinanti non chiudono gli impianti, facciamo un'altra volta la figura degli incapaci.
Non è questione di essere folli negazionisti, che non ha alcun senso, ma di adottare un sistema più consono e meno soggetto alla paura e/o a scelte politiche meno penalizzanti e attinenti alla realtà delle cose.
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