Enrico Beruschi: non solo Drive In
Il personaggio milanese di cui vi voglio parlare questa volta, è Enrico Beruschi, che molti ricordano per la sua partecipazione alla trasmissione televisiva Drive In.
Beruschi nasce a Milano nel settembre del 1941 nella casa dove viveva il nonno, che sorgeva nel rione di Porta Ticinese, e precisamente nella zona che era chiamata dal popolino “borgo dei furmagiatt”, ossia di chi svolgeva la mansione di formaggiaio. L’Istituto Carlo Cattaneo, sito in Piazza Vetra, lo annovera tra i suoi studenti, dove ha come compagni di studi anche Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto.
Diplomatosi nel 1962 in ragioneria, inizia l’attività lavorativa presso la Galbusera, azienda conosciuta per la sua produzione di biscotti, dove raggiunge la posizione di vice direttore commerciale. Nel 1972 Beruschi tenta la carriera artistica presso il DERBY CLUB, uno dei più celebri locali notturni milanesi, da cui sono usciti molti nomi noti dello spettacolo. Questa esperienza lo porta, due anni dopo, a lasciare il suo primo lavoro, per dedicarsi completamente allo spettacolo come cabarettista professionista. Nel 1977 lo vediamo nel programma per ragazzi “Qua la zampa”, dove interpreta il personaggio di “Salvatore l’inventore”, e anche nel varietà televisivo “Non Stop”, trasmesso di giovedì in prima serata, continuando la sua presenza anche in altri programmi RAI, come ad esempio “La sberla, Luna Park, Tutto compreso”.
Il 1979 lo vede cimentarsi, con la canzone “Sarà un fiore”, al Festival di Sanremo, dove si classificherà quinto. Gli anni ottanta offrono a Beruschi l’opportunità di accrescere il successo con la trasmissione Drive In, dove propone gag di personaggi stravaganti e piuttosto sfortunati. Tuttavia per il nostro cabarettista non è solo televisione, anche il teatro lo vede impegnato, spesso accanto all'attrice Margherita Fumero, che condividerà con lui molti anni di teatro. L’attività teatrale prosegue e, nel 2007, debutta come regista teatrale, dove interpreta il “Grillo parlante” nell'opera lirica “le avventure di Pinocchio” di Antonio Cericola. Anche il cinema non si lascia sfuggire il nostro artista, e così eccolo presente in molte pellicole, non solo “leggere”, ma anche impegnate, come ad esempio nel film “un borghese piccolo piccolo” di Mario Monicelli.
Telenova lo vuole come conduttore del programma “Lista d’attesa”, dove si esibiscono cantanti e comici dilettanti. Prende parte a ruoli in fiction, come in “Elisa di Rivombrosa”, o come protagonista nella sitcom “ Io e Margherita”. Nel febbraio 2014, al Teatro di Milano, presenta lo spettacolo del Balletto “Viva Verdi”, dove interpreta il grande musicista. Ha inoltre realizzato un lavoro teatrale sul poeta milanese Carlo Porta. Moltissime sono le interpretazioni artistiche di questo simpatico personaggio, paragonato a un vispo folletto, che, per certi versi, ricorda comportamenti della gente nel suo vivere quotidiano, con attimi di stranezze, gaffe e comicità.
Riporto alcune sue battute:
- Il mondo è pieno di gente che dice: ma se io, ma se, ma se tu…. A Milano si dice che i se e i ma “sun il patrimoni dei cujiuni”.
- Con la nebbia e la foschia, me ne torno a casa mia.
- Orologiao ao ao ao.
- Porca loca, sempre a me mi toca!
- E allllooooorraaa!
Cito brevemente alcune parole della canzone che presentò al Festival di Sanremo nel 1979, “Sarà un fiore”, dove si può leggere l’ironia del cabarettista. Dice così:
- Sarà cos’è
- Sarà dov’è
- Sarà cos’è
- Sarà perché
- L’amore mio sei proprio te.