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Vivere è amare la vita: riflessioni sulla bellezza e il significato di vivere

Leggendo l’omelia che l’Arcivescovo di Milano Delpini ha tenuto in occasione del funerale per Berlusconi, mi permetto di riprendere la prima parte perché mi pare si possa estendere ad ogni uomo e donna, giovane o meno giovane, abitante su questo nostro meraviglioso pianeta. Nel leggere il testo non ho potuto non fare una riflessione in merito perché è un testo che comunque coinvolge. Ecco perciò il mio pensiero, che non vuole assolutamente essere di contrasto né di critica.farfalla pexels jonny lew

  • Vivere è amare la vita. (mi sono permesso di accentare tutte le e). Se non si ama la vita si è perdenti, perché col tempo si cadrà vittime dello sconforto e della rinuncia, finendo addirittura per preferire la morte.
  • Vivere è desiderare una vita piena. Devo avere il coraggio di spendere i “talenti” che mi sono stati donati, una vita scialba e arrendevole è solo per i perdenti.
  • Vivere è desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. È il senso dell’Amare; chi ama davvero desidera una vita buona, non ci sono dubbi, non solo per sé stesso ma anche per chi ama, poiché voler bene è desiderare il bene dell’altra/o. Inoltre non cerca la “bella vita”, ma la “vita bella” che è tutta un’altra cosa.
  • Vivere è accettare le sfide della vita. Nessuno può dirsi esente da prove e sfide che la vita ci mette di fronte, saperle riconoscerle e accettarle ci aiuta a superarle e a capirne il senso, ricordandoci che le sfide e le cadute sono quelle che ci aiutano a crescere.
  • Vivere è resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. “Un guerriero caduto che si rialza è ancora un guerriero valido”. Lasciarsi abbattere dichiarandosi sconfitti porta a subire la quotidianità e piangersi addosso. Un riscatto è sì sempre possibile, ricordiamoci che la Vita vince sempre perché non può morire. Sicuramente chi ha la Fede riesce meglio a superare ogni difficoltà.
  • Vivere è non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. In parole povere “essere un gradino al di sopra”, ma non per superbia o vanagloria, ma perché vivere è cosa bella, ed è chi insulta a vivere male, ad avare astio in cuore, non certo chi riceve l’insulto; tanto per fare un esempio.
  • Vivere è sentire le forze esaurirsi. È un passaggio inevitabile, ed accettare serenamente questo passaggio è vivere in serenità il cammino restante. Chi poi è convinto, per atto di Fede, che una nuova dimensione di vita ci attende (questo anche perché la Vita non può morire) il cammino terreno non può che essere luminoso. Certo la sofferenza non è piacevole per nessuno, ma subirla quale vantaggio porta? Non è forse meglio riscattarla, indirizzarla, offrirla per Amore?

Che bello se per tutti fosse così! Purtroppo invece sono troppi coloro che sprecano la propria Vita nella ricerca di piaceri effimeri che durano quel che durano e spesso portano alla sconfitta e alla morte. Troppi sono portati a credere che il denaro, la droga, una sessualità svincolata da ogni senso morale, una libertà senza regole, un sogno di onnipotenza, diano la felicità. Che illusione puerile! Che sicuro fallimento!

La Vita è troppo importante e sacra per sprecarla in voglie e/o capricci; solo una Vita piena perché buona e bella è garanzia di serenità e di speranza certa, e che la morte, se pur dolorosa, è solo un passaggio ad una Vita migliore.

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