Brunello Cucinelli: Sognando Solomeo
Viviamo in un mondo dove in tutti i settori sociali, politici, economici e finanziari considerano le persone come masse di consumatori. Dove sta la cultura dell’individuo e dell’uomo in questa società contemporanea?
Ma soprattutto dove sta oggigiorno la dignità, Il rispetto, la giustizia in un mondo dove sappiamo molto bene che il denaro, padre e padrone oggigiorno non è legato a nobili principi? Esiste ancora l’uomo illuminato, quello che estrapola in questo mondo le virtù tramandate e le mette in pratica per il benessere comune?
Una sera di qualche mese fa, facevo zapping e mi sono imbattuto in un’intervista di un uomo che non conoscevo dal lato umano ma solo per i suoi meravigliosi prodotti realizzati dalla sua azienda. Il suo nome è Brunello Cucinelli.
Chi è Brunello Cucinelli?
Brunello Cucinelli nasce nel 1953 a Castel Rigone, piccolo borgo del XV secolo in provincia di Perugia, da una famiglia contadina.
Diplomato geometra, si iscrive alla facoltà di ingegneria ma interrompe gli studi. Nel 1978 fonda una piccola impresa e stupisce il mercato con l’idea di colorare il cashmere. Fin da ragazzo, testimone delle sofferte vicende lavorative del padre e attento osservatore del mondo, sviluppa il sogno di un lavoro rispettoso della “dignità morale ed economica dell’uomo”.
Il suo credo: "Credo in un’impresa umanistica: un’impresa che risponda nella forma più nobile a tutte le regole di etica che l’uomo ha definito nel corso dei secoli. Sogno una forma di capitalismo umanistico contemporaneo con forti radici antiche, dove il profitto si consegua senza danno o offesa per alcuno, e parte dello stesso si utilizzi per ogni iniziativa in grado di migliorare concretamente la condizione della vita umana: servizi, scuole, luoghi di culto e recupero dei beni culturali."
Ho ascoltato diverse sue interviste. Meraviglioso tutto quello che dice. E, cosa rara, lo mette veramente in pratica.
Dalla sua biografia ufficiale, aprendo che nel 1982, dopo il matrimonio con Federica Benda, dalla quale ha due figlie, Camilla e Carolina, si trasferisce a Solomeo, che diventa l’oggetto dei suoi sogni e il grande laboratorio dei successi di imprenditore e di umanista.
Solomeo, situato in Umbria, una frazione di Corciano sulle colline intorno a Perugia conta meno di cinquecento abitanti. Nonostante le minuscole dimensioni, è diventato un esempio di eccellenza.
ll borgo, di origine etrusca, lungo una strada che già in età romana univa Perugia a Castiglion del Lago e a Chiusi, nel 1300 si chiamava “Villa Solomei” ed era costituito da un palazzo, un “casamentum”, 12 “domus”, due casalini e la Chiesa di San Bartolomeo, tuttora esistente. In seguito, venne eretta una fortificazione intorno a un Castello.
Ogni anno a luglio il borgo di Solomeo attira visitatori provenienti da tutto il mondo per il festival musicale di Villa Solomei, con concerti classici che si tengono in diversi punti del paese, nell’anfiteatro, nella piazza del castello e nella chiesa e anche per “Solomeo Rinascimentale”, una manifestazione particolarmente suggestiva che riporta l’acropoli indietro nel tempo.
Alla luce delle fiaccole e accompagnati per le vie del borgo dai cantori e dai menestrelli, i visitatori rivivono gli antichi giochi rappresentati da giullari e artisti di strada, ammirano gli abili artigiani realizzare manufatti tradizionali e degustano i piatti tipici della cucina umbra.
Nel 1985 il dottor Cucinelli acquista il Castello diroccato del XIV Secolo del borgo e ne fa la sede dell’azienda.
Crea il Foro delle Arti, con l’annessa Biblioteca Neoumanistica Aureliana, il Ginnasio, l’Anfiteatro e il Teatro, divengono il luogo deputato della cultura e dell’arte.
Dall’esperienza del Foro delle Arti, costruito da maestri artigiani umbri e ispirandosi a William Morris e John Ruskin, nasce l’idea della “Scuola di Alto Artigianato Contemporaneo per le Arti e i Mestieri”, che vede la luce nel 2013. La scuola è il laboratorio dove l’artigianato deve essere conservato e tramandato.
Nel suo libro "Il sogno di Solomeo" vengono spiegati molto bene gli ideali che hanno animato la sua vita dalla vita in campagna al successo della sua impresa. Ma non è solo una sorta di autobiografia. Lo trovo un libro di altissimo valore umano e spirituale.
Ho apprezzato alcuni pensieri, tra cui: “Sognavo una forma di capitalismo contemporaneo con salde radici antiche, dove il profitto non comportasse danno o offesa a persone né a cose, e parte dello stesso andasse per ogni iniziativa in grado di migliorare concretamente la condizione della vita umana; dove il bene comune fosse strumento di guida per il perseguimento di azioni prudenti e coraggiose; dove infine l’uomo fosse al centro di qualsiasi processo produttivo, perché solo così la dignità è restituita, convinto che non possa esservi qualità senza umanità.”
E, nella parte finale, riflessioni sul passato, presente e futuro. Un trattato di bellezza e responsabilità.
Aveva ragione Socrate. Dalle virtù nasce la bellezza.
Spero un giorno di poterlo incontrare per "chiacchierare" con Lui.