Tasse e imposte nella nostra Italia: la storia
Le Tasse, lo sappiamo, non sono un'invenzione moderna, infatti, hanno sulle "loro spalle" millenni di storia, basti pensare che già al tempo degli Egizi vi erano tassazioni. Pure le Imposte godono di longevità, anche se la loro introduzione ha una origine diciamo meno naturale ma più artificiosa.
Mi astengo dall'entrare nelle considerazioni etiche, non è questo lo scopo principale, anche se una sottolineatura ogni tanto non mancherà, poiché l'intenzione principale è quella di portare a conoscenza di alcune tasse e imposte vigenti nel nostro ben tassato e tartassato Paese. Che le tasse siano, considerato che siamo in una società dove è l'economia a dettare legge, doverose, salvo tasse che siano davvero ingiuste, è risaputo, meno doverose, a mio avviso, sono le imposte, frutto di artificiosità per avere più denaro. Detto questo passo a soddisfare il titolo.
Come data mi sono documentato a partire dal 1860, e vi elenco i vari passaggi, anche se non tutti poiché sono davvero molti.
- 1862 = Imposta di registro, che ha lo scopo di fornire una entrata fiscale e di remunerare lo Stato per il servizio che offre ai privati cittadini. Si indentifica come natura di tassa quando vi è una erogazione di un servizio da parte della pubblica amministrazione; di imposta quando è determinata in proporzione al valore economico dell'atto. Istituita nel 1862 per unificare le differenti tasse di registro allora esistenti. (posso assolvere la tassa, molto meno il senso dell'imposta).
- 1862 – Imposta sulle successioni e donazioni. Una chiara imposta per fare cassa, a mio parere molto ingiusta.
- 1862 – Imposta di bollo. È una tassa di bollo sulla " carta" destinata agli atti pubblici e privati. ( Mi pare anche questa finalizzata per fare cassa).
- 1862 – Imposte ipotecarie e catastali. Oggi sono regolate dal testo unico del D.P.R. 31/10/1990 n. 347.
- 1862 – 1954 – Tassa di manomorta. La tassa di manomorta era una tassa annuale che si applicava alla rendita reale o presunta dei beni mobili e immobili appartenenti agli enti morali, come ad esempio Provincie, Comuni, Associazioni, istituti religiosi eccetera. Nel 1954 questa tassa viene abolita.
- 1864 – 1973 – Imposta di ricchezza mobile. Imposta che si basava sulla dichiarazione dei redditi. La riforma tributaria del 1973 abolì questa imposta.
- 1864 – Imposta di fabbricazione e consumo. Le Accise. La prima tassa a essere introdotta è stata quella sulla birra e le acqua gassate, poi è stato un susseguirsi di voci. Con il termine " accise" che proviene dal latino e significa " cadere sopra", lo Stato preleva una imposta sul prodotto al momento della fabbricazione o del suo consumo. ( altro sistema inventato per fare cassa).
- 1938 – Canone di abbonamento radio televisivo. Al proposito mi sento in dovere di stendere un velo pietoso su questa iniqua tassa.
- 1940 – 1972 – IGE, imposta generale sull'entrata. L'IGE tassava ogni fase del ciclo produttivo. Nel 1972 l'imposta è stata abolita, ma...
- 1973 – IVA, imposta sul valore aggiunto. Che ha sostituito l'IGE. Imposta che grava totalmente sul consumatore finale. ( una imposta da abolire, veramente artificiosa e ingiusta).
- 1992 – Imposta comunale sugli immobili. Sostituita nel 2012 dall'imposta Municipale (IMU) ( non mi si venga a dire che non è finalizzata a far cassa).
Per ragioni di spazio qui mi fermo, ma l'elenco potrebbe benissimo continuare. Un Paese, una nazione non cresce aumentando le tasse e le imposte, ma diminuendole e abolendo quelle che il buon senso evidenzia ingiuste.
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