Un personaggio milanese: Maria Gaetana Agnesi
Un personaggio milanese: Maria Gaetana Agnesi
Biografia di una figura femminile straordinaria
Questa volta voglio dare voce a una figura femminile, e precisamente a Maria Gaetana Agnesi che è stata una filosofa, matematica, teologa e filantropa italiana. Nasce a Milano nel maggio del 1718 e nella stessa città vi muore nel gennaio del 1799.
Pioniera della matematica e della filosofia
È stata riconosciuta come una delle più grandi matematiche di tutti i tempi, fu inoltre la prima donna autrice di un libro di matematica nonché la prima ad ottenere una cattedra universitaria di matematica presso l’Università di Bologna. Ricordo che l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna è attiva dall’XI secolo, e considerata da moltissime fonti la più antica università del mondo tuttora in funzione.
Un'infanzia e una formazione eccezionali
Maria Gaetana Agnesi fu la primogenita di ventuno figli, figlia di Pietro Agnesi e Anna Fortunata Brivio, una facoltosa famiglia divenuta ricca grazie all’industria della seta. Sin da piccola Maria Gaetana si dimostrò di una intelligenza vivace e profonda e portata per le lingue straniere, tanto che il padre, contravvenendo all’uso dell’epoca che voleva che fosse il primo figlio maschio a frequentare gli studi, decise di provvedere alla sua istruzione affidandola ad illustri precettori. La soluzione si rivelò proficua tanto che la ragazza arrivò a parlare bel sette lingue: l’italiano, il latino, il greco, l’ebraico, il francese, lo spagnolo e il tedesco. Per questa sua capacità fu soprannominata “Oracolo Settelingue”.
Gli studi e le prime pubblicazioni
Nel 1737, sempre per volere del padre a cui non si sottrasse, si diede allo studio della filosofia e della matematica. Nel frattempo la casa degli Agnesi era divenuta uno dei salotti più in vista di Milano, frequentato da intellettuali italiani e di mezza Europa.
Alcuni intellettuali introdussero la giovane agli “elementi di Euclide”, che è la più importante opera matematica giuntaci dalla cultura greca antica; alla logica e alla metafisica; alla fisica, sia generale che sperimentale.
Nel 1738 pubblicò una raccolta contenente 191 tesi dal titolo Propositiones Philosophicae, attinenti questioni di logica, botanica, ontologia, cosmologia, meccanica e pneumatologia, che riguardava la scienza degli spiriti.
La Agnesi non perse occasione per far rilevare come anche le donne avessero il diritto di essere istruite. Maturò nel frattempo l’intenzione di divenire monaca, tuttavia vi rinunciò per restare in casa ed accudire il padre, chiedendo però di non prendere più parte alla vita mondana e di potersi recare in chiesa ogni volta che ne sentiva il desiderio. Seguì per Maria Gaetana un periodo di serenità di animo che gli permise di dedicarsi intensamente allo studio dell’algebra, della geometria e della teologia. A ventidue anni l’Agnesi iniziò un periodo di studi in collaborazione con padre Ramiro Rampinelli, professore di fisica e matematica nel monastero degli Olivetani di San Vittore a Milano. Aiutata dal conte Jacopo Riccati, insigne matematico, diede luce al testo di analisi: “Le Instituzioni Analitiche ad uso della Gioventù Italiana” e dedicate all’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo, la quale, per riconoscenza, le donò un anello di brillanti. Anche il commediografo Carlo Goldoni le dedicò un sonetto, mentre Prospero Lorenzo Lambertenghi, papa Benedetto XIV le inviò doni preziosi e benedizioni e, nel 1750, una cattedra di matematica presso l’Università di Bologna. L’Agnesi rifiutò l’offerta ritirandosi completamente dalla vita pubblica per dedicarsi a opere di carità verso i malati e i poveri. Approfondì gli studi delle Sacre Scritture, istruendo poi le sorelle e i fratelli oltre ai domestici di casa. La sua casa divenne un luogo di cura, poi aprì un piccolo ospedale dove andò a vivere stando così vicino alle malate.
Riconoscimenti e dediche
Il principe Antonio Tolomeo Trivulzio elargì all’Agnesi una cospicua donazione, poi nel 1771 fu istituito a Milano il Pio Albergo Trivulzio – conosciuto dai milanesi come la Baggina – e il cardinale Giuseppe Pozzobonelli invitò la stessa a ricoprire la carica di “visitatrice e direttrice delle donne, specialmente inferme”. Accettò l’offerta, senza però tralasciare gli studi di teologia, tanto da tenere lezioni pubbliche di catechismo. Visse nell’Istituto sino alla morte nel 1799. Fu sepolta nel cimitero di Porta Romana che venne chiuso e demolito nel 1826.
Un'eredità duratura
Diverse sono le intitolazioni e gli onori a lei dedicate, quali:
- a Merate le è stato dedicato il Liceo Scientifico.
- A Milano l’ex Istituto Magistrale, ora Liceo Linguistico e delle Scienze Umane.
- Alcune città italiane le hanno dedicato il nome do una via.
- Alcune città italiane le hanno dedicato il nome do una via.
- A Varedo, in provincia di Monza e Brianza, come attributo al genio della illustre cittadina le è stato dedicato un modello in metallo della versiera incorporato nella piazza nei pressi del municipio.
Dopo quanto letto ritengo che la Agnesi abbia pienamente dimostrato il valore della donna e l’onore che ad essa spetta, a pieno titolo, nella societ