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Laura Orvieto: scrivere per i ragazzi

orvieto 1Una donna che già alla fine dell’ottocento voleva qualcosa di più: insegnare, scrivere. 

Si scontrò prima con il padre e poi essendo ebrea, con le leggi razziali, eppure riuscì a realizzare il suo sogno: scrivere per i ragazzi.

Primogenita di una buona famiglia della borghesia ebrea lombarda, Laura Cantoni nacque a Milano il 7 marzo del 1876.

Fin da piccola la Cantoni amò moltissimo la letteratura del secondo Ottocento, ma le piaceva molto anche raccontare ai bambini lunghe e complesse storie, intrise di magia e mistero, che suscitavano reazioni ammirate nei suoi piccoli ascoltatori.

Quando compì 18 anni, Laura disse alla sua famiglia che avrebbe voluto seguire i corsi dedicati al doposcuola per l’infanzia tenuti dalla pedagogista Rosa Errera, ma il padre le impedì di realizzare questo sogno.

Delusa, la Cantoni iniziò a frequentare il giornalista e poeta Angiolo Orvieto, che sposò nel 1899, per poi trasferirsi a Firenze, che sarebbe diventata la sua città d’adozione.

Poco tempo dopo, su suggerimento del marito, Laura iniziò a collaborare alla rivista “Il Marzocco” che era stata fondata proprio da Angiolo, prima con una serie di condensati dedicati a saggi pubblicati sulla stampa straniera, per poi dedicarsi a veri e propri articoli imperniati sul dibattito con le scrittrici e collaboratrici più famose dell’epoca, tra le quali Sibilla Alemano e Amelia Rosselli, madre dei fratelli Rosselli.

orvieto 2Dal 1909 la Orvieto cominciò a scrivere libri per i più piccoli che, se inizialmente erano dedicati alla vita quotidiana della sua famiglia, ben presto divennero il racconto, agile e divertente, delle leggende greche e romane dalla guerra di Troia fino ad arrivare all’impero di Augusto.

Il primo di questa fortunata serie fu “Leo e Lia” che descriveva l’infanzia di due bambini nella Firenze del primo Novecento dal punto di vista della loro tata.

Nel 1911 uscì per la Giunti “Storie della storia del mondo” che in poco tempo diventò uno dei libri più amati da grandi e piccoli, per il suo stile semplice e scorrevole, con un successo che dura ancora oggi.

A questo seguirono “Il natale di Roma” e “La forza di Roma” sui primi re di Roma, ma la collana subì un brusco arresto nel 1934, a causa delle persecuzioni razziali di cui la scrittrice rimase vittima.

Molti dei suoi libri, come “Viaggio meraviglioso di Gianni nel paese delle parole” rimasero nel cassetto, mentre la sua autobiografia “Storia di Angiolo e Laura” uscì postuma nel 2001.

L’ultimo libro che la Orvieto pubblicò in vita fu nel 1937 “Storie di bambini molto antichi” sull’infanzia degli dei greci, che venne subito bloccato dalla censura fascista.

Dal 1943 fino alla fine del 1944 gli Orvieto vissero nel monastero di San Felice a Firenze, per sfuggire alla caccia del nazisti.

Nel dopoguerra la Orvieto diresse il periodico fiorentino per i ragazzi “La settimana dei ragazzi” fino alla morte, che la colse a Firenze il 9 maggio del 1953.

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